domenica 30 gennaio 2011

IN (cauta) LETTURA

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venerdì 28 gennaio 2011

GOT MILK?


Ritrovato, pubblicato. Enjoy.

MORIA ELETTRICA

da radioavalvole.it


Le balene si spiaggiano. Muoiono gli uccelli a stormi. I miei elettrodomestici si suicidano.

Ieri è passato a miglior vita anche il piccolo apparecchio televisivo che tenevo in cucina.
Acquistato per la casa di Ostia, nel lontano 1996, allora ero uno sbarbatello al suo primo contratto a tempo indeterminato, ha fatto bene bene il suo dovere e mi ha seguito prima a Torino, poi sul lago Maggiore, poi è stato impiantato qui in cucina a sostituire vecchie carcasse che avevano tirato gli ultimi.

Invidioso della lavatrice, ha pensato bene di cadere in tutta autonomia, mentre pulivo il mobile metallico su cui è appoggiato. Non avendo fatto nulla di particolare, ero intento a togliere le bottiglie dalla rastrelliera sopra di esso, ho avuto proprio la sensazione di una volontà precisa a precipitare giù sul pavimento. Come quando i pinguini si gettano in massa al mare è volato di sotto, ha strappato il cavo dell'antenna e non si è neppure spento all'impatto.
Mossa riuscitissima, perché si è completamente devastato. Senza esplosione dello schermo, per fortuna. Adesso emette un simpatico rumore di ferraglia quando lo sposto.

Insomma ora basta. Avendo riscosso la meravigliosa cifra di ben cento euro di cassa integrazione, non penso di potercela fare a cambiare tutti gli elettrodomestici. Quindi vediamo di finirla con questa moria, che Capodanno è passato. Capito cosi vari?

Sostituito immediatamente con un lcd bruttissimo da vedere, le forme arrotondate mi piacciono ancora di più di quelle squadrate, sono più un tipo "Brionvega" che "Samsung" per gli apparecchi tv, trovato in offerta nel più grande negozio della città, non aprirò alcun concorso per il nome da applicare al nuovo coso: i televisori in casa mia non hanno mai avuto un nome...

martedì 25 gennaio 2011

ILLUSIONI


immagine scavi archeologici parco Pionta di picasaweb.google.com


Alla disperata ricerca di un po' di attività fisica che scaricasse tensione dalla vecchia carcassa, mi sono precipitato a passeggiare nel parco dietro casa. Potevo aspettare anche la lezione di yoga di questa sera, ma visto che poi non so se la faccio, meglio anticipare. Temo che ci sia anche quella rompica@@o della "Santanchè de noartri", e se si arriva al diverbio, anzi prima, mi alzo e me ne vado. Quindi "per non sapere né leggere, né scrivere" sono andato al parco.
Nel parco poca pace, verde tanto, qualche dislivello per mettere alla prova il fisico. Ma assolutamente nulla d'impegnativo. Tanto che pensavo, domattina, di rimettere finalmente ai piedi i pattini in linea e andare a vedere se riesco a faticare o fratturarmi il femore, o tutte e due le cose come capita alle vecchie troppo entranti... Ma l'attività fisica va fatta, dicono, altrimenti si muore troppo presto. Mi chiedo se sia meglio morire "dopo" con le piaghe da decupito, oppure una botta e via "prima"...
Ma questi sono temi alti, anzi "altri", come dicono ora le persone à la page, e farei meglio a parlare di ciò che so. Questo dovrebbe essere un blog di puro intrattenimento, non di pensiero profondo. Del quale del resto, non credo di essere capace. ;-)

Dicevo che passeggiando lì dove tanti bambini vanno anche in queste giornate, dove il servizio di manutenzione dei giardini passa a raccogliere il cascame degli ulivi che adornano la collina, pace ben poca. Un piccolino ha urlato istericamente da sopra l'altalena per tutto il tempo che sono stato lì. La Florence Nightingale che sta in me ha subito pensato che il piccolo avesse bisogno d'aiuto: stava sull'altalena e una signora lo spingeva senza sosta e senza provocare nessun cambiamento nel tono e nel ritmo del suo urlare isterico. Che la vecchia fosse una "nazi" torturatrice di pargoli? Che lo volesse temprare alle cose altalenati della vita con spintoni vigorosi verso l'alto? Che tentasse di fargli fare il giro della morte contro la sua volontà?
Ho fatto un paio di giri della collina e la situazione non cambiava. Fino a che, stavo quasi per intervenire - che so: chiamare il Telefono Azzurro? - , la signora si è seduta su una panchina, il corpo piegato dallo sfinimento, ed ha lasciato morire il dondolare dell'altalena.
E più l'altalena si fermava, più le urla del bimbo salivano di tono e isteria, e a due passi da lì potevo distinguere tra i singhiozzi: "Ancora, dai ancora!".
Non era lei che voleva fare fuori il pargolo, ma lui che voleva terminare la vecchia.

