Visualizzazione post con etichetta Cani. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Cani. Mostra tutti i post

domenica 26 febbraio 2012

IO, LA CANA, I LIBRI


fatta io



Questa è la casa strana, di uno strano proprietario.

Qui l'acqua della doccia è più calda se nel pannello solare è a 36 gradi piuttosto che a 39...

I gatti educatissimi, da un momento all'altro, fanno cacca e pipì sui tappeti, per la sola gioia delle lavanderie e senza fornire spiegazione alcuna...

Poi è una casa strana perché se si acquistano fiori per un'altra casa si finisce per lasciarli qui a ricordo di sé. L'importante è resistere a non fare ai fiori quello che si vorrebbe fare a chi li ha lasciati...

Poi cos'altro?

Poco a dir la verità. In questa prolungata fine di febbraio dalle temperature balenghe, ho ripreso, finalmente, a camminare con un certo impegno, visto che salire e scendere le scale del palazzo mi provocava dolori diffusi, manco avessi scalato l'Epire State Building. In attesa di un corso di step, in puro stile Jane Fonda, voglio quella tuta di lycra!!!!!!!, mi consolo camminando.

Oggi ho portato con me la cana che abita due piani sotto. La poverina si è sorbita la cavalcata di un'ora in stoico silenzio, senza opporre resistenza alcuna, stando invero al passo con agilità. Anche se lei ha quattro gambe e io solo due, tra me e lei c'è un buon metro di differenza nella falcata. Da questa passeggiata nei boschi, fatta di deviazioni mai affrontate prima, silenzi vasti e gradevoli, ho riportato la seguente informazione: sono già sbocciate le viole mammole nelle radure. EWWIWA!!!!
La conferma che la stagione del freddo sta passando, lentamente, me la da anche Madre Natura.
E' tempo, quindi, di piantare il basilico. Need fresh pesto sauce?

Strano è che ieri pomeriggio, percorrendo la Val Di Chiana ammiravo la persistenza di alcuni giganteschi cumuli di neve ai bordi della strada, mentre oggi in un'altra valle trovo le viole... E' proprio vero che basta girare la testa per vedere il mondo in maniera diversa.

Per sempio: ho iniziato a leggere un bel tomo di Grossman solo perché mi piacevano titolo ("A un cerbiatto somiglia il mio amore") e la foto di copertina (profili greco e riccioluto). Bene, dalle prime pagine ho capito di essermi impelagato in un'opera ciclopica, scritta con punteggiatura quasi inesistente, fitta fitta di parole da far venire l'ansia. E la domanda è: quando lo finirò?

Dopo averci letto in mezzo un altro paio di libri, parcheggiavo il tomo senza sensi di colpa, ora mi pare che scorra tutto a meraviglia e pure rimanendo un'opera di un certo impegno per un lettore come me, penso di potercela fare.
Bastava quindi solo un po' di distacco, mettere tra me e l'ansia che il tomo procurava, una discreta alternanza e lasciare che le pagine lette sedimentassero con calma.

Nel caso in cui mi si ripresentasse l'ansia del lettore inadeguato, ho già pronto un Malvadi-novità ad allentar le tensioni...


venerdì 2 dicembre 2011

CAPITA

waatp.it

Capita che quando porti fuori il cane tu debba raccogliere le cacche del suddetto. Soprattutto se prima di "uscirlo" non lo hai sottoposto ad una cura preventiva in pillole, per indurgli una stipsi monumentale.

E non essendo il tuo cane, capita che tu ti possa stupire della quantità di materiale fecale che quell'esserino grazioso e minuscolo riesce ad espellere. Le guardi con tanto d'occhi e non ti capaciti. Tutto è nuovo per te. E capisci che chi s'immagina di spalettare poco o niente dietro al cane di taglia toy... S'immagina male. E parecchio.

Ma soprattutto.
Quando ti chini a raccogliere, e lo fai con un certo schifo, non essendo uso al contato con le feci di chicchessia, anche se tra te e loro c'è un salvifico sacchetto di plastica, ti chini e raccogli con la diffidenza del neofita e con tutti i sensi allarmati.
Anche quello del tatto, che ti fa percepire all'istante se la merdina raccolta è appena fatta o no...

Così oggi ho capito subito di non aver raccolto le merdine di mia proprietà/prestito. Ma, allontanato lo sguardo per dare un po' di privacy al cane, ho raccolto a fianco qualcosa di freddo e di abbandonato da tempo. Cioè quelle di qualche cane col padrone parecchio stronzo, passato prima di me dalla stessa aiuola.

Ed ho quindi raccolto due volte, per non lasciare al fine in giro quelle di mia proprietà/prestito.
E posso garantire che non l'ho fatto perché sono uno parecchio meticoloso.
Trattandosi di raccogliere la cacca non può trattarsi che di un errore...
Lo giuro.

La foto ritrae una dalle opere di "Mondo Babonzo", a cura di Altan, S. Benni, P. Perotti: il Topo Cagone.