lunedì 22 luglio 2013

PARTO / 3


fotomiafattadame


Ci sono momenti in cui ti accorgi che il viaggio ha inizio solo perché ti sei spostato dai percorsi noti, quando benedici di essere partito per tre capitali europee senza uno straccio di guida turistica, fidandoti solo di quello che ti passa giorno per giorno internet, e dell'intuito da "fuori pista".

Una rivoluzione assoluta per me ed il mio modo di viaggiare. Totale.

Ho affrontato con lucidità ma anche senza volontà o costruzione, il mostro del controllo, fidando su cose che prima di adesso avevo seguito raramente.

Eppure mi rendo conto che stavolta il viaggio inizia lì.
Inizia nel paesello vinicolo dove sei capitato per cena e dove vedi che due bambini stanno andando, vestiti a festa, DA SOLI, a teatro. La più grandicella stringe i biglietti anche per il fratello. Shakespeare li aspetta con "Le Allegre Comari Di Windsor".

Inizia quando ti allontani dai gruppi che imperversano in città alla ricerca delle labili tracce di "Sissi", gruppi compatti e rumorosi, che non ce la fanno però a mettere in forse, neppure per un attimo, la quiete e l'eleganza di questa città: entrano veloci nella chiesa dove la loro eroina si è sposata, fanno una foto e spariscono dalla vista.
Allora scopri passaggi nei cortili, galleria inizio secolo dove decidi di fermarti a pranzo, chiese antiche e, ahimè chiuse.

Oppure quando percorrendo chilometri di strada da un punto all'altro, ti fermi d'istinto a mangiare il "solito" gulasch nella cittadina in cima al colle dove scopri case ordinate e ben tenute.

Cambiando percorsi, accettando viaggi che prima non si sarebbero accettati, si scoprono prospettive diverse. Allora benedico l'ira che mi ha assalito il giorno prima della partenza e che per dispetto non mi ha portato in libreria. E benedico il mio coraggio nel guardare dritto avanti e non cadere nella solita mania dell'aggiustare tutto.
Non avrei goduto queste sbavature dovute alle svirgolate dal tour preconfezionato.

E domani Parto/3




1 commento:

ignominia ha detto...

Hai scoperto il "lasciare che siano i tuoi piedi che ti portino nei posti" come lo chiamo io. Che la testa poi serva solo per assaporarne l'esperienza. Questo quando possibile dovrebbe essere applicato anche alla vita di tutti i giorni, imprevisti compresi. Come per le due rondini che mi sono entrate in casa oggi e non riesco a far uscire....:-) C'è il caso che se le lascio stare escono da sole...