domenica 30 ottobre 2011

AUTUNNO


Banali ma così intensi, i suoi colori.
Visti da me

mercoledì 26 ottobre 2011

BUIO MAYA


tempofinale.wordpress.com


Il fine settimana parte così:

viene lo spazzacamino e mi dice che la stufa e la canna fumaria la devo pulire tutti gli anni.
Gli dico che il suo collega, due anni fa, mi disse che una volta ogni due anni andava bene perché la curavo molto e bene.
OK, una volta all'anno;

vado dalla commercialista: un CUD aggiuntivo fa sperare in un rimborso delle tasse. Lei mi dice che sì, in effetti di questo si tratta.
Finisce che invece di avere il rimborso devo pagare io 60€.
OK, belli questi rimborsi!

Devono essere i tre giorni di buio Maya, oggi, domani e dopo-domani, tre giorni che potrebbero quasi un'anticipazione di quanto dovrebbe avvenire nel dicembre 2012, tre giorni da passare sotto le coperte, dove rimandare tutte le decisioni da prendere a martedì, tre giorni da illuminare con la propria buona volontà e il proprio buon cuore, restando in attesa del loro naturale passare.

In più questo scuro long week end viene accompagnato dalla notizia del prossimo avvicinarsi del pianeta Nibiru (ma chi è questo?) che non so per quante migliaia di anni se n'è stato a scorrazzare per l'universo mondo e ora, semplicemente seguendo la sua orbita, ritorna verso la terra; e invece di accoglierlo col gaudio che si merita il povero errante, magari offrirgli una cena, lo si vuole portatore di eventi negativi, catastrofi e quant'altro. Su cosa si basi 'sta teoria non lo so: se è apparso l'ultima volta qualche migliaio di anni fa, che documenti ci sono che sia davvero un pianeta porta-sfiga? E se così fosse, non è che è già in ritardo su Saturno, o chi per lui, viste le sfighe che ci son capitate fino a pochissimi giorni fa?

Intanto, per la serie: "non ci credo ma comunque non vedo perché non approfittare della filosofica pennichella", mi sono messo a riposo e le grandi decisioni le lascio agli altri. Prendo solo quelle minime.
Ho solo deciso in giornata di continuare i lavori che avevo interrotto mesi fa: non credo valga come contravvenzione all'ordine centroamericano di starsene in panciolle, non si tratta di un nuovo inizio!
Poi ho deciso di rientrare alla Coop di sabato perché avevo dimenticato biscotti e yogurt nello spesone di ieri. L'ho fatto consapevolmente e pronto ad accettarne le conseguenze, soprattutto la sgridata di Igno.
Non c'era un'anima.
Ora sto per decidere di prendere la macchina e guidare fino a cena fuori. Ma pure questo non mi pare granché.

A pensarci bene i tre giorni di riposo imposti dai Maya, non sono molto diversi dalla vita reale di tutti i giorni.

sabato 22 ottobre 2011

ANSIA DA SABATO MATTINA


video-classifica.com


Vado a fare la spesa di sabato mattina. Questo mi fa venire nell'ordine:
1-ansia_
2-voglia di un'epidemia, non solo minacciata_
3-un'incazzatura genetico/preventiva_
4-ansia_
5-voglia di fine del mondo_
ed infine
6-ansia____

Potrei andare il venerdì e far provviste anche per domenica direte voi, e lo dico anche io.
Ed infatti ci vado, lo faccio, ma tanto qualcosa mi scordo e quindi devo tornare in quel girone infernale in cui si trasforma il supermercato, o qualunque altro spaccio alimentare il sabato "all day long".
Scene da apocalisse: gentili dame trasformate in regine cattive di Cenerentola. Banco della carne assediato da una popolazione in carestia. Venti persone in fila davanti al parcheggio dei carrelli. Urla di bambino dimenticato al banco frigo. Yogurt Activia che cercano di aggredire signore agées che non soffrono di stipsi...

Mentre respiro per non cadere preda di quell'aggressività che preme da sotto la pelle, sentimento che mi farebbe mangiar vivo ogni essere bipede, tranne gli struzzi, che mi passasse a fianco, ascolto.

