
da repubblica.it
Mentre su un quotidiano pubblicano le scritte d'amore sgrammaticate - NON POSSO FARE ALMENO DI TE... - è passata anche la domenica che si è premurata di infilarsi sotto la pioggia. Invece di stendersi sotto una giornata dai mille riflessi del bel tempo, ha preferito la cappa e il mantello. Lo stesso ha fatto il lunedì. E la prima parte del martedì.
Le previsioni... prevedono ancora per oggi meno di dieci gradi per la notte: autunno in azione. Ci va un piumino.
E' passato di riposo il giorno di festa. Ma neanche tanto. Pips è impegnato nell'opera di pulizia "stile primavera" - inoltrata - che lo impegna ogniqualvolta rientra a casa: è un delirio. E visto che non mi fa partecipare all'evento, gli ho staccato un paio di porte e gliele svernicio, gliele stucco, e gliele dipingo. Il lavoro doveva essere fatto e a me la falegnameria piace. Dopo il lavoro sul mio portone di casa, venuto proprio bene, mi sento pronto per incarichi più impegnativi e quindi ci do dentro con lo sverniciatore e tutto il resto. Spero di poter riappendere le prime porte ai cardine mercoledì: domani.
Nel frattempo è venuto anche il VERO falegname a fare dei lavori sulle finestre, l'idraulico con poco successo a sistemare uno dei bagni, e in settimana dovremmo programmare una gita a Palermo per trovare dei pezzi per la doccia che in paese non si trovano.
Meno male che il tempo non è clemente, altrimenti tutti questi lavori non sarebbero stati fatti...
E dopo questa frase da perfetto cretino mi congedo da me stesso. Stacco il contatto. Avvio l'eutanasia dell'intelligenza. Varo del cervello dalla banchina del corpo.
Perché se pure è vero che adesso tutto funziona meglio, e sembra più bello, resta il fatto che se non la smette di piovere ci faremo questi 15 gg. senza muoverci da qui. E non è proprio per questo che ho scelto di scendere in macchina.