Vedi come le cose possono apparire diverse da quelle che in realtà sono? Basta partire da poche certezze, e tra questa c'è l'idea che i bimbi abbiano sempre bisogno di protezione e che piangano solo se infelici, per prendere un granchio. Enorme.

Vedi me: pensavo di poter continuare a stare in giro per il mondo fino alla pensione, invece mi ritrovo a guardare con invidia i filmati postati dai colleghi su Faccialibro, mentre nevica a New York.
Pensavo che l' Annette Bening fosse una brava attrice ma nulla di più, poi ho visto "The Kids Are All Right" e mi sono detto: eri cieco tu, oppure finora ha fatto solo film di cacca?
Pensavo che il calendario ufficiale dei pompieri di New York avrebbero continuato a farlo in eterno, mentre invece da un paio d'anni a questa parte mi tocca accontentarmi di quello parallelo, che ha lo stesso titolo, lo stesso noioso tema, ma non lo stesso fine.
Ero certo che il Rescue Remedy, Fiori di Bach n.39, fosse il non plus ultra per i miei attacchi di panico, mentre invece adesso mi propongono come più efficace l'australiano Five Flowers Remedy come il meglio del meglio... Fammene prendere 5 gocce, va!
Insomma un mondo in movimento senza più certezze.

Invece, il raggiungimento della certezza che il bimbo stesse bene - The Kid Was All Right - e che il mio istinto da Erode mi abbia ben guidato nell'avermi evitato di diventare padre, mi ha rasserenato abbastanza così da poter andare a fare la spesa all'Esselunga. Dove non ho preso l'ultimo CD di Jovanotti che invece volevo - troppo caro - ma ho totalizzato ben 100 punti fragola acquistando cinque scatole cinque di disinfettante per biancheria da usare in lavatrice. Ne avrò per un paio d'anni... Oppure lo regalo.

Della rissa di stasera, se rissa ci sarà, vi dico domani.

domenica 23 gennaio 2011

YOGA POLITICO


Un mare di mignotte di varie dimensioni, formosità, capacità, specialità, ci ha invasi e trascinati in un mondo parallelo dove non esistono povertà, cassa integrazione, FIAT, malattia, vecchiaia.
Che importa: scarichiamo in piazza una cariolata di giovani fresche virgulte dalla moralità immatura ma con idee precise dei valori assoluti e la giostra suonerà i suoi gingles così forte, che nessuno si accorgerà di altro. Neppure di essere andato di propria volontà ad una lezione di yoga.

Attraverso questa vicenda, sapevamo tutto, sapevamo già, lo sapevano anche gli americani, oltre a vedere che il Paese ha un po' di problemi a concentrarsi sulla decenza, pare evidente che ormai lo stesso territorio vive su due o più pianeti diversi, dotati ognuno della propria moralità, del proprio concetto di legalità, del proprio senso del decoro.
La prova? Leggete le parole pronunciate da Saviano nel ricevere della laurea "Honoris Causa" all'Università di Genova e quanto a queste parole ha risposto Marina B. che lo pubblica. Capirete che cosa intendo. Per tirare l'acqua la proprio mulino ognuno ha chiuso le orecchie, gli occhi e tutti gli apparati di comunicazione e comprensione.

Il buio oltre la siepe. E se la siepe è fatta di giovane pelo minorenne, che è un reato coltivare da adulti, bene, si abbassa la recinzione della maggiore età, giusto quei pochi mesi che servono per non aver commesso reato sfrugugliando là dove ora è proibito.
I pedofili ringrazieranno. Perché l'abbassamento della maggiore età non colpirà solo un gruppo di ragazzini troppo svegli che hanno capito perfettamente il valore commerciale delle loro fresche carni, figli di chi magari ha distratto l'attenzione un po' troppo a lungo, ma anche i figli di chiunque altro, che magari non ritiene l'aver ceduto il culo al potente un valore assoluto. Scusate il francese.
Ma sono solo punti di vista.

