giovedì 2 febbraio 2012

FRATELLANZA




Della serie: "Danger Men"!
Oppure: "Wild-Oltrenatura"!

Insomma amare il rischio per il rischio.
Ma lo so bene che l'artista oltre ad interessare deve anche provocare! O deve provocare per provare ad interessare. E quindi via con una serie di azioni, esposizioni, istallazioni, idee che hanno alla base l'assurdo, il pericoloso, l'impensabile.

Il dottor Morte, Gunter Von Agens, arriva a scuoiare e sezionare corpi umani. Per la gioia di grandi e piccini. Ma tant'è, pare che abbia un successo mondiale. Prima di lui ad immergere la qualunque nella formalina, tutt'altra tecnica di conservazione, è Damien Hirst. Lo fa con una mucca segata in due e anche un intero squalo... Ed ha un discreto successo.

Prima di loro Marcel Duchamp esponeva orinatoi, e Piero Manzoni nel 1961 sigillò in barattolo la sua "Merda d'artista".

E che dire poi degli squarci alle tele intonse o appena colorate da Fontana? O lo scalandrino congelato da me visto al "Reina Sofia" a Madrid?

Insomma, tutti a voler in qualche modo colpire e/per interessare. A volte questo più del voler sperimentare.
Lo so, sono molto stizzoso e poco riconoscente verso quest'arte defecatoria o conservativa... Io che ho difficoltà a conservare pure nel banale congelatore dovrei stare zitto. E ammirare la tecnica nella quale sono una schiappa. Un amico dice che è mio destino finirci sotto formalina, quindi dovrei davvero essere più clemente... Grazie amico mio...

Ma alla fine non è la formalina che m'indigna, o la cristallizzazione di Von Agen; è l'estremo che viene toccato per poi diventare banale dopo poche ore. E' l'uso dell'eccesso per farmi girare gli occhi.
Che in alcuni casi poi mi rimangono incollati lì a dare tutta l'attenzione che serve ad ammirare l'opera che finisce pure per piacermi...
In altri suscita un incazzoso "Vaffa" e tra il "Vaffa" e il passare nel dimenticatoio è un attimo.

Ieri sera ho rivisto un bel film. Ma è della serie "Ai confini della Realtà".
E' la storia d'amore tra due giovani uomini che fanno parte di un gruppo affatto effeminato di neonazisti danesi. I due, tra un pestaggio di froci e uno di pakistani, trovano il tempo, l'ormone e la voglia di sfidare il mondo mettendosi insieme e scopando allegramente nella casetta del bosco vista mare.
Il film non ha nulla di delicato, è ruvido, virile, violento, eppure la storia nasce lì e trionfa lì: tra un saluto col braccio alzato - Di Canio docet - e un ballo a panciate - pogato - all'heavy metal concerto.
I due si amano fino a che il loro simpatico gruppo di amichetti, scopertili, non costringono uno a massacrare di botte l'altro. Ma anche dopo, tignosi, insistono a volersi amare.

Ma non finisce lì, c'è ancora un virile coltello in circolazione che deve entrare nella pancia di una metà della mela.
Il film finisce in ospedale tra volti tumefatti, corpi tatuati intubati, mani di uomo che stringono mani di uomo.

Insomma, non c'è la banalizzazione della Cage Aux Folles. Non ci sono lumi di candela, se non per black out, o cenette romantiche. C'è da respirare un'aria pesante e violenta fin dalla prima scena. Eppure la storia è credibile, interessante, commuovente e coinvolgente.

Ma quello che mi domando è: come diavolo gli è venuto in mente al regista di scrivere e dirigere quel film? Voleva stupirci ad ogni costo?
Ha avuto esperienze dirette al riguardo oppure ha solo una mente contorta come quella di quei signori che segano le mucche un due parti uguali?
Si tratta di un modo per far incaxxare, deridendoli, i neonazisti oppure è un modo per far vedere che l'amore sboccia dovunque?

Mi spingo oltre.
Esiste in internet un gruppo di neonazi gay? La risposta è sì.
Non ci credete? IO non ci credevo, ma poi ho trovato questa pagina e mi sono convinto del contrario. C'è altro al riguardo, ANCHE DEI LIBRI CHE AFFERMANO CHE IN PARADISO CI ANDRANNO SOLO I BIANCHI di razza CAUCASICA, ma non mi spingo oltre perché, anche senza approfondire, il fenomeno m'indigna.
Più che di siti si tratta o trattava di "stanze" di chat dove i gai convenuti si saranno massacrati di botte virtuali o di raspose carezze prima di scambiarsi i numeri di telefono per potersi "disprezzare" di persona.

Incredibile ma vero. La storia non insegna nulla, ma questo lo sapevamo.
Dopo averne gassati un buon numero, tutti in fila col loro bel triangolino rosa, ci sono ancora alcuni criminali/pervertiti/degenerati mentali che si richiamano all'ideologia nazista e riescono a giustificare che gli piaccia fare il trenino tra di loro...
Spero solo che le anime di chi per quell'idea folle di società ci ha rimesso la vita, non possa vedere 'sta scandalosa caxxata.

Scusate ma non ho nessuna pietà per la doppia stupidità di questi vertebrati: oltre ad essere degli stupidi nazisti, sono pure cretinamente convinti di poterlo essere facendo incularella...

Insomma, altro che stupire per il mero gusto di stupire! Scopro che il caro/bravo Nicolo Donato alla fine si è solo ispirato alla mera realtà.
Che come al solito riesce ad inchiodare allo schermo, quando ben raccontata, più della finzione.


1 commento:

ignominia ha detto...

WOW, Meli, che tirata! Ma che c'è nell'aria, che respiriamo con l'ossigeno e il catrame? Entrambi due post più che ironici lo stesso giorno.

buffo che ieri Rog mi ha letto un articolo del NYersu Hirst (prossimamente anche qui) in occasione di una mostra Mondiale dei suoi lavori da vedere nelle 10 gallerie del Satchii (o era Gagosian? Gagosian confermo) sul cui impero pare non tramonti mai il sole (tip per i più fighi - a chi riesce a vedere tutte e 10 le mostre viene regalato una stampa originale dei pallini- passa parola ai colleghi noi di miliardari non ne conosciamo credo). Per tutto il resto, lo sai che non sono riuscita a vederlo quel tuo film ma aspetto che diventi disponibile Weekend che a detta di molti è degno di attenzione. In ogni caso bel post, divertente!
phipar