domenica 29 luglio 2012

C.S.I. BETTOLINO



freestreet.net


Siccome l'aver stirato una dodicina di camicie per il lavoro, l'aver messo in opera, steso e ritirato almeno quattro lavatrici, essere andato a correre, a far la spesa, alla posta, a cercare una copisteria - non se ne trovano più, questo mi pare un ramo del commercio da prendere eventualmente in considerazione - non era sufficiente, ho pensato di dar sfogo alla mia curiosità e cercato di scoprire perché in cucina avessimo le formichine.
Anche col pavimento pulito e spazzato, loro uscivano fuori da non so dove e si percorrevano tutto il pavimento passando rasenti allo zoccoletto che rifinisce il mobile cucina.

Così ho rimosso il battiscopa da sotto la cucina e... Ho chiamato C.S.I. Bettolino; i R.I.S. no. Se volete il numero ve lo passo.

Non so da quanto non veniva rimossa la fascia di plastica che in teoria dovrebbe separare il fuori dal sotto. Che poi separa solo in parte perché parecchio del "fuori" riesce a passare nel "sotto". Certo era qualche anno. E certamente qualche inquilino fa.

Ed io che mi stupivo della presenza delle formiche! Mi sarei piuttosto dovuto stupire di non averci trovato una specie mutante di formiche, perfettamente adattata allo sporco, la polvere, gli avanzi di cibo, i cocci che stazionavano lì sotto. La Ghi, la mia amica archeologa, avrebbe avuto da catalogare cocci e vetri a volontà. Non di pregio, no, ma di varie varietà.

Così alle 21 di ieri ho dato il via all'operazione "Under that Kitchen".

E mentre piegato in ginocchio, strusciavo il pavimento con lo sgrassatore, maledicendo tutti gli affittuari precedenti, mi è caduto un occhio sulla fuga delle mattonelle, che ho sempre criticato perché nera: che scelta bizzarra e antigienica, ho sempre pensato. Ecco, lo stucco non è così nero... Ma grigio. Cioè, ora E' nero ma in realtà è grigio.
Che vuol dire questo? Che occorre procurarsi uno spazzolino e mettendosi in ginocchio passare una per una le mattonelle.
Un po' come gli Aiuti del film "The Help" che alla fine della faticaccia notturna riesco a vedere con soddisfazione: grembiule e santa pazienza a pulire le schifezze dei bianchi.

Ma stamani non v'era traccia di formichine a spasso per il pavimento. Non chiamerò la derattizzazione.
Anche se essere rimasto con le sole vespe del terrazzo, mi fa sentire un po' solo.


sabato 21 luglio 2012

DISTRAZIONI


dipendentistatali.org

Se vi trovate a Parigi e dovete correre perché ormai, vista l'età, se non correte vi gonfiate come palloni, ma dentro di voi non avete uno stimolo che sia uno che vi faccia schiodare dal letto, ho un piccolo suggerimento:

sul terrapieno di fronte al Quai de Bercy, lì al limite del parco di Bercy, la mattina si ritrovano a correre nutriti gruppi di pompieri in pantaloncini corti. Dev'essere un loro allenamento obbligatorio giornaliero...

Ecco, se proprio non avete voglia di correre andate lì e correte dietro ai pompieri. Farete il movimento di cui avete bisogno e lo farete distratti da un ondeggiare di muscoli e glutei di una certa qualità.
Questo non vuol dire che non farete fatica. Ma sarete così distratti che quasi non ve ne accorgerete.

Parola mia.

sabato 14 luglio 2012

COLLISIONI






Volo con una collega che per elezione dell'anima vorrei poter chiamare amica. 
Passiamo una giornata per il Marais a Parigi, tra café, baguettes farcite e la voglia di non essere nati dove siamo nati, ma lì.
Per sempre nati lì. FOREVER. 

Poi mi dice che il sabato seguente, cioè oggi, sarebbe andata in un paese che ha un nome che è tutto un programma, BAROLO, Cuneo, per incontrare Niccolò Ammanniti, e a seguire, incaricata dall'organizzazione, Patty Smith che lì avrebbe suonato la sera stessa.