IO chiedo questo, che è ben poca cosa:
vorrei solo che quando me ne vado alle lezioni di yoga per rilassarmi, non ci fosse la solita fanatica di turno, la "Santanché de noartri" che inconsapevole del luogo, del senso dell'opportunità, del senso della località, della buona educazione, si mettesse a parlare di politica tenendo stretta la propria verità in tasca. Senza che nessuno le abbia fatto domande o chiesto opinioni.
Io vado lì per ritrovare la serenità ed un contatto più profondo con me stesso. Se continua così, lascio sfuggire la serenità e acchiappo l'opportunità di gonfiarla di botte.
Poi mi rilasso e ritrovo la pace.
Del resto non ho "chiare dolci fresche" carni da mettere in gioco, ahimé. Fatemi riconsolare con lo zitellesco senso del decoro.

sabato 15 gennaio 2011

GATTO A PERA


L'inverno ha colpito ancora il girovita.
Oltre al mio quello del gatto. Io ho la scusa di tartufi, scorzette e panettoni. Lui quella del letargo in cui vive da ormai quindici giorni.
Ieri mentre lo guardavo, lui seduto che guardava me, ho notato che ha preso una bella forma a pera.
Decana, la mia preferita.
E son certo che non si tratta di pelo invernale. Ma di ciccia.
Potrei mandarlo in palestra ma il senso di colpa ci trascinerebbe anche me.
Foto comprovanti quest'affermazione appena possibile. Del gatto, intendo.

martedì 11 gennaio 2011

2011 IN LETTURA


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non concilia il sonno ma è molto bello.

sabato 8 gennaio 2011

OSSERVAZIONE 1/2011


Quando si toccano le delicate corde dell'arpa del ridicolo, prima che il suono si sia perduto nello spazio... Ce ne vuole. Infatti io ancora rido.

A scatenare la mia perfidissima ilarità stavolta una manifestazione politica.
Sotto le finestre dell'Ambasciata del Brasile a Firenze, un drappello neppure troppo nutrito di persone, riunite sotto un'unica bandiera, giorni fa protestava, giustamente a gran voce, per la decisione del Governo di quella Ambasciata di non estradare l'assassino, ex brigatista rosso Battisti, che in Italia deve scontare svariati ergastoli.
Ripeto che secondo la mia opinione quel signore deve rientrare in Italia e qui scontare la sua pena. Chi sbaglia deve pagare ciò che i giudici comminano, specie se è condannati in un Paese dove non mettono i prigionieri in mano ai torturatori e/o al boia.
E tornando ci si difende qui, non tra le tette e i culi di Bahia.

Solo che la bandiera che riuniva a Firenze quel gruppo di Signori in mobilitazione era una bandiera dei seguaci di Bettino...
E a me questo fa ridere.
Tanto.

lunedì 3 gennaio 2011

IL BREVE ADDIO


Desiderio esaudito.

Non dalla finestra, ma garbatamente giù per le scale, appoggiata sul carrellino del tecnico, domani scenderà la cara salma della lavatrice esausta, per lasciare spazio a quella nuova.
Ha deciso da sola, senza clamori, come se avesse preso al volo l'occasione di levarsi di torno visto che avevo annunciato che il primo dell'anno mi sarei sbarazzato di qualcosa. Avrei preferito spossessarmi - si può dire? Non credo ma mi piace - di qualcosa di meno costoso, ma la volontà della macchina è stata più forte di quella dell'uomo.
Dopo quasi o più di vent'anni, non lo so con precisione, il primo dell'anno la signora ha smesso di lavorare e, memore dell'avvertimento del tecnico che l'aveva visitata l'ultima volta, "La lasci andare, altrimenti si tratterebbe di accanimento terapeutico", l'ho salutata e ora andrà a godersi il meritato riposo nel paradiso delle lavatrici.
Se ce n'è uno. Se ce ne hanno lasciato uno, a tutti noi che ci facciamo un culo così.
Non pagando l'ottopermille non ho indicazioni in tal senso.

Comunque, dopo il toto-nome-gatto, adesso si apre il toto-nome-nuova-schiava.
Sono graditi consigli, anche se non so se li accetterò.