lunedì 22 giugno 2009

VERMEER, REMBRANDT E IL VICINATO


Dopo giorni di macchina e di aereo, in Alberta abbiamo coperto più i 2000 km in tre giorni, oggi il riposo dei guerrieri nella splendida cornice di Vancouver.
Era il momento di riammorbidire le chiappe e ossigenare i polmoni con una sana passeggiata. Quindi stamani escursione allo Stanley Park. Questa penisola che parte dal centro città è un parco coperto di alberi secolari, che divide il porto dalla English Bay. Camminato sul sentiero sulla riva in compagnia di pattinatori, fondisti e ciclisti. Aria frizzante, quasi fredda nei punti d'ombra, in preparazione di un temporale che ha minacciato tutto il giorno ma non si è mai presentato. Per me poteva anche fare, io mi ero portato dietro l'ombrello dell'hotel... Dopo circa 4 km dall'inizio del percorso, che se coperto per intero ne misura più di 10, se lo si percorre nello stesso senso delle automobili, si trova una spianata dove sono stati istallati dei giochi d'acqua per bambini: fontane, getti e piccoli laghetti. Lì i bambini sguazzano e si bagnano a volontà. Ora, come asciugarli se il sole non è dalla parte delle madri, come stamani per esempio? Con l'asciuga bambini. Il "coso" in questione è un grande cubo appoggiato a terra, di circa due metri per due, per due, ma non fate tanto conto alle misure perché ad occhio sono una frana; ha due dei lati aperti dai quali si fanno passare gli infanti infradiciati, dei maniglioni interni a cui far aggrappare i pargoli. Quando sono dentro e ben fissati, si pigia un bottone rosso e si scatena l'inferno. Dalle pareti laterali escono getti d'aria - spero tiepida - che seccano i vestiti dei marmocchi e allontanano il pericolo di raffreddori. In pratica è come infilare il proprio figlio sulla scia di un motore di un jet, solo che questo è un po' più garbato. Non ti rende in figlio cotto al dente.
Stamani avrei pagato per potermici infilare dentro, ma non ho trovato il coraggio di espormi al pubblico ludibrio perché un po' di dignità mi è ancora rimasta. E poi non ero neppure bagnato. Anche se una riscaldatina dall'aria fredda della costa me la meritavo...

Dopo pranzo siamo tornati in centro perché avevamo notato i manifesti di una mostra alla Vancouver Artgallery - è scritto così - dal titolo: "Vermeer, Rembrandt and the golden age of Dutch art - Masterpieces from the Rijkmuseum". Non sono un divoratore di mostre come la mia amica Niki, ma di titoli me ne intendo perché ho acciaccato parecchi escrementi nel soddisfare la fame di conoscenza: quando dopo il nome ridondante si parla di: "e gli anni d'oro dell'arte di poggio ciliegio", oppure si aggiunge "e il suo tempo", "suo cognato", "tre quarti della palazzina sua", io vengo colto da un sospetto fastidioso, un presentimento maligno che si rivela regolarmente fondato. E cioè: devo sperare che i "tre quarti della palazzina sua" abbiano avuto un'ottima mano d'artista, perché tolti pochissimi pezzi dell'artista di richiamo, ci saranno solo i vicini ad esporre.
Anche stavolta avevo ragione: due o tre, massimo quattro pezzi di Rembrandt, uno di Vermeer - parlo di tele - e il resto era vicinato. Mano male chi si trattava di un quartiere di artisti, chi più chi meno, altrimenti sai che palle?! La produzione Olandese della seconda metà del seicento è stata davvero notevole, oppure i pezzi belli erano tutti lì... Certo arrivavano tutti da un museo rispettabilissimo, ma ho imparato a non fidarmi neppure delle migliori intenzioni quando si tratta di esposizioni. Comunque sono stato contento di aver visti i quadri dei dirimpettai. Alcuni li avevo già ammirati in Europa a fianco di qualche altro nobile nome "e gli amici del barrino", altri, soprattutto per le nature morte, mi erano completamente nuovi.
Una visita al piano superiore per vedere le splendide tele e i gli altrettanto bei disegni di Emily Carr. Ah i colori!!! Ah il movimento degli alberi immortalati nelle tele! Una grande che ha fatto sue, tra le tante, le tecniche del Gruppo dei Sette, e che ha quindi saputo rendere la potenza di questa natura meravigliosa, ai suoi tempi ancora incontaminata. In più ha aggiunto la capacità di vedere e riprodurre corpi, arte e l'animo del nativi Americani.
Tanta gente a vedere l'arte, senza cerimonie, anche con le infradito. Anche bambini e neppure tanto fastidiosi. I custodi richiamano ancora al silenzio i visitatori rumorosi, in questo civile paese. Quindi un pomeriggio piacevole anche per un Erode sguinzagliato come me.
La mostra era sponsorizzata da una catena di ristoranti specializzati in carne, quindi per cena ci siamo concessi il lusso. Ma niente dolci alla fine, mi raccomando, altrimenti s'ingrassa! Eppure prima di andare via devo farmelo un tuffo nella glassa spessa e compatta!

Mi dicono che a casa Porta Crucifera ha vinto la notturna della Giostra del Saracino... ANCORA???? Ma non ne avete piene le lance???? E fate respirare un po' anche noi! Fateci il dono di una festa di quartiere ogni paio d'anni! E che C@@@o!

1 commento:

ignominia ha detto...

bel post artistico, spero che ti sia inspirato sul mio sulla mostra di Polaroids! l'ahi visto
Mi fai morire con "suo cognato", "tre quarti della palazzina sua", morì dal ridere! Ma hai ragione che spesso sono mostre con solo pochi pezzi famosi, ma se ci pensi bene, perchè vogliamo vedere soli "i pezzi famosi"?
Per dire che li abbiamo visti? Per eliminarli dalla lista delle cose da fare prima di morire? In teoria se la mostra è fatta bene si dovrebbe capire sia la maglificenza dei capolavori nel constesto "storico" dei lavori minori, sia come gli artisti più celebri non lavorassero in un vuoto bensì in un contesto che si riflette, rifrange e mescola con il lavoro di altri. Al Rijkmuseum di AMsterdam questo è visibile perchè i Vermeer (e i Rembrants effettivamente dirimpettai) sono circondati da pochi altri dipinti di artisti della stessa scuola, il resto del museo infatti contiene artifitti di altro genere (tazze, bicchieri, mobili e pitali) Quindi uno si stufa meno che in musei + grandi dove hai sale dopo sale di artisti minori... e comunque tanti capolavori che a volte sei talemtne stanco quando li vedi che Quella degli asciuga bambini è spettacolare! C'hanno anche la centrifuga? Dai sai che ganzo sarebbe (anch'io sono una Erode Wannabe!) Bel post comunque congratz.