domenica 29 marzo 2015

MODALITÀ: PRIMAVERA


fotomiafattadame


Che sia la prima vera giornata di primavera lo dice la luce: il sole arriva a toccare il letto, me ne accorgo mentre lo rifaccio dopo la notte appena passata, eclissata da un sonno profondo. Un letargo dal quale mi risveglio con un filo di mal di testa che non promette nulla di buono. La luce brilla dei piccoli frammenti di polvere che mentre rendono la camera simile ad un regno incantato, respirando si depositano nei bronchi e ti accompagnano più velocemente alla tomba...
Però è una bella giornata e, forse, i licheni cresciuti sotto pelle durante l'inverno cominceranno a seccarsi. Tra un mese sarò meno verdastro.

In strada le pubblicità sul fianco del bus inneggiano ad una mastoplastica additiva a meno di 500€ per tetta. Poppe estive, nuove, alla portata di tutti! In questo caso su cosa si risparmia: anestesia? Degenza? O un sacchetto di noccioli di ciliegia al posto del gel?
In metro la signorina scoperchia la maglietta di velo e tutto quello che non copre. Ma mette il punto alla situazione meteo: la signora intabarrata nel piumino seduta davanti può solo che correre in lavanderia a consegnare il capo desueto. L'età è l'ormone c'entrano poco: si tratta solo di banali gradi centigradi.

Vado alla Coop a far la spesa e la suora bonsai si piazza al centro del gradino della scala mobile bloccando il passaggio di chi la vuol percorrere a piedi. Il giovane dietro si sposta dolcemente a destra e a sinistra per cercare un varco ma la tonaca mignon non lascia che l'alternativa di attendere che il meccanismo faccia ben bene il suo dovere e trasporti i piedi di tutti in cima.

All'uscita l'edicola incombe. Per la serie sbatti il mostro in prima pagina abbiamo un colpevole da sbandierare per la gioia delle prevendite dei voli low cost pasquali: "Il Giornale" si dimostra pirl-of-the-piels, ma sfido chiunque a non averlo già capito da un bel po'. Io preferisco restare in attesa di quelle che non saranno solo le conclusioni del NYT e che, come in tutti gli incidenti aerei, verranno rese note ufficialmente tra mesi. Per rispetto dei morti e del dolore dei coinvolti.

Nel pomeriggio invece pedalerò in campagna. A vedere gli alberi in fiore. A sognare di essere in Giappone per la fioritura dei ciliegi. Non so se questi son ciliegi ma la fioritura è davvero di un bel rosa.
L'aria è frizzante e cristallina.
Modalità primavera: on.





Inviato da iPhone

martedì 17 marzo 2015

UNA TERRA SIA PUR NON NATALE



fotomiafattadame


Il colore è diverso e la luce è cambiata radicalmente. Dal mio ricordo il dorato è virato in grigio e mentre le auto sfrecciano sfrigolando a fianco, la strana solitudine affrontata percorrendo i marciapiedi riporta il silenzio in luoghi normalmente dediti al chiacchiericcio. 

Cadendo l’acqua, cerca di portare via l'odore delle auto, l'odore del mare che è a due passi, il suo rumore, l'odore dei fritti che riesce a scivolar fuori dalle porte aperte dei ristoranti, per catturarli tutti e precipitarli, con lo sporco, nei tombini. Un velo di pulito assoluto sovrasta il cielo plumbeo.

C'è silenzio intorno ed insisto a provare questa bizzarra sensazione in questa città normalmente dai suoni stridenti.
Attraverso la piazza conosciuta circumnavigando il giardino. Le facciate dei palazzi nobiliari sono di un carnoso giallo, le finestre illuminate hanno soffitto ricchi, ricercati; i ficus maestosi hanno piantato radici a debita distanza da loro stessi: come cattedrali della natura aspettano ad ogni angolo che gli si renda omaggio, le foglie lucide di acqua. Ma l’accesso non è consentito all’imbrunire. Resto fuori dall’inferriata a godere di tanto tripudio.

Proseguo sul lastricato a cercare gli ultimi banchi del mercato che sta chiudendo. Restano aperti soltanto quelli della frutta e della verdura, che colorano la strada ma non la profumano più. Stamani dev’essere stato l’opposto. Tra i locali con la luce artificiale accesa, entro in quello in cui acquisterò pistacchi tostati e le gommose alla menta ricoperte di zucchero che ricordano le Valda, che arrivavano nelle scatoline rotonde sigillate dal nastro adesivo. I pistacchi sono i più buoni mai assaggiati, le gommose assolvono appieno al dovere di ricordarmi un’infanzia così com’era. Se avessero venduto anche le Hacks sarei stato pronto alla regressione…
Esco da qui dopo aver conversato con gli avventori molto di più di quanto abbia fatto in tutto il mese di febbraio con i negozianti di Milano. Riprendo la strada all’inverso per andare a cena.
Non ho molta fame, ho la pancia piena di sensazioni e non ha ancora smesso di piovere e non lo farà. Con calma, come ci si dovrebbe aspettare da una rilassata pioggia del sud, continuerà fino a che io non me ne andrò domani.

