domenica 20 luglio 2014

TERRAZZE RETICHE



fotomiafattadame

Sotto il glicine, a guardare le vigne nelle terrazze retiche che s'inseguono in un serpentone verde brillante, a far pausa a base di pizzoccheri, i migliori mai mangiati, prima di piombare nella calura che mi aspetta in piana. Ferie finite. Addio montagne!

Al ristorante facce giovani.
Fa piacere incontrarcele: qui la clientela è di solito più adulta. Colpa della location distaccata dalla strada che conduce alle località famose, e che costringe prima ad una deviazione, poi a salire gli ultimi metri a piedi su di un'erta circondata dalle lavande. Il paradiso per me, ma ci va di poterlo apprezzare.
In più una certa aria elegante che fa presagire ma non corrisponde a prezzi cari.

Insomma i giovani li ho di spalle. Son quattro, due maschi e due femmine dall'età imprecisata, non superiore ai 25.

Mi metto in ascolto in attesa dei piatti, prima del piatto forte arriverà del salame tagliato alto che è anche questo una costante di qualità.
Son brianzoli: l'elenco che fanno dei nome dei paesi che chiudono in ATE toglie ogni dubbio.
Le femmine stanno zitte mentre uno dei due maschi dalla voce soave, diventerà certamente un viscido avvocato o un consulente finanziario, racconta di Barbarella, così chiama confidenzialmente Barbara Berlusconi, con quella confidenza ostentata e priva di particolare che fa capire che se va bene, l'avrà incontrata casualmente due volte in vita sua.

Le femmine tacciono e non fanno domande mentre questo continua ad elencare informazioni sulla dirigente del Milan. Ma si sa, le donne son più intelligenti, se sono le intelligenti del gruppo. E non me ne voglia la Mattell, queste non han l'aria di due Barbie.

È il turno dell'altro cappone che tira fuori "l'azienda", si vanta di non aver voglia di studiare, che se stai in azienda hai il week end libero mentre se studi devi darci dentro h24 in vista degli esami... Insomma, al fesso hanno imposto di laurearsi se vuol prendere il posto di papà. Ad occhio e croce ci vorrà più di qualche anno di CEPU, annuali fioretti ai Santi, e numerose ceste di alimentari perché il miracolo avvenga.

E poi passa a parlare di serate alcoliche in discoteca, discese in rafting...

Dei vecchi. Che certamente non riusciranno nello scopo di sedurre le due femmine. Si sente che queste sono un buon palmo sopra di loro.

Bene. Meno male che arrivano i primi. Riesco a concentrarmi sulla consistenza burrosa della pasta, l'aroma dei formaggi e la croccantezza della verdura.
Ci butto sopra un altro bicchiere di rosso, e prego il Padreterno - a crederci... - di non farmi diventare così quando sarò vecchio.
Meglio mettere le mani avanti.


Inviato da iPhone di Giampiero Pancini

mercoledì 16 luglio 2014

SVELTEZZA Vs FISH FRESH






Rientrato in Italia mi dico che non devo più andare all'estero. Ogni volta che espatrio la rabbia di vedere come sarebbe possibile vivere e non vivrò mai - colpa mia, del resto del mondo, ma soprattutto colpa mia - mi fa perdere il controllo come un criceto davanti alla ruota.
Potrei tirar fuori contumelie fino a stramazzare a terra sfinito dopo ore di corsa sul posto con la bava alla bocca.

Perché poi vai all'estero e la cassiera al supermercato incespica in un italiano stentato, pur di parlare la tua lingua. Addirittura mi sorride e mi guarda in faccia, a me che ho sfanculato uno dopo l'altro tutti i negozi del circondario per le loro cassiere assunte dalla libertà vigilata. O imposte dai servizi sociali.
E tutto intorno alle case è silenzio, e il parcheggio dove ho lasciato l'auto è perfetto come solo i centri commerciali, neanche i musei, sanno essere da noi, e per di più costa meno di un euro per due ore di sosta.

Sì, lo so che hanno scritto in un italiano improbabile SVELTEZZA invece di velocità, ma anche di qua ho trovato FISH FRESH davanti ad un ristorante, quindi siam pari.


La montagna mi fa male: è un dato conclamato. Tutti questi confini da valicare a portata di mano, tutto questo verde pettinato, quest'aria da Heidi e Peter sul praticello, le caprette in fila per tre col resto di due, mi danno sui nervi per mozione di paragone.

Le prossime vacanze, quindi, in una camera d'albergo affacciata sul mercato centrale di Accra, un bel volo intercontinentale per la Cina schiacciato nei sedili centrali di classe economica. Così da ristabilire un contatto con la realtà. Quella nuda e cruda.

