mercoledì 17 giugno 2009

EDMONTON


Ed-mon-ton. Ed-mio-tuo.
E ditemi voi: come si misura la grandezza di un territorio? In chilometri quadrati? Nelle ora di volo da una città all'altra all'interno degli stessi confini? O infine, contando i fusi orari che lo percorrono? Scegliete voi. Per me contano i fusi orari percorsi in ore di volo. Quindi contano pure le ore di volo.
Oggi tre ore e mezzo di volo e due fusi orari. Verso ovest. All'interno della stessa Nazione. Per uno come me che conosce i tempi di volo tra Milano e Palermo/Catania, un sorvolo gigantesco.
Atterrato nel più tranquillo e deserto aeroporto che abbia mai frequentato, ho avuto un assaggio della prateria di questa parte centrale del Canada che va fino ai picchi delle montagne rocciose. Chilometri e chilometri a perdita d'occhio, di terra piatta. Verde, verdissima, con alberi a segnalare boschi. Rilievi sul terreno. Poi all'improvviso il fiume North Saskatchewan, scava nel terreno dei canyons profondi che separano la pianura in colline e dalle colline: in una serie di queste sorge Edmonton. Una città ordinata con strade ordinate per numeri e rari nomi. Alberi ovunque, luce spettacolare che ci ha accompagnati fino ad oltre le 22. Il grande nord e la sua luce. Ed un numero esorbitante di centri commerciali.
Domani con l'inutilmente enorme macchina affittata, una specie di enorme scatolone metallico bicolore, procederemo per 4 ore verso nord, e sono eccitato. Voglio vedere altro. Non mi basta mai.
Stasera a cena mi è stato domandato se dopo 13 anni di volo nel lungo raggio non ne avessi abbastanza di posti nuovi. La risposta è no. Potrei dire, se solo lo volessi, che forse le novità mi fanno meno impressione, ma la voglia di riempire gli occhi con paesaggi nuovi non passa mai. Quindi non lo dico. Questo è il primo vero viaggio da anni, e voglio che mi attraversi come io attraverso lui ora per ora.

1 commento:

ignominia ha detto...

carissimo, mi sembra di essere nei tuoi panni, riconosco nelle tue parole i miei sentimenti, la mia esaltazione alla vista di una terra leggendaria e magnifica. Il continente americano (da non confondersi con gli stati politici USA & Canada) è un posto strabiliante e fantastico per estensione, bellezza, varietà. Mi sa che anche tu sei inebriato dalla luce che è unica al nord (SF ha anche una luce stupenda, il verde è meno brillante però). E' probabilmente vero che questo tuo viaggiare è ben diverso dal viaggare pr lavoro, il tempo qui è tuo e puoi rimirare e godere ciò che ti circonda. Mi pare che il viaggio ti stia attraversando come un aratro nella terra...