Più avanti, prima di entrare al ristorante, guardando un meraviglioso pertugio tra le mura che porta al mare, mi fermo a gustare la sensazione di amare questa città alla quale credo di aver diritto di chiedere appartenenza, a vederne lo stupore di essere bagnata dalla pioggia, che lavora senza fretta a compiere il suo dovere di cambiarne colori ed umori. Anche quello di chi la visita.


fotomiafattadame


lunedì 16 marzo 2015

BATTISTRADA



www.chiwi.it


La signora sta in piedi, in larghe scarpette da ginnastica bianche allacciate male.
Non è più giovanissima, tiene in mano un ombrello asciutto che non appoggia a terra. Non sembra un gesto casuale, ma un'attenzione.

Guardo meglio perché sono curioso dell'essere umano e il solo suo apparire e bordo della carrozza della metropolitana, ha preso la mia attenzione.
Vedo che sulle mani indossa guanti di plastica monouso, di quelli da banco della frutta al supermercato, resta di traverso in un luogo isolato della carrozza senza sostenersi a nessuno degli appoggi che intrecciano la strada nel vagone.

Evidentemente evita il contatto con le cose, le persone e gli occhi altrui. Lascia che il mondo le scorra a fianco senza permettergli di sfiorarla.
Dev'essere per questo che, diligentemente, si sposta dal lato opposto delle porte in uso ad ogni fermata, eseguendo una danza guardinga, sempre un attimo prima che chi entra possa precipitarle addosso. Non parla con nessuno, non guarda nessuno, vive isolata dall'insieme del mondo che la circonda da ogni lato.
L'acquario nel quale vive non ha pareti di vetro, ma di energia e forse anche paura.

Non trasmette l'idea di una persona in disagio: il cappotto e i vestiti che ne sporgono sembrano più che dignitosi, quasi ricercati, di certo non è una barbona. I capelli son puliti anche se senza colore da tempo. Lo sguardo è fermo e lucido: segue i suoi pensieri e non ne è inseguito.
Non vuol avere nulla a che fare con ciò che la circonda. Quindi a contatto col resto del mondo mette brutti guanti, brutte scarpe.
Immagino allora che quelle siano scarpe "da metropolitana", che in quanto tali non siano ammesse in casa, che restino da qualche parte fuori dalla porta della sua casa, che esista un luogo loro riservato dove possano giacere tra un utilizzo e l'altro. Lì vicino resterà anche l'ombrello colpevole di essere entrato in contatto con qualche marciapiede ed i guanti, un'incetta garbata durante una qualche spesa settimanale all'Esselunga.

Ogni qualvolta si crea la necessita di un contatto col mondo, l'armadio esterno si apre come ad un astronauta pronto alla vestizione per la passeggiata lunare. L'indossare accuratamente lo scafandro porterà lui a difendersi dal nulla, la signora signora dal tutto.
Mi domando solo chi si senta più estraneo a chi.

Resta infatti lì fin'oltre la fermata seguente. Quella alla quale sono sceso io due settimane fa.
Ancora la ripenso.

martedì 10 marzo 2015

IN PIENA CORSA TV


fotomiafattadame


Poche le domande fondamentali in questo periodo.


1: perché Sanremo lo vincono sempre i non favoriti? E quelli che partono come "favoriti" non vincono mai e alla fine ne divengono i malcapitati "vincitori morali". Che vorrà dire poi? O meglio: cosa vuol dire lo si intuisce, ma diventarlo ha un valore maggiore di quello acquisito stringendo la statuetta palmata?

2: chi e con quale autorità elegge il "vincitore morale di Sanremo"?
Le vendite del brano? La critica? Il destino baro è crudele di essere arrivato secondo?

3: ed infine: chi trucca il sig. Roberto Carlino? Davvero quando "da la sua parola" tutto quel rosso rubizzo non si può più guardare. Dateci tregua, un po' di sano pallore no-UVA e qualche B in meno. Grazie in anticipo.


Ecco, poche ma "pregnanti" le domande del momento.
Anche se son certo che non mi toglieranno il sonno.


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