venerdì 26 giugno 2009

DA SASKATOON A REGINA

Questa qui accanto è una visione di Medicine Hat, Alberta.

Domani ultimo giorno di spostamenti, ma stavolta per piacere. In serata un altro aereo ci riporterà a Toronto dove ho già programmato di vedere la fine di un film iniziato sull'ultima tratta volata. Un grazie sentito e carico della riconoscenza del nomade va a Marisa, la nostra così denominata e fotografata GPSessa, che tra un'inversione e l'altra ha fatto bene bene il suo dovere e ci ha sempre riportati a casa. Anche se ha dovuto ricalcolare il percorso più di una volta, perché noi umani vogliamo comunque fare sempre a modo nostro. Usiamo una bussola diversa noi sprovvisti di satellite di riferimento, quella del cuore. Porta in posti diversi o nello stesso posto, ma è indubbio che segua strade diverse. I grossi loops che guardano le mucche lungo le highways potrebbero essere i miei circoli viziosi.

Al di là di altre considerazioni che forse farò dopo, una volta finta questa passeggiata, ammesso che ci riesca e non è detto, una cosa posso affermarla fin da subito. Sempre e comunque ho avuto davanti un popolo molto cordiale, capace di sorridere allo sconosciuto, che quando può aiuta a piene mani. Bella gente, forse non così piena di arte e rinascimento e monumenti come possiamo esserlo noi europei, ma piena di cuore e di anima e di volontà di avvicinarsi. Esattamente il contrario di troppi esempi che posso vedere attorno a me quando sono a casa, nella vecchia Europa.
Volevo infilare anche una sezione di paragone tra le strade di queste tre Province che ho percorso per una minima parte della loro estensione gigantesca. L'ho scritta ma a volte credo che si debba avere anche il coraggio di cancellare. L'ho fatto perché sapeva di saputello e Pierino, e questa è l'ultima cosa che voglio mostrare di me. Non sono alla ricerca di queste caratteristiche. Vi basti che le strade della British Columbia hanno corsie di scorrimento più strette di quelle del Saskatchewan e dell'Alberta. Infatti lì si vedo circolare anche alcune Smart e Mini.

Cos'altro? Che il nome della città di Saskatoon non viene da una contrazione o storpiatura del nome della Provincia del Saskatchewan, di cui è la città più grande, mentre la capitale è Regina, ma dal nome di una bacca, simile al mirtillo che viene raccolta in queste terra. Domani in mattinata visita a fabbrica artigianale di marmellata di questa bacca, con la quale ci raccontano si producano anche un bel po' di torte che mi toccherà assaggiare - del resto se voglio parlarvene...- e a questo non opporrò alcuna strenua resistenza!

Concludo con una frase da "Emma" di J. Austen, che mi ricorda la sovrana cortesia di questa terra: "Lasciate che io ve ne preghi" esclamò il signor Elton. "Sarebbe in verità incantevole! Lasciate che io vi preghi, signorina Woodhouse, di esercitare un talento così adorabile in favore di una vostra amica...".

1 commento:

ignominia ha detto...

hai ragione che a volte bisogna cancellare perchè la voce che traspare nel pezzo non è la voce che vogliamo proiettare, non è la voce che vogliamo il lettore legga pensando: ma com'è petulante questo!
Anch'io quando mi trovo a scrivere con quella voce cancello, però spesso quelle osservazioni possono essere interessanti se riscritte, oppure mandate a chi ha più pazienza e sai ci legge con occhio di riguardo. Se mi mandi i tuoi "scraps" io ti mando i miei e facciamo un leftover party! Ma la sabbia o la terra ti ricordi di prendermela? Che che scritto sull'insegna assinibbia? Yeah il popolo americano è più amichevole del nostro, d'altra parte ha avuto modo di annichilare tutte le popolazioni native per cui al contrario del nostro popolo che è sopravvissuto a tante invasioni, è meno sospettoso di chi arriva da fuori....;-)