domenica 24 novembre 2013

UN QUESITO



FOTOMIAFATTADAMREALLAMIAPIANTA


Anche a me sta simpatico Papa Francesco.
Ha un faccione sorridente, una cadenza cantilenante che mi ricorda anni di incursioni a Buenos Aires, nessuna scarpa rossa ed una croce di ferro dorata, i modi di chi la rivoluzione la fa da dentro: prima di imporla agli altri da l'esempio.

Quanto questo sarà utile a sfaldare i "diritti acquisiti" di un clero "alto" che riesce solo ad allontanare i fedeli dalla sua Chiesa, lo vedremo solo col tempo.
Quanto tutta questa operazione di riciclo d'immagine e contenuti sarà sincera e condivisa da tutti, lo vedremo, anche questo, col tempo.

Di certo non mi farà tornare in chiesa, son troppo imperticato al centro del mio essere ateo per ripararmi al sorriso del "primo venuto", mi si perdoni la mancanza di rispetto;
troppe le certezze acquisite del vuoto che ci circonda per ricominciare a credere;
troppe le ferite inferte con tanta cattiveria e nessuna lungimiranza da chi si proclamava portatore di verità, per poter essere dimenticate in pochi giorni di regno;

Così sto di qua e osservo con tutto il rispetto che do di rimando a chi me ne da. E solo a coloro che me lo danno. E Lui ha detto: "Chi sono io per giudicare, dire se è giusto o sbagliato..".


Di sicuro la presenza nei social network del Santo Padre impazza: tweetta su Tweetwer, su Facebbok è facile trovare le Sue parole, i suoi auguri, le sue immagini che vengono riprese e ri-postate a valanga. Pare senza soluzione di continuità.
Folle e folle di persone sostano in Piazza San pietro per vederlo, toccarlo, ascoltarlo. Mandrie di giovani si spostano in transumanza spirituale dovunque Lui dia appuntamento.

E tutti che cantano, applaudono, esultano per questo personaggio quasi irreale per la sua popolarità.


Però c'è un però.
Quello che mi chiedo adesso è questo: ma se per Papa Francesco ci si spertica in cori da stadio, in acclamazioni di gioia per quello che predica e vive, perché ci si sperticava e si applaudiva per un personaggio innovativo e moderno come Papa benedetto XVI, ma certamente in assoluta antitesi per immagine, gesti e parole  e accoglienza con l'attuale Pontefice?
So per certo che a molti non piaceva il Papa Tedesco, e non glielo negavano, però non ho mai visto cali di affluenza o di entusiasmo nei momenti d'incontro pubblico e privato: i giovani andavano agli incontri ed esultavano ugualmente e facevano striscioni e lo chinavano Benny...
Quindi, semplificando: va bene Papa Benedetto come va bene Papa Francesco, oppure Papa Benedetto andava un po' meno bene, ma bene a prescindere solo perché Papa?

L'ho chiesto.
Punto.

PS:  non sono stato ironico nello scrivere gli aggettivi "innovativo e moderno"; ricordo che Papa Benedetto XVI si è dimesso, gesto di straordinaria novità, quando ha ritenuto di non poter più dare il contributo alla sia Chiesa, privandoci del declino fisico pubblico e pubblicizzato che non ci è stato negato del suo predecessore.


venerdì 22 novembre 2013

SALTO CON L'ASTA IN VISTA DELLA CARTA IGIENICA



it.dreamstime.com


Faccio la spesa nel supermercato milanese per eccellenza.
Dentro un mondo multirazziale tra gli scaffali stretti: non è un nuovo superstore con gli spazi dedicati all'enorme flusso di visitatori attuali. I locali sono ricavati tra vari palazzi di abitazione, e tutto risulta un po' stretto, ammassato, impilato. Pure i clienti, signori, signore, domestici, badanti, giovani e puerpere, si sentono così. Io almeno lo avverto.

In questo impila e accumula di prodotti e di clienti carrellati, cerco la carta igienica. Mi sfugge, non la vedo, la cerco ancora.
Infine la trovo ben sistemata sopra i frigoriferi dei surgelati, affiancata alla "carta casa". In alto. Parecchio.

In realtà non c'è uno sgabello che serva a raggiungerla. Quindi penso di attrezzarmi con un bastone da scopa per farla precipitare a terra ma mi pare assurdo. Chiedo allora se ce n'è altrove. Mi rispondono di no: per pulirmi il culo mi devo arrampicare fin sopra al frigorifero dei pisellini. E basta.
E scusate il francese...

Lezione giornaliera numero 1: da vecchio, quando non sarò più agile come adesso, se vorrò uscire dal bagno con le mutande ancora candide, sarà bene che cambi supermercato. O mi attrezzi con una badante olimpionica.