Due signori fermi a discorrere dei casi loro sul marciapiede parlano della prossima fine del mondo. Non chiedo e do per scontato che si tratti di quella prevista per l'anno prossimo, se non ricordo male il 12 dicembre 2012.
Consolante, quando si ha in sé la ferocia di Barbablù, accorgersi che solo alzando lo sguardo si possono trovare persone più negative di noi ad un passo da casa...
Nella vita che scorre loro a fianco sempre uguale, i due signori trovano tutti gli indizi... anzi i SEGNALI dell'imminenza del vernissage mondiale della mostra sul nulla eterno, della fine seguita da sperabile inizio, del botto primordiale che nessuno sa descrivere.
Dicono che, "del resto, con tutte queste guerre, l'11 settembre 2001, i terremoti, gli tzunami, le inondazioni, la fame, le epidemie, i cambiamenti climatici, che ti vuoi aspettare se non la fine del mondo?".
Sto per unirmi all'allegro consesso per ricordargli che hanno dimenticato le piaghe d'Egitto, tutte e dieci, la cellulite e la caduta dei capelli, quando...

Aspettate, aspettate, ASPETTATE UN ATTIMO!!!!

Dunque: se togliete l'11 settembre, tutte le altre calamità più o meno provocate dall'uomo, più o meno naturali mi pare che ci siano sempre state. O no?! Le parrucche mica le hanno inventate i parrucchieri milanesi, no?! Le barriere contro lo tzunami i giapponesi le avevano costruite già da tempo - anche se un po' bassine, in verità. Avete voi ricordo di un periodo della vostra vita in cui alla TV non vi aggiornassero di una qualche guerra, più o meno vicina, più o meno internazionalizzata? Io ho passato l'infanzia a sentire i movimenti dell'esercito U.S.A. in Vietnam!
Le risposte sono quindi: no, no, no. Ahimé, è sempre stato così.

Allora questi non possiamo considerarli come campanelli d'allarme per una prossima fine del mondo... Dobbiamo invece considerare quelli da noi provocati, come PROVE EVIDENTI di quanto come razza umana siamo coglioni, ciechi, magnificamente irresponsabili e di quanto non siamo stati capaci a costruire una società migliore per noi ed il nostro prossimo - cosa di cui ci lamentiamo ovunque ed ogni tre per due.

Ed è per questo, solo per questo, non per i segnali, non per i disastri che ci fanno piangere mentre li subiamo o li guardiamo alla TV; solo per questo che, secondo me, possiamo aspettarci, a breve, di sparire come razza umana, il BIG BANG e/o la profezia Maya. Altro che segnali tellurici di Divina rabbia!

....................

ANSIA!!!!!!!!!

........ E se da domani cercassi di essere un po' più carino con il mio prossimo, non provassi l'amore che provava la Cianciulli per chiunque intralci il mio procedere quando vado al supermercato; e gli altri facessero altrettanto, non c'è verso che i Maya ci ripensino?

No.

lunedì 17 ottobre 2011

IO AMO A NESSUNO


è mia! l'ho fatta io! a Palermo.

ADIEU

La vicina Lalla non c'è più.
Ci ha lasciati ieri mattina in silenzio, senza neppure disturbare le infermiere al piano.

La donna che con la sorella aveva sviluppato e testato con successo un metodo d'interrogatorio degno del Mossad, e che conoscevo da un briciolo di mesi in meno di cinquant'anni, ha deciso di non tornare a casa.

Lo aveva detto quando era dovuta partire per il ricovero in ospedale. Sono io invece che rientro a casa anzitempo per salutarla, lasciando l'isola grande mentre questa cambia i profili, rinfrescati finalmente dalle prime piogge che seguono un'estate pesante.

Mi mancherà il suo vigoroso sbattere di scopa sui... battiscopa dalle 07,45 alle 08:10 di tutti i giorni dell'anno, festivi compresi. E il suo lavare la macchinetta del caffè ogni mattina alle 07,30 in ogni condizione meteo. Ed il suo alzare il volume dell'apparecchio televisivo così che io potessi risparmiare elettricità ascoltando il suo invece che il mio.

Mi mancherà. Davvero. Così come mancano tutte le cose che hanno composto il puzzle della propria crescita, evidenziato le proprie abitudini, scavato il solco delle ovvietà di una vita intera. Come qualcuno di cui hai visto alfine le fragilità.

Sarà una mancanza in più da accudire nella memoria. Un altro lavoro extra che avrei voluto evitare.

Buon viaggio Lalla.


