giovedì 6 ottobre 2011

LE ORTOLANE


cookaround.com



Stanno in nove sotto un cannicciato di tre metri per quattro, tra lettini, sedie, sdraio. Sono arrivate in spiaggia in coppie sgranate ma si salutano con inconfondibili urla di mercato, volumi da impressionare Pavarotti, conversazioni sovrapposte ed inutili da dibattito politico tv.

"Siamo qui, siamo qui!", si gridano per darsi la direzione nella spiaggia affollata.

E quando sono riunite è tutto uno scambiarsi frutta, un commentare cene, un descrivere nottate che è impossibile non ascoltare: i volumi sono quelli da catena di montaggio, dove il rumore impone di strillare. La bonarietà è quella dell'amicizia da mercato ortofrutticolo. L'eleganza è dettata dalla piccola vedetta lombarda che sta più a lungo in piedi sul lettino ad avvistare le prossime in arrivo. E quando le avvista saltella.

Perché è certo che ne arriveranno!


Prima o poi sortiranno una teglia di lasagne da una borsa frigo che non ho ancora individuato... Me lo sento, ce l'hanno nascosta da qualche parte.


Più che un gruppo di lesbiche sembrano un gruppo di ex suore... lesbiche, in libertà dalla vita monastica.

Una vita alle spalle da recuperare. Scontata la pena ci si riprende la gioia e l'euforia.


L'eccitazione dell'acquisto dei pareo le porta ad avvicinarsi senza successo alle nostre amiche. Consigliano, provano, copiano ed infine si aggiudicano dei bei pezzi. Ma capita la mancanza di "trippa per gatti" tra le donne del nostro gruppo, si riallontanano a ricominciare lo scambio delle banane, delle frutta, dei panini.

E le lasagne non sono ancora saltate fuori.


Passa il gelataio. Noi, famelici, prendiamo subito il gelato. Loro chiedono all'ambulante di ripassare verso le 18: è il contrasto tra euforia della libertà e parsimonia genetica nel godersi la vita. Gioire sì, strillare pure, mangiare come lupi la sera ma mai concedersi eccessi di piacere quando non è l'ora giusta.

E strillano tanto. Strillano senza interruzione tutto il giorno, senza preoccuparsi di tutti quelli che stanno vicini: noi riusciamo a dormire comunque per i postumi della notte brava che abbiamo passato in discoteca. Altrimenti sarebbe stata rissa.


Alla fine del pomeriggio il sole comincia a calare impercettibilmente all'orizzonte, qui dove i tramonti si possono godere. Il cambio di costa ha dei vantaggi per chi di solito va in Romagna!

Noi ce ne andiamo prima di loro. Ma non prima di aver aspettato le nostre amiche che partecipavano al micro concorso estemporaneo: "Miss Culetto Spiaggia".


Andiamo via con rammanico: è così accogliente qui se si escludono le ortolane; e gli aperitivi sono così fantastici che mi piazzerei in loco e ci farei un batuffolo di tana.

Chissà loro in quale locale porteranno le loro presenze roboanti stasera, mentre guido la macchina verso casa?


Mi consola la certezza di aver già condiviso troppo in spiaggia x rammanicarmi della loro assenza.


5 commenti:

ignominia ha detto...

di già? Manco hai finito di mettere il piede a terra che già posti?
Io ti leggo perchè gli olivi chiamano ma dico ora che sono profondamente triste per la scomparsa di Jobs - sigh :-(
derye
tivitone

Melinda ha detto...

Ho sentito vari commenti sulla sua morte e a dirla a te ne viene fuori un personaggio un po' complicato, complesso, non il solito multimiliardario.
Che in qualche modo abbia rivoluzionato la nostra vita è indubbio e tanti dei suoi prodotti adesso sono conosciuti da tanti (tutti). E' stato un genio ad inventare prodotti paralleli (iPhone, iPod,iPad etc) al prodotto principale (computer), che lo hanno reso ancora più famoso e hanno convinto il mondo a comperare il prodotto principale che qualcuno voleva di nicchia, inaffidabile nella comunicazione col sistema maggiormente in uso.
Mi spiace che non ci sia più. Ma alcuni commenti alla sua morte mi fanno sorridere, come quello della cinesina