mercoledì 15 luglio 2009

SEMINA


Lo so che non si dice e non si fa. Lo so che dovrei già essere a letto. Lo so che la vita riserva sempre delle sorprese. Anche bune, per carità.
Ma stasera ho sassolino dalla scarpa (ahi!), che mi fa tanto tanto male (ahi!), batto il piede in giù, batto il piede in su, giro, mi rigiro sembro Belzebù. E allora me lo tolgo.

Mi chiama una delle mie più care amiche e mi dice che l'hanno appena licenziata. Con una mail. Oddio, sempre meglio che con un sms...
La voce è rotta, affaticata da quest'ultima preoccupazione che va ad aggiungersi ad un periodo non dei più semplici. Ha un suono un po' preoccupato, un po' stupito. Lievi accenni di rabbia, contenuti dalla buona educazione impressa nel DNA.
In un attimo ho rivisto la mia stessa situazione, che del resto ancora vivo: altrimenti perché questo blog si chiamerebbe così?
Rivivo la delusione di una vita votata al lavoro fatto bene, con cedimenti umani, ma sempre contenuti dalla capacità di attingere ad energie coltivate dalla dignità di chi lavora "in un certo modo". Rivivo la sorpresa della lettura di una e-mail che cambia inesorabilmente la tua vita e che non sempre ti da lo spirito dell'avventuriero alla conquista dei galeoni carichi dell'oro spagnuolo: piuttosto ti fa l'effetto contrario. Rivivo la coscienza di aver dato tanto e il sapore della delusione che sale dal basso come un temibile effluvio. Rivivo la rabbia - lo so la rabbia è un sentimento inelegante, ma io ce l'ho, sarà che son cafone! - che non ribolle, acceca e stende come una cura da cavallo per combattere un raffreddore. E rivivo la solidarietà che avrei voluto trovare e non ho trovato. 
Non so neppure se sono riuscito io stesso a trasmetterla con le stupide parole che mi venivano in mente.
Però dico, che fregatura essere accumunati anche da una sfiga, oltre che da idee e passioni.

Ma mentre ascoltavo le sue parole mi saliva dal basso, insieme alla delusione, la rabbia, la paura una canzoncina che ho ascoltato in Canada dal CD di mio cognato. No, non è un successo da Hit Parade, non è un brano da cantautore impegnato. E' un brano della tradizione Toscana, della sua musica contadina.
Qui la raffinatezza non c'è. Se non una qualche traccia nella sequenza di parole che colpisce l'ascoltatore di sorpresa. Soprattutto l'ascoltatore non Toscano, quindi poco uso alla nostra trivialità, popolarità che scaturisce in stornelli e barzellette, non propriamente da raccontare in Canonica. Anche quello che sa che nella musica popolare le parafrasi sono ridottissime di numero e potenza ha un secondo di interdizione. Ma rende l'idea. E in più colloca il risentimento ad un livello più alto. Sfoga questo fiume di detriti che vanno depositati in cambio del mantenimento della salute del soggetto che li cela dentro di se'. Provoca la catarsi senza bisogno del coro da tragedia.
In poche parole SANA - voce del verbo-.
La trascrivo, vorrete scusare le eventuali inesattezze che in verità saranno poche. E la dedico di cuore ai miei ex datori di lavoro e a quelli della mia amica. Insomma, agli stupidi che non sanno vedere la pochezza di chi si tengono stretto, e l'abbondanza di chi allontanano.
Non serve a nulla, ma almeno scarica e crea il mio personale delta. E ora che ci vadano a cercar anguille!


"HO SEMINATO UN CAMPO D'ACCIDENTI
SE LA STAGIONE ME LI TIRA AVANTI
CE N'HO PER TE E TUTTI I TU' PARENTI"

1 commento:

ignominia ha detto...

tra l'altro mi ha sorpreso che menzionassi il mio cliente per nome poi mi sono accorta che avevi scritto "bune" il suo cognome ma intendevi buone !!!
ha ha ha Giamps la vita è così buffa, con tanti potenziali per fraintenderla, per fraintenderci, per fare casini, per arrabbiarci, per sentirci delle merducce e per sentirci degli dei.
E tu abbozzala di dirmi che sono troppo buona, perché non lo sono. Se ti dico che scrivi bene credimi. Sennò vai a guardare l'immagine che hai inserito in capo al post! (fantastica e dove l'hai trovata?)

crecoan, cosa si cela in esso?