Inviato da iPhone di Giampiero

venerdì 14 ottobre 2011

CARTOLINE



Come mi sarà venuto in mente di voler spedire cartoline non lo so. 
Ma è accaduto e non poteva andare altrimenti.
Non tante, non più di due, ma siccome qui avevo visto materiale orribile da far collezionare da chi fa collezione di cartoline orribili, e anche se non le colleziona le apprezza, ho pensato: "Bene, diamoci da fare".  
In tabaccheria compro le cartoline che avevo individuato tempo addietro. Son davvero brutte e squallide in maniera sovietica. Altrettanto democraticamente non ammettono scelta: c'è una sola veduta di tutta la cittadina e bisogna farcela bastare. Una foto della chiesa madre dedicata a Santa Maria della neve prima del restauro di tre o quattro anni addietro, con aria particolarmente muffita e vecchia. I colori del cielo irreali. La Fiat Brava blu e la Renault Clio bianca parcheggiate davanti alla scalinata non datano lo scatto; lo espandono invece ad un periodo così vasto che rende impossibile individuare un anno preciso. 
Il dietro: non c'è un anno di produzione. A lato, sotto lo spazio destinato all'indirizzo una scritta avverte che la riproduzione è vietata... Secondo me possono tranquillizzarsi, far rientrare l'allerta e dormire sogni tranquilli. I loro e quelli dei loro avvocati. Senza offesa.
Non c'è scelta, voglio e prendo questa. Ma l'acquisto da questo negoziante perché questo è uno dei pochi tabaccai locali, l'unico incontrato da me, che ha sempre avuto in vendita i francobolli e non mi costringe a fare anche la coda alla posta.
Non " ha sempre avuto". Aveva. I francobolli intendo. Ora non li ha fino alla settimana prossima. Ed essendo giovedì... Delusione. 
Mi incammino quindi verso la posta pensando a quando mio padre, tabaccaio anche lui, di quelli seri però, mi diceva che nel contratto firmato col Monopolio di Stato per avere la licenza, era specificato che la vendita di valori bollati e POSTALI non era un optional ma un obbligo legato al mantenimento della licenza stessa. Ma me lo ricordo solo io. 
Mi consolo constatando che ho solo due persone davanti a me, in attesa del proprio turno allo sportello postale.  Faccio la coda, chiedo i francobolli quando è il mio turno e mi dicono che loro possono affrancare solo le cartoline con quegli orrendi francobolli stampati lì per lì dalla macchinetta. E quelli non li vendono per essere portati via, possono essere attaccati solo dai dipendenti postali e spediti da loro stessi. Quelli in vendita da portarsi a casa, da leccare o incollare, sono già in cassaforte... Ma se l'ufficio chiude alle 13:30 e non sono neppure le 12:00, che ci fanno i francobolli in cassaforte?! Sono alla posta o alla Coop? Ho chiesto un francobollo o un pollo disossato? Ma che discorsi sono?! 
Sto per esplodere. Ma non lo faccio. E faccio bene. Perché dopo un po' d'attesa, vista la mia faccia l'impiegato allo sportello torna con un bel foglio di francobolli con raffigurati dei reperti archeologici e me ne stacca due. Che porto a casa.   
L'incredibile è che le cartoline saranno spedite grazie alla buona volontà di un impiegato che ha scovato la propria buona volontà nel fare appieno il proprio DOVERE. Altrimenti, oltre all'incazzatura, mi toccava un'altra coda alla posta. O cestinare le cartoline.
Cestinate.

domenica 9 ottobre 2011

MONA MOUR

da repubblica.it



Mentre su un quotidiano pubblicano le scritte d'amore sgrammaticate - NON POSSO FARE ALMENO DI TE... - è passata anche la domenica che si è premurata di infilarsi sotto la pioggia. Invece di stendersi sotto una giornata dai mille riflessi del bel tempo, ha preferito la cappa e il mantello. Lo stesso ha fatto il lunedì. E la prima parte del martedì.
Le previsioni... prevedono ancora per oggi meno di dieci gradi per la notte: autunno in azione. Ci va un piumino.

E' passato di riposo il giorno di festa. Ma neanche tanto. Pips è impegnato nell'opera di pulizia "stile primavera" - inoltrata - che lo impegna ogniqualvolta rientra a casa: è un delirio. E visto che non mi fa partecipare all'evento, gli ho staccato un paio di porte e gliele svernicio, gliele stucco, e gliele dipingo. Il lavoro doveva essere fatto e a me la falegnameria piace. Dopo il lavoro sul mio portone di casa, venuto proprio bene, mi sento pronto per incarichi più impegnativi e quindi ci do dentro con lo sverniciatore e tutto il resto. Spero di poter riappendere le prime porte ai cardine mercoledì: domani.

