venerdì 26 giugno 2009

MIRTILLI


Ho fatto il sacrificio.... Ah!, quanto mi è costato. Seduto dentro una veranda chiusa che guardava alla scorrere placido del Sud Saskatchewan, ho ordinato un waffle, intero, che quello metà pozione temevo fosse troppo piccolo. Cosa c'è di meglio come base per gustare una marmellata? Nulla. Un ode a tutti quei meravigliosi buchetti in cui far atterrare tanti frutti di bosco! Mentre ne aspettavo l'arrivo discutevo con mia sorella che ne aveva ordinato solo una metà: santi numi, è il mio pranzo! Mica sono a dieta! Si sa che le signore mangiano di meno, ma lei esagera.
Dunque arriva la "base", sono partito all'attacco del carrello che conteneva panna e confetture varie. Copertola doverosamente di vari strati mi sono abbuffato come un orso dopo il letargo, esprimendo il piacere con sordidi mugolii, percepiti anche dal gruppo di anziani che sedeva ai tavoli vicini. Riprendendo i sensi ho visto che mia sorella ne aveva sì preso solo metà, ma l'intonaco che vi aveva cosparso sopra, non aveva nulla da invidiare al mio. E poi son io quello che...
Che sacrificio! Che fatica l'assaggio del mirtillo di Saskatoon! Non lo rifarò mai più - il che è probabile perché non è poi tanto semplice tornare fino quassù...
Per non dimenticare mi sono procurato un paio di barattoli da portare a casa.
Di che cosa sa? Di mirtillo. Solo un po' meno dolce e un po' più selvatico. Ma è una delizia.
Cresce in cespugli alti anche due metri, verdi, fogliuti e anche un po' bruttini. Oggi credo di aver gustato la produzione dell'anno scorso, essendo le bacche sugli alberelli ancora verdi. Intorno al fienile rosso trasformato in ristorante e in gift shop, i filari si allineano al fiume e creano un gradevole effetto di frescura. La terra è... sabbia di fiume, segno che un tempo l'alveo era molto più ampio. Rumore di foglie mosse dal vento, sole brillante, gente che ride.
Neo: guardando bene scopro che proprio davanti al ristorante scaricano le le acque delle cucine e spero solo di quelle. Una scia spumosa attraversa tutta la spiaggia sabbiosa. Gente disattenta mette i piedi a bagno. Qui dove gli autobus cittadini sono ibridi (elettrici e a gasoli) si scaricano porcherie in acqua senza trattamenti.


Stanotte mentre fumavamo la nostra ultima sigaretta della giornata a dieci metri dalla porta dell'hotel, come richiesto dal regolamento locale, siamo stati assaliti da folate di vento che portavano sabbia. Manco fossimo stati nel deserto! Ci sembrava un po' strano. Oggi abbiamo scoperto da dove arriva. E se dieci metri di terra di nessuno dalla porta di un hotel vi sembrano troppi, vi informo che se volete fumare all'aeroporto dovete stare lontano VENTI metri dall'edificio. Che non abbiano a prender fuoco i milk shake carichi di zucchero che vengono spacciati all'interno. 
 

Ieri sera è arrivata conferma che Alitalia sta chiamando per le basi periferiche. Panico. Ansia. Senso di smarrimento. In testa la frase: "Ma perché proprio ora che non sono in Italia?". La notizia appresa attraverso Facebook e non attraverso azienda o sindacati, era esatta. Ma a me non hanno chiamato. Sospiro di sollievo e delusione. Se avessero chiamato non ce l'avrei fatta a rientrare, perché la maledetta abitudine di telefonare un giorno per convocarti il seguente, quelli lì non l'hanno ancora persa. Ma perché non mi hanno chiamato? Spiegazione: chiamano per fare il medio raggio e chiamano chi faceva già medio raggio, così risparmiano soldi per i corsi addestramento. Tutto qua. Il cuore si è fermato un istante, ma il sorriso è tornato a risplendere. Ecco, altro messaggi appena ricevuto: chiamano anche quelli che facevano il lungo. Ora non dormo più.


Muoiono due divi assoluti nello stesso giorno ed è triste vedere come la sorte di Farrh Fawcett sia messa in un angolo per dare spazio alla triste vicenda di M. Jackson. Forse la triste, bellissima Farrah paga lo scotto della grande visibilità che lei stessa ha dato alla sua malattia. Le televisioni, più che il pubblico che le segue, hanno sempre bisogno di qualcosa di nuovo, e quale sarebbe stato il suo destino lo si sapeva ormai da tempo. In certi casi la morte fa meno notizia. O ne fa solo un po' di meno perché, forse, anche per i decessi vale il detto che si usa per indicare certe persone speciali: "c'è sempre qualcuno che è più "deceduto" degli altri. A loro e alle centinaia di migliaia di persone che hanno lasciato ieri questo Pianeta, un mio pensiero commosso.

1 commento:

ignominia ha detto...

Io ho questa teoria: la vita ti manda le "turbolenze" mentre fai altro, per tentarti e vedere la tua determinazione in quanto stai facendo. Sono test veri e propri che ci permettono di vedere dove siamo con la testa e con il cuore.
E' ovvio che sei ancora all'Alitalia se invece di mandarli a fare un giro (mentalmente) mentre sei in Canada, entri in ansia così. Questo se non altro aiuta a chiarirsi dentro.
E sculo per la Fawcett che Jackson gli ha portato via la prima pagina... Lui era un Freak di prima categoria, tragico poverino ma freak in tutti i sensi, come Charles Manson senza omicidio o Jeffrey Dahlmer senza cannibalismo.
E la Fawcett una bellona del passato ma non certo un'attrice sensazionale ... Entrambi hanno fatto quello che hanno voluto della loro vita- cosa che non si può dire probabilmente delle centinaia di migliaia di anonimi che sono morti lo stesso giorno a cui sento di mandare il mio pensiero più volentieri per un senso di giustizia globale.
Chi dice che la fama ti renda meritevole del dolore del mondo? E' pura isteria nostalgica quella rappresentata nelle foto sui giornali, e non la condivido... Forse sono dura ma i bambini viziati non mi scatenano troppa simpatia.

Ma i mirtilli poi li mangiamo insieme quando torni? Facciamo un Pancake Party, i waffles non li so fare!