Per scordarmi che pure quella patinata è realtà.




Inviato da iPhone di Melinda

sabato 5 luglio 2014

PIETÀ, PLEASE



medicinalive.com


No. Ecco, perdonatemi, ma il METEO-ZANZARE non ce la posso fare.
Tele Barbie ha davvero esagerato stavolta. Manco fossimo un Paese a rischio febbre gialla o malaria...

Invece dopo le previsioni meteo fatte dall'anoressica, esce fuori lui, calvo ed attendibile, rassicurante in completo blu, che rompe con la più inutile delle previsioni: la mappa dell'invasione stagionale delle zanzare.

Va bene a primavera il meteo-pollini, d'inverno il meteo-neve sponsorizzato da qualche località turistica di grido, ma il "meteo proliferazione detestabili animali inutili" chi lo paga? Le Valli di Comacchio?

No, la Raid.

Inutile. Inutile come il maledetto insetto per il quale tenta di metterci in ansia.
Tanto, cari signori di Tele-Te-La-Do-Gratis-La-Trasmissione-Ricordatelo-Quando-Paghi-Il-Canone, non è che l'essere avvertiti ci salverà dalle punture. No, no. Preparati o no, armati dei prodotti più tossici, più profumati o più bio in commercio, quell'aereo cisterna di M. che rompe i maroni nelle notti estive ci pungerà ugualmente.
Come la legge di Murphy, come la sfiga cieca e bara, d'estate bisogna solo contenere i danni: qualche bubbone pruriginoso ci tocca. Non c'è niente da fare.

E allora risparmiatecela l'ennesima cartina dalle sfumature del blu - mai colore per indicare cose fastidiose fu più azzeccato - che, provincia per provincia, ci fa la mappa dei luoghi dove le pareti sono destinate ad assomigliare ad opere di Pollock, del periodo rosso. A meno che uno non si trasferisca in Val d'Aosta dove pare che alle zanzare non sia concesso il permesso di soggiorno.

E poi: come per il maltempo, istituiremo degli allarmi territoriali al riguardo?
La protezione civile ci farà evacuare le zone a rischio tigre? I pompieri ci spareranno cannonate d'Autan? L'esercito prosciugherà le paludi e trasferirà coattamente gli aironi?

Abbiamo altro a cui pensare.

Davvero.
Ed io ci vado subito.




Inviato da iPhone di Melinda

giovedì 3 luglio 2014

DIFFERENZIARE LA DIFFERENZIATA


www.lareginadelsapone.com


Da sempre fan sfegatato del riciclaggio, non posso che trovarmi bene qui a Milano dove la raccolta differenziata si fa casa per casa.
Anche i condomini differenziano e riciclano a ritmo ormai oleato.

Coi soliti inconveniente dati dal numero di persone, e altrettanti cervelli che separano e che a volte, non riescono a spiegare perché accada che le lattine del tonno vadano a finire nel bidone del "solo vetro".

Ma questo ci sta: nella gran massa di attenti c'è sempre qualche distratto e, ancor di più, lo stronzo singolo.

Poche mattine fa, alzato all'alba per andare al lavoro, ho trovato i marciapiedi occupati dai sacconi trasparenti della raccolta della plastica: di lì a poco, con gran strepito, sarebbe passato il camion per la raccolta.
Negli occhi addormentati è apparsa l'immagine di quest'unica gabbietta di disinfettante/deodorante WC, che premeva sul lato di un sacco strapieno di bottiglie e altre utilità usa e getta.

....

Che schifo.

....

È sicuramente vero che pure la gabbietta reticolata e bianca è fatta di plastica.
Verissimo pure che tutti i processi di distruzione e rimodernamento dei materiali passano attraverso la procedura del calore e che il calore di per sé disinfetta e pulisce.
Ma è anche vero che quella gabbietta è stata attaccata al bordo del water di qualcuno e da quella posizione "privilegiata" ha visto il culo e gli altri apparati intimi, suoi e degli eventuali ospiti transitati per quel bagno, tutti intenti alle normali funzioni corporali...

Non mi è piaciuto affatto pensare che la bottiglietta di acqua gassata che sta sul piano della cucina possa avermi visto mentre facevo la cacca.
E soddisfatto dei risultati ottenuti, col viso incorniciato da una cascata d'acqua che mi piegavo a rimettere in ordine.

Peggio ancora se quel viso non era il mio....................... AHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!!

Quindi: per favore, le gabbiette che hanno transitato per i WC, perché non le mettiamo tutti quanti nel contenitore dell'indifferenziato?
Le mie forchette di plastica usa e getta ringraziano.