Nel frattempo è venuto anche il VERO falegname a fare dei lavori sulle finestre, l'idraulico con poco successo a sistemare uno dei bagni, e in settimana dovremmo programmare una gita a Palermo per trovare dei pezzi per la doccia che in paese non si trovano.
Meno male che il tempo non è clemente, altrimenti tutti questi lavori non sarebbero stati fatti...

E dopo questa frase da perfetto cretino mi congedo da me stesso. Stacco il contatto. Avvio l'eutanasia dell'intelligenza. Varo del cervello dalla banchina del corpo.
Perché se pure è vero che adesso tutto funziona meglio, e sembra più bello, resta il fatto che se non la smette di piovere ci faremo questi 15 gg. senza muoverci da qui. E non è proprio per questo che ho scelto di scendere in macchina.


giovedì 6 ottobre 2011

LE ORTOLANE


cookaround.com



Stanno in nove sotto un cannicciato di tre metri per quattro, tra lettini, sedie, sdraio. Sono arrivate in spiaggia in coppie sgranate ma si salutano con inconfondibili urla di mercato, volumi da impressionare Pavarotti, conversazioni sovrapposte ed inutili da dibattito politico tv.

"Siamo qui, siamo qui!", si gridano per darsi la direzione nella spiaggia affollata.

E quando sono riunite è tutto uno scambiarsi frutta, un commentare cene, un descrivere nottate che è impossibile non ascoltare: i volumi sono quelli da catena di montaggio, dove il rumore impone di strillare. La bonarietà è quella dell'amicizia da mercato ortofrutticolo. L'eleganza è dettata dalla piccola vedetta lombarda che sta più a lungo in piedi sul lettino ad avvistare le prossime in arrivo. E quando le avvista saltella.

Perché è certo che ne arriveranno!


Prima o poi sortiranno una teglia di lasagne da una borsa frigo che non ho ancora individuato... Me lo sento, ce l'hanno nascosta da qualche parte.


Più che un gruppo di lesbiche sembrano un gruppo di ex suore... lesbiche, in libertà dalla vita monastica.

Una vita alle spalle da recuperare. Scontata la pena ci si riprende la gioia e l'euforia.


L'eccitazione dell'acquisto dei pareo le porta ad avvicinarsi senza successo alle nostre amiche. Consigliano, provano, copiano ed infine si aggiudicano dei bei pezzi. Ma capita la mancanza di "trippa per gatti" tra le donne del nostro gruppo, si riallontanano a ricominciare lo scambio delle banane, delle frutta, dei panini.

E le lasagne non sono ancora saltate fuori.


Passa il gelataio. Noi, famelici, prendiamo subito il gelato. Loro chiedono all'ambulante di ripassare verso le 18: è il contrasto tra euforia della libertà e parsimonia genetica nel godersi la vita. Gioire sì, strillare pure, mangiare come lupi la sera ma mai concedersi eccessi di piacere quando non è l'ora giusta.

E strillano tanto. Strillano senza interruzione tutto il giorno, senza preoccuparsi di tutti quelli che stanno vicini: noi riusciamo a dormire comunque per i postumi della notte brava che abbiamo passato in discoteca. Altrimenti sarebbe stata rissa.


Alla fine del pomeriggio il sole comincia a calare impercettibilmente all'orizzonte, qui dove i tramonti si possono godere. Il cambio di costa ha dei vantaggi per chi di solito va in Romagna!

Noi ce ne andiamo prima di loro. Ma non prima di aver aspettato le nostre amiche che partecipavano al micro concorso estemporaneo: "Miss Culetto Spiaggia".


Andiamo via con rammanico: è così accogliente qui se si escludono le ortolane; e gli aperitivi sono così fantastici che mi piazzerei in loco e ci farei un batuffolo di tana.

Chissà loro in quale locale porteranno le loro presenze roboanti stasera, mentre guido la macchina verso casa?


Mi consola la certezza di aver già condiviso troppo in spiaggia x rammanicarmi della loro assenza.


mercoledì 5 ottobre 2011

SVANITA


i-camillo.com


E che saranno mai due ore, anzi tre, nel computo del tempo assoluto dell'universo!

In fondo se la nave parte alle 17 ed io sono convinto di dovermi imbarcare entro le 20, che sarà mai, dico io.

È solo che Pips non è riuscito a fare il riposino che voleva fare e che avrebbe fatto se fossimo dovuti partire da casa alle 15:30 per raggiungere Civitavecchia. Invece si è dovuto infilare in un vestito da viaggio alla super velocità del vento - sembrava Wonder Woman - mentre io tra un bestemmiome e l'altro caricavo la borsa frigo.