Niccolò Ammanniti??!!??!!

Visto che non scherzava ci sarei stato pure io: fatalità quel sabato lì ero libero. Cioè oggi. 

Partito la mattina mi faccio due ore due di auto per arrivate in un posto bellissimo, arroccato su uno sperone, circondato dal verde vigoroso delle vigne che produrranno il nettare che porta lo stesso nome. Il caldo è mitigati da refoli gioiosi che allietano l'animo come e meglio dei bicchieri di rosso distribuiti per pochi spiccioli. Gli inni al vino si sprecano su magliette e tovaglie. Le enoteche? A mucchi. Finirò per acquistare una camicia di forza per bottiglie di bianco: la metti in frigo prima, terrà il vino fresco poi. Ad Arezzo per lo stesso prodotto mi hanno chiesto il doppio...

Il posto è bellissimo. Il festival si chiama COLLISIONI, festival di letteratura e musica in collina, ed è il delirio. 
Pieno di gente che non ci si crede, a dimostrare che la cultura ancora attira le folle. Più e meglio delle convention organizzate da Silvio (B) dove si partecipava a cachet  - mi sovviene adesso perché è ripiombato in politica come una merda ghiacciata caduta dal culo di un aereo, che ti sfonda il tetto e mentre si scioglie dici: "No, non è possibile!!!".

Una bella folla, forse un po' freak, che a Silvio certo non piacerebbe: parecchi torsi nudi con qualche tatoo, almeno un decimo della produzione annuale della Birkenstock a camminare per i vicoli, qualche rasta e niente canne. Perché qui si viene per incontrare, incredibile ma vero, non i pusher ma gli SCRITTORI!

Esempi: Niccolò Ammanniti, Michele Delai, Don Delillo, David Sedaris, Mario Calabresi e altri.
Ad ascoltare Don Gallo e Don Ciotti, Ezio Mauro, Luciana Littizzetto.
A sentire Patty Smith e Bob Dylan in concerto. 

No, a Silvio non piacerebbe questo covo di comunisti radunato a Barolo. Anzi: togliamo subito il Barolo dalla lista dei vini di Palazzo Grazioli!

E mi stupisce la concentrazione di questo evento che in quattro giorni, in un paesello che non è davvero l'ombelico del mondo, riesca ad unire tutti questi nomi e tanti tanti altri, tutti bei nomi. E tutti quelli che si sposteranno per giungere qui. 
Un esempio che si DOVREBBE seguire, come tutti gli esempi di qualità. 
Ponendosi la domanda: perché se li fanno lì non lo si può dare anche qui? 
Non credo che ci abbiamo rimesso: l'afflusso di sabato è così alto che parcheggio a 3 chilometri di distanza per 3 euro e li percorro a piedi evitando la navetta. Il biglietto è di 5 euro e comprende tutto tranne il concerto di domani del sor Dylan. I negozietti del centro son presi d'assalto e non si lamenteranno. 

Seguo con un orgasmo intellettuale la voce di Ammanniti che legge un suo racconto che conoscevo, e letto dalla sua voce acquista un valore/spessore/sapore diverso. 
Nel parlare a braccio non usa il congiuntivo, ma pare sia ormai obsoleto. Alla fine gli porgo due libri da autografare e nella folla che aspetta sceglie me per ringraziare tutti con un doppio "Grazie", gridato guardandomi dritto negli occhi. Resto impietrito tanto da non saper rispondere. Sorrido come Patty Pravo al Festival: connessione col cervello assente. 

Poi Don Delillo che seguo poco: è così impietrito e rigido su quel divano da mettere a disagio anche noi. Ma il traduttore semi-simultaneo è lo stesso di Fazio a "Che tempo che fa" e mi sembra quasi inverno.

Poi Patty Smith che si conferma una carismatica signora attempata e rigorosamente spettinata. Se quella frequenta un parrucchiere voglio sapere chi è: dev'essere radiato dall'albo. Le è meravigliosa: mi commuove quando dice di aver scritto parte della canzone "Constantin's dream" dopo un'illuminazione avuta durante un concerto ad Arezzo (!!!). Era nel suo periodo di studio su Piero della Francesca, quindi dove altro?

Poi la Littizzetto e Sedaris: la coppia oltraggiosa.
Peccato che detto duetto sia in realtà un assolo, perché Sedaris si è dimenticato di rinnovare il passaporto ed è rimasto bloccato a Londra... Devo aggiungere qualcosa?
Meno male che la Littizzetto tiene banco togliendo fortunatamente spesso la parola alla tipa della casa editrice che dovrebbe condurre il gioco.
Si ride parecchio, ma l'idea di un libro autografato non mi sfiora minimanete: c'era il mondo davanti a me.


Sono lievemente alticcio da Barolo e da Birra. Proseguo a piedi per il parcheggio per smaltire prima di riprendere la macchina. Son certo che in giro ci sia un erilometro in attesa. E mentre mi ripropongo di programmare qualche giorno di ferire qui, l'anno venturo passo a fianco ad un paio di chilometri di macchine in attesa di poter raggiungere il parcheggio più lontano dal centro. Lì neppure la navetta ci arriva.


sabato 7 luglio 2012

LUNA IN PIENA - NADA





Che bella questa canzone sul brutto anatroccolo!

Riconobbi che mi piaceva al primo ascolto di un Sanremo che non ascoltai ma che mi fu regalato in CD. Nel mio catalogo musicale nell'iPod è il solo brano che resta di quell'edizione del Festival dei Festivals.
E pensare che quell'anno c'era pure Milva che si presentava con una canzone scritta per lei dall'astro nascente della letteratura noire italaina, Giorgio Faletti. Ma la canzone non mi colpì.

Ma spesso la mia mente selettiva funziona così: ogni festival una sola canzone e spesso non quella vincitrice:

1981 - Alice "Per Elisa";
1985 - Matia Bazar "Souvenir";
1998 - Antonella Ruggiero "Amore Lontanissimo";
2000 - Alice "Il Giorno Dell'Indipendenza";
2007 - Fabrizio Moro "Pensa";
2009 - Nada "Luna In Piena";

quasi tutte voci femminili... Alcune che si raddoppiano. Vorrà dire qualcosa?
Per le annate che mancano non so cosa farci. Che nulla di così basilare sia emerso per me?


Luna In Piena torna sempre in mente. A me, intendo. Basta un senso di inadeguatezza anche minuscolo provocato da chissà chi, cosa, perché, un ricordo, nulla di grave e le parole roteanti:

"Non so ballare niente
né un tango né un valzer,
non so ballare niente,
mi dondolo in disparte..."

mi tornano in mente e mi "frastornano" - si dice? L'ho detto - la giornata.
E mi rivedo da ragazzo, una bibita in mano, appoggiato alla parete di una discoteca, che cerco di fare lo "sciolto", a far finta di partecipare ma non averne il coraggio, mentre gli altri si divertono "davvero". Nella speranza che un qualche Principe Greg Azzurro venisse a salvarmi e rendermi magnifico. Il mondo intorno mi pare popolato di persone perfette, aderenti al ruolo, sveglie, io mi avverto come il brutto anatroccolo.
Ero così lontano dalla certezza che finalmente Greg sarebbe arrivato, che quando vidi per la prima volta due uomini baciarsi sulla bocca la bibita mi andò di traverso e col colpo di tosse successivo, spolverai il posacenere dalle cicche. Come il mitico Woody Allen davanti alle piste di cocaina...
Povero brutto anatroccolo!

Non nascondo che questa sensazione a volte, spesso, ritorna anche se non in quei termini: un paio, giusto un paio di passi avanti li ho fatti in vita mia...

Condivido, quindi, sperando che il circolo vizioso entri in circolo pure a voi.

PS: viva la riserva!


giovedì 5 luglio 2012

NOTIZIE SENZA IMPORTANZA


virtualcar.it

E' finito il torneo europeo di calcio, chiunque mi conosce sa bene che l'evento era fuori dalla mia portata d'interesse, anche se un paio di partite me le sono viste, e leggo nel silenzio degli eteri-fruitori-tifosi che la delusione in chi fino alla fine aveva creduto che "fosse possibile" è grande, dolorosa come la seduta sbadata su un cactus.
Certo è che, incontestabilmente, la squadra è arrivata in finale, così da costringere qualche altro centinaio di encefalopiatti italici ad imparare alla meglio l'Inno Nazionale, con la scusa di cantarlo, in piedi, insieme a Buffon, dall'altre parte dello schermo.
E' stato un tripudio di stecche qui nel cortile del condominio della periferia di Milano: sembrava Castrocaro Terme aperto ai disadattati. Spero che le mie risate non si siano sentite oltre il terzo piano...

La squadra non ce l'ha fatta a vincere, ed onestamente non ci ho perso neppure un minuto di sonno ma quando alcuni passeggeri algerini hanno provato a fare dell'ironia sulle quattro reti subite, li ho squadrati ed ho chiesto loro se il loro team avesse partecipato al torneo. No? Vero, erano gli Europei! Quindi non vi eravate qualificati neppure per la tribuna? E allora? Che parlate a fare?
Perché se sei furbo, stai muto. Ma furbo non sei e allora parli.

Il caldo ha dato un solo secondo di tregua ieri sera con un meraviglioso evento pluvio che ha riempito le strade di acqua piovana: erano mesi che la notte non tiravo su il lenzuolo a coprirmi.
Oggi sembra che il tutto si sia rimesso al peggio, ma intanto ho sospeso le acquisizioni in quantità industriale di tè freddo Coop: la mia attuale droga personale. Spero che a causa di questo calo di consumi mi riconoscano ugualmente almeno la proprietà di un carrello per la spesa compreso di moneta di sgancio, con quanto ne ho consumato fin'ora. Va giù che è un piacere.
Chissà se a Londra si beve pure lì il tè freddo? Magari non quello Coop.

Non sapendo in quali impicci andare a ficcarmi ho pensato bene di mettermi alla ricerca di una nuova Patty. Lei, la storica, la valorosa, sta ancora navigando al top delle sue possibilità, ma siccome che la strada che le ho imposto è davvero lunga, forse un modellino nuovo di pacca andrebbe preso in considerazione.
Ho scoperto che se ti muovi attraverso le concessionarie alla ricerca di un modello della stessa categoria - ora detto segmento -, più o meno i prezzi sono uguali per i modelli base - ora detti d'ingresso perché "base" mette in evidenza tutto il poco che ci trovi oltre la carrozzeria ed il motore.
Questione di vocaboli e non di significati.
Solo i giapponesi se la tirano da grandi e regalano a più non posso: ma non è detto che alla fine ce la facciano a venderti la macchinetta.
Ho pure visitato la rivendita di auto usate di una nota casa di autonoleggio su consiglio dell'impareggiabile Liz: l'ambiente è spartano, all'aria aperta, senza aria condizionata e musica di sottofondo; e i soldi li voglio tutti e subito, altro che credito al consumo! Solo che non so, forse non mi fido troppo del mio intuito a scegliere il modello giusto e senza difetti... Se non sei un meccanico ci va occhio e pure un po' di culo a prendere una macchina così.

Oggi faccio un altro paio di visite poi mi fermo a riflettere, come il giorno prima delle elezioni. Poi dovrò farmi misurare la porta del garage di Arezzo, se voglio sperare di metterci dentro la possibile macchina nuova.
Che proprio non è l'ultima delle cose da fare...

domenica 1 luglio 2012

BACK TO THE PAST 1992




Ero MOLTO più giovane, ero alloggiato all'Hotel Selene di Pomezia e dividevo la camera con Claudio "Bisteccone" .
Eravamo lì per seguire il corso base per assistenti di volo, due mesi di delirio e dedizione alla causa, studio e STRESSSSSSS. Ed ogni mattina, mentre litigavamo con cravatte, giacche, piega dei pantaloni, lezioni da risentire, il poco spazio vitale ed i turni in bagno, mentre l'autobus che doveva portarci in aeroporto aspettava, la TV trasmetteva immancabilmente questa canzone.

L'ho ritrovata finalmente.
E anche se Claudio giura di non ricordarsi di questa musica trasmessa immancabilmente da Video Music, o era già MTV?, buon salto nel passato.