fotomiafattadame
Come altre volte mi fermo davanti al computer e penso: "Sarebbe il caso di postare...".
Ma a prescindere dalla buona volontà e del tempo a disposizione potrebbero mancare le idee.
Questo sarebbe il vero fatto grave. E non è detto che non ci si arrivi.
Mi guardo in giro e cerco spunto dai miei libri. Ma a parte il fatto che non ho molto da dire al riguardo, quello che mi ispira di loro alla fine lo metto giù su Anobii.com, sono sempre impantanato su un tomo di quasi 800 pagine. Finalmente ne vedo la riva opposta. E' a pochi colpi di remo e non è detto che non riesca ad attraccare nelle prossime ore. Poi c'è una lista di libri in attesa praticamente infinita e che lievita come la pasta madre... Ma quella maledetta, la pasta madre, non l'avevo fatta fuori dopo il terzo viaggio in aereo?
Il tomo da traghettare è uno scritto oscuro, doloroso, esaltazione della negazione della realtà, bellissimo a tratti, inutilmente lungo in altri. Un fiume in piena di parole su più pian temporali e assenza di conversazioni: i personaggi non parlano, narrano per capitoli mai interrotti, le questioni vengono sviscerate per pagine per arrivare alla radice del dolore dell'autore e cercare di isolarla e devitalizzarla. Un bravo a Grossman. Ma anche a me.
Penso allora alla mia giornata e ritengo che non sia avvenuto molto di importante, da raccontare. Tranne una rapina a mano armata subita nel pomeriggio dai signori da me convocati a registrare la chiusura di una finestra che aveva fatto entrare freddo per tutta la stagione polare appena conclusa - conclusa? - che se ne sono andati via col malloppo di 30-eurini-30 per un lavoretto di 5-minutini-5.
Ma si sa: dobbiamo tutti campare. Fattura, grazie.
Frugo nella mia vita e anche lì non mi pare che si siano create eco così persistenti da poterle narrare con dovizia di particolari, tali da ricevere l'interesse del lettore.
Allora sposto l'attenzione sul piano della vita nazionale; lì c'è di buono che Marco Travaglio, sullo spunto della morte di Lucio Dalla, ha fatto un bell'articolo per spingere la classe politica italiana a prendersi la responsabilità di rappresentare anche quella percentuale di elettori che vivono storie di un amore "sbagliato" e di far finalmente arrivare alla discussione in aula una legge decente per regolarizzare le coppie di fatto, magari anche quelle dello stesso sesso... Altrimenti si muore all'improvviso, senza aver stilato un testamento ricattatorio che i parenti siano costretti a rispettare e... Chi resta non ha diritto neppure a rimanere nella casa dove si è abitato e diviso una vita.
Dall'estero un servizio fotografico - una galleria degli orrori - riguardante un libro fotografico che ha riunito scatti di volti e corpi rimaneggiati dal chirurgo: non ci dicono il perché degli interventi. Ma pur avendo fatto assumere ai trasformisti pose classiche, quasi copie di dipinti rinascimentali, il risultato sotto gli occhi di tutti dimostra che la bellezza resta quella classica, quella donata più da madre natura che dalla ferocia dell'uomo.
M'incanto sempre a vedere quello che la parola "bellezza" può significare per gli altri. E per questo mi domando dopo aver visto il film "Histeria": la nuova faccia di Rupert Everett che ricorda a malapena quella precedente, a cos'è dovuta? E' stata una scelta libera o la costrizione di una malattia? Sarà altresì costretto a indossare quella barba per sempre?
Infine un rapido pensiero a chi parte per un po'. Non a lungo. Ma parte. Spero di riceverne comunque i commenti sagaci e le opinioni da lontano. Bon Voyage.
Passo e chiudo.