Colpa mia. Ma neanche tanto. Che ne sapevo io che questi qui partono per la Sicilia con 3 ore, manco 1, 3 ore dico 3, di anticipo? Che sono loro, più fighi degli altri? Invece di adeguarsi ad un orario tardo pomeridiano, che i clienti potrebbero affrontare con più calma e una preparazione adeguata, questi vogliono distinguersi.

Pare che insomma faccia fede l'ora stampata sul biglietto e non quella che m'immaginavo io. Chissà mai perché...

Ma tant'è.
Sentendomi nell'ordine:
chiara di capelli,
nei secoli fedele,
Newfie,
ma anche e soprattutto
CRETINA,
abbiamo abbandonato casa alla velocità di un'evacuazione rapida, una volta che Pips ha ricontrollato nel biglietto. Gli ho detto: " guarda un po' che magari possiamo partire una mezz'ora più tardi"... Meno male che l'ho fatto!

Adesso siamo in attesa dell'imbarco. Credo di aver rimediato un paio di foto dai velox, ma abbiamo abbassato di ben 20 minuti il tempo di percorrenza previsto dal TomTom. Che di solito invece...

Augurandomi buon viaggio, vi saluto e ci sentiamo dall'isola grande!!!


sabato 1 ottobre 2011

GITA


lastelladelmattino.org



Nella concomitanza di una visita da parte di un amico che vive in Germania, abbiamo deciso di fare un piccolo tour tra i sentieri del Sacro in provincia. E qui, volendo, ce n'è di roba da vedere.
Mete prefissate il Monastero della Verna e quello di Camaldoli, nei crinali dell'Appennino Tosco-Emiliano e per finire, a cena da amici in Casentino. Le prime due non le avevamo mai affrontate in un unico viaggio: una volta nevicava, una volta soleggiava, una volta sceglievamo la provincia di Siena...

Trovata la scusa per fare la gita partiamo all'alba. E se alla Verna le Stigmate non le troviamo se non raffigurate in dipinto, certo è che al mercatino della solidarietà, trovo un catalogo di una mostra di pittura pieno di nudi maschili a olio, nudi maschili a matita, nudi maschili a carboncino, "omini ignudi" eccetera eccetera...

Bel capolavoro di pittura! Altro che Sacro! Qui siamo piombati nel bel centro del PROFANO! E che profano!
A nulla valgono a ricondurmi sulla retta via le meravigliose ceramiche invitriate dei Della Robbia che spuntano fuori un po' da ogni angolo della Cattedrale: sono tante e belle da suscitare emozioni troppo simili, ripetitive.

Tra le profanità un gruppo di pellegrini statunitensi che si distribuisce i compiti più strani per scattare le foto: apri la porta, tienila aperta, sparisci dalla visuale... Mi metto in coda con loro per visitare i luoghi sacri e in un attimo mi viene raccontato tutto del loro tour e della loro origine.
Scopro quindi che alcune delle fotografe volitivo/impositive sono suore.

Con nello stomaco una piadina si riparte per Camaldoli. Le curve della strada di montagna provocano malesseri vari che vengono retti stoicamente dal manipolo di ardimentosi: i colori delle facce tendono talmente al verde che, arrivati a Camaldoli, la prima tappa è alla farmacia centenaria del convento dove ci scoliamo una bottiglietta di elisir dei frati che con le erbe e i suoi più di 40°, è da noi detto confidenzialmente "sturalavandini".

Rinvigoriti dalla digestione indotta saliamo gli ultimi tornanti tra boschi meravigliosi.
All'eremo dove le casette dei frati sono chiuse nel recinto e paiono villette a schiera, la luce è incredibilmente chiara. La popolazione di visitatori rada, ma così impaurita del silenzio da risultare chiassosa. Il negozio di souvenir ha un catalogo esemplare di DVD contro il nazismo. Il Della Robbia di turno in una cappella dipinta in stile modernista. Avvistiamo un falco ed un cerbiatto. Grande. Quindi un capriolo? Un daino? L'ignoranza galoppa.

Altre curve fino a scendere a valle. Stavolta i passeggeri della coraggiosa auto che li ha portati in giro per tutto il percorso, la Patty, dal silenzio passano alle minacce verbali di sconquassi digestivi. Ci fermiamo giusto in tempo.
Un porto sicuro ci attende: un aperitivo, una pizza, un po' di schiacciata con l'uva in casa di amici.

Fine della gita. Rientriamo a casa distrutti.
Ma l'anima è salva.