giovedì 29 agosto 2013

IL NORD, LA LUCE



fotomiafatadame

giovedì 22 agosto 2013

DI BELLEZZA


fotomiafattadame

Di bellezza ne è stata fabbricata così tanta, tra mano dell'uomo e natura che a volte, trovandosela davanti, la si sorvola con snobistica superficialità.
O forse non si trova il coraggio necessario di riconoscerla al volo.

Me ne accorgo davanti ad una teca d'oro, pietre preziose e smalti esposta nella, forse, più bella chiesa di Bruxelles: gli occhi la individuano, la studiano, il cervello la cataloga, ma poi scorre via, quasi dimenticandola. Infilandola nell'archivio riservato alle cose belle, bellissime, ma non ai capolavori.
Il non raggiungere l'eccellenza la rende di per sé una memoria caduca. Una bellezza volatile.

Siamo fortunati: è tutto questo bello a renderci fortunati, ed è così tanto che a volte non lo sappiamo ben comprendere. Lo vedo nelle facce di chi come me, passa, guarda, va via.

Se abbiamo la possibilità di poter NON archiviare in memoria oggetti di tale bellezza perché lo spazio a disposizione è occupato da tante, troppe altre cose/immagini/luoghi/sensazioni sublimi, dove finiranno mai tutte le altre carine/belle/bellissime, ma che non raggiungono l'eccellenza?

Saranno dimenticate formalmente per lasciare spazio ad un volto di Van Dyck, un'inaspettata statua di Michelangelo nelle Fiandre, una beffarda interpretazione umanoide di Bosch.

Consola che lasceranno comunque un'invisibile traccia. Quella che, per esempio, mi fa sentire adesso molto fortunato.


Inviato da iPhone di Melinda

lunedì 12 agosto 2013

OSSIGNUR !!!


fotomiafattadame


Di ricordo in ricordo, anche il caldo mette lo zampino nella mia ferocia.
E l'acuisce.

Lo so che dopo questo post potrei essere attaccato da chi ha figli, sentendomi dire: "Tu figli non ne ha, che parli a fare?! Che ne sai tu?".
Ma non posso non pensare che dietro a quanto visto da me ed ascoltato da queste orecchie, non ci sia qualcosa di profondamente sbagliato.

Dunque: vengo invitato a cena dalla famigliola modello: lui imprenditore, lei contabile, la figlia alla seconda superiore. Cattolici praticanti, incontrati la prima volta in presenza del prete. La casa e l'accoglienza sono garbate, forse un po' normali. Ma certo non di cattivo gusto. L'ospitalità bella e semplice. È la prima volta che entro in quella casa: è quindi un mondo tutto da scoprire.

La cena va avanti tra banalità del genere "finanzieri tutti corrotti, il Paese è in mano ai giudici, gli autovelox sono un'ingiustizia". Mi estraneo un po', non la penso come loro, ma certo sono un ospite e un po' mi tocca ingoiare.

Senonché quando si tocca l'argomento figlia viene fuori, lei presente, che la deficiente che è rimasta fisicamente a tavola, ma impegnata più che con noi con l'iPhone, è stata rimandata in tre materie, quindi a settembre dovrà presentare: storia, fisica ed inglese.
Facendo il liceo linguistico la terza mi pare particolarmente grave.
Ma non finisce qui. La frescona, che si vanta di non fare un cavolo tutto il giorno, tranne essere scarrozzata dai genitori alle lezioni di recupero che fa privatamente, non ne oso immaginare il peso economico, sta per partire con mamma e papà, prima per un tour nella Francia del nord, poi per un paio di settimane in Sardegna, al mare.

Ma ancora non è abbastanza. Siccome sempre la frescona sarà provata degli esami di riparazione, proprio i primi giorni del nuovo anno scolastico verrà portata a riposare altri due o tre giorni al mare dal papà premuroso. Non importa se perderà l'inizio delle lezioni a cui l'anno precedente ha dimostrato di non prestare particolare attenzione; anzi, la frescona ne sarà felice così non dovrà consegnare i compiti delle vacanze, che naturalmente non ha intenzione di fare.

Visto che la premiano così per non aver fatto il proprio dovere, spero che l'anno prossimo quando sarà nuovamente rimandata a settembre, le regalino il motorino.

Certo porella non merita la galera, ma un po' di campo di lavoro in Israele io glielo prescriverei. Ad anni alterni, altrimenti si abitua e si diverte.



martedì 6 agosto 2013

6 AGOSTO


HIROSHIMA
almeno un solo momento per pensarla.
Oggi si dovrebbe farlo tutti.


