domenica 16 settembre 2012

IN ATTESA


forsesitaly.org

Mi scoraggio un po' con la fine dei grandi caldi estivi. Resto come sospeso, immobile.
Non che non ne sia contento, ma con la fine dell'opposizione portata e quest'estate, è come se buona parte dell'energia impiegata a "resistere-resistere-resistere", facesse parte del compendio totale dell'energia dataci da spendere nell'arco dell'intera vita.
E allora mi sento un po' "moscio". Desolato.
Quasi affossato. E non allegro alla follia.
Ma soprattutto bisognoso di ricarica, manco fossi un cellulare senza abbonamento.
Un abbraccio basterebbe. Forse. Si mormora in giro che potrebbe essere solo una questione di potassio. Mangeremo qualche banana in più, qualche chicco di uva passa i più, dice il mio chiropratico di fiducia. Sperando che le vallate dell'umore funzionino come le masse muscolari...

In questo clima di luce luminosa e aria frizzante, il Nord è il Nord cari miei, anche sul declinare dell'estate, assisto impassibile a passaggi di pensieri e di umori.
Lo faccio in compagnia di bella gente, magari a passeggiare per una Milano che ancora non si è decisa a riprendere i ritmi forsennati di tutti i giorni della settimana, e lascia lacune di occupazione del suolo pubblico, tra isolati gruppi di squinternati alla ricerca di un sabato sera alcolico.
Passeggio, discorro, capisco o ci provo.

Ma anche di brutta gente, che non avendo argomenti da ribattere, pensa che l'unica soluzione ad un battibecco sia quella di mollare una pernacchia all'oppositore. Sì lo ammetto, sono stato spernacchiato a bordo. Sono riuscito ad esserlo dopo 17 anni, per il solito motivo di sempre: c'è chi cerca di viaggiare nella classe superiore che non ha pagato. Bravo, bel record signor steward. E poi le risate coi colleghi

Scopro che si vedono meno tatuaggi in giro e questo è auspicabile: i corpi ricoperti riacquistano un fascino ed una sensualità superiore. Il vecchio gioco del mistero più desiderabile del conosciuto.
Scopro che non è così semplice ricaricare la chiavetta internet del computer: tentativi a vuoto con una ricaricard, alla fine mi sono arreso e ci ho ricaricato il telefonino...
Scopro che nel profondo un figlio mi manca. Anche se confidandolo ad un amico mi si dice: "Si mettono al mondo i figli per coprire il vuoto di un'inutile vita"... AHHHHHHHH!!!!!
Riproverò con altri ad esporre il nuovo sentimento. Magari la secchiata di cacca sarà più leggera e meglio distribuita.
Scopro - fancù - che qui nei dintorni hanno riparto la caccia: stamani sono stato accolto nel mondo della coscienza con una tripletta di spari a distanza ravvicinata: devono aver mirato ad un rinoceronte vista la potenza di fuoco. Perché se era un passerotto cucineranno solo pallini di piombo, 'tacci loro!
Farò attenzione quando andrò a correre, visto che lo faccio in aperta campagna: non vorrei ritrovarmi con le chiappe piombate... E senza figli, per giunta.



3 commenti:

titina ha detto...

Da dove comincio? Intanto dallo spernacchiamento: reale? simulato? metaforico? ma non ha importanza ,che "pari son". Ma l'equipaggio non può acchiappare per l'orecchio lo spernacchiatore maleducato e sbatterlo da un'altra parte? Roba da matti.
L'argomento figli ha bisogno di tempo e spazio, possono riempire vuoti di inutili vite (???) possono essere un pensiero e una preoccupazione costante. Possono anche mettere allegria, creare un confronto, essere un'alternativa salutare, per il solo fatto di avere qualche anno di meno, a pensieri un po' irrigiditi e un po' cupi. E penso che chi distribuisce secchiate di cacca non ha altro nella testa che file ordinate di secchi di cacca conservata apposta per catapultarla sugli altri: un po' triste no? Basta, divento acida.
In ultimo, non ti far irretire dalle tristezze settembrine, oppure si, infondo i poeti ci scrivono poesie.
E ora spero che questo commento si salvi e non si perda nel web come stamattina.

Melinda ha detto...

In ritardo, mia carissima, ma per lavoro e solite storie.
Lo spernacchiamento è stato reale, con tanto di bollicine di saliva... Meno male che ero abbastanza lontano.
Questo fatto della ricerca di passare in classi superiori, anche se non spettano, dovremmo analizzarlo ben bene... Anche ieri ho dovuto far "retrocedere" un bel fiol reduce del "Grande Fratello" quando ancora si poteva, non dico seguire, ma almeno guardicchiare ogni tanto, e con rammarico spedirlo in settore economy.
Ci provano tutti. TUTTI.

Quanto all'argomento figlio credo che la soluzione al dilemma vero, profondo, filosofico e non, sia molto semplice: si fanno o no, capitano o no, si cercano o no. Le altre considerazioni sono personali e forse un po' gratuite. Le mie, forse scritte in un momento di down. Anche se a pensarci bene, la cosa non mi dispiacerebbe affatto.

titina ha detto...

Naturalmente ora sono curiosissima di sapere chi era il bel fiol ma rimandiamo ai quattr'occhi.
Per i figli (piezz'e'core...) sono d'accordo, senza girarci tanto intorno si fanno o no, capitano o no, sono una benedizione o no etc etc.