 FOMIEFATTEDAME





domenica 4 agosto 2013

4 AGOSTO




fotomiafattadameaPraga

C'è un signore, un omino piccolo, ricchissimo ed egocentrico, che insiste a proclamarsi innocente nella calura estiva. Ben oltre l'ultimo grado di giudizio e la mia personale pazienza.
Neppure i suoi groupies più accaniti ormai gli credono. O almeno lo spero.
Non lo credono ma vogliono credere di crederlo perché, il non credergli, metterebbe fine al sogno di portare l'imbroglio a regola civile convivenza. Sogno che sembrava lì lì per essere realizzato e che invece, un'Alta Corte qualsiasi, una Scassazione Cassazione impertinente si permette d'infrangere.

E fa caldo, così caldo che s'incollano pure i pensieri.
Si cerca refrigerio nelle case con l'aria condizionata e persino le pizzerie, la sera, con i loro bocchettoni che sparano aria fresca, con le loro cascate di acqua vaporizzata, diventano luoghi desiderabili.
L'idea, domani, di rivestirmi di tutto punto per andare a fare l'Assistente di Volo mi terrorizza. Se è pur vero che a bordo degli aerei ci sta l'aria condizionata, è anche vero che sugli aerei bisogna arrivarci camminando per piazzali infuocati, come è vero che in assenza dei passeggeri, le macchine volanti non sono così condizionate come dovrebbero.

E devo pure andare a correre. Dico devo perché devo davvero. Con la scusa del caldo son giorni che non approfitto di queste gambe e la panza posta al di sopra di queste deborda: le bibite gassate sembrano la sola fonte di refrigerio in questa calura africana. Ed io ne bevo per la prima volta. Ho interrotto il sogno "liscio" dei miei educatori e approfittato dell'indecente libertà adulta per spingermi ben oltre la spuma bionda, per arrivare al mitico chinotto, alla "lurisiana" gassosa, alla cola più famosa. Per non parlare della birra...

Perché le bollicine danno la sensazione di refrigerio che l'acqua liscia, certo più sana e consigliabile, non da. Un tempo per mantenermi lontano dall'alcol mi davo all'acqua gassata, ora schifo anche quella per scappare dall'arsura.

Meglio andare adesso.
Il sole è alto, la mia casa è pulita come vuole la coscienza - lo spazzolone è stato passato - dal terrazzo arriva il mefitico odore di piscio dei cani dei stronzi che abitano nell'appartamento di sopra, un gruppo di bimbi gioca e, soprattutto URLA, qualche piano più in basso...
Che bel quadretto: il mondo è al suo meglio anche oggi.

Meno male che non piove!




giovedì 1 agosto 2013

AGOSTO, THE END



fotomiafattadame


Arriva agosto e stravolge la certezza dell'estate, la certezza che questa durerà in eterno, che ci arrostirà ancora per lungo tempo, a fuoco lento, come quando ti tocca lavorare alla griglia al bar-b-que. Passato il primo giorno di questo mese la sicurezza si frantuma.

Per me, da piccolo, arrivare ad agosto e non avere un progetto imminente di vacanze, era come dovermi rassegnare al fatto che l'estate non avrebbe atteso un attimo di più per concedermi il mare. Infatti, quell'unico anno che andammo al mare a settembre, in una piccola pensione di Cervia, non mi sembrò neppure di andare in vacanza. E piovve ininterrottamente, giusto per rompere le scatole.

Le vacanze, allora, erano solo MARE. Ora invece ci sta di tutto: dai monti alle città d'arte, i laghi piuttosto che le infuocate campagne con i loro impagabili agriturismi. Ma esiste il plurale della parola AGRITURISMO?

Nell'attesa di riprendere il largo per la breve pausa agostana ho corso anche stamani, in un'adorata quanto strana solitudine. Il sole già alto, faceva pensare ad un pomeriggio al girarrosto, quindi meglio anticipare!
Il mondo intero dei corridori non professionali si da appuntamento sulla strada dietro il Castello Borromeo, ma stamani, primo di agosto, solo i contadini impegnati nei loro lavori hanno fatto capolino sulla strada bianca. Uno con un carico di letame che ha cambiato l'aria circostante per un lungo minuto... L'altro no.

Nell'adorata e ricercata solitudine, nell'assenza di rumori che ne è la diretta conseguenza, hanno fatto capolino gli animali.
Per primo un leprotto è spuntato da un campo di mais.
Poi le tre tartarughe del laghetto oscuro alla fine della strada, tartarughe così grandi e diseguali che danno l'idea di abbandoni diversi in anni diversi. Erano lì, su un vecchio ramo che affiorava a pelo d'acqua; una, la più piccola, si è immersa appena la mia ombra ha invaso il suo campo visivo.
Infine la coppia di lepri adulte, su un campo raso, che prima mi hanno lasciato avvicinare al mio trotto sbilenco, poi mi hanno impartito una lezione di velocità, accelerando da ferme alla velocità del suono, per scomparire in un diverso campo di mais.

Quindi non solo, ma diversamente accompagnato.
Nella calura dell'agosto che già preannuncia la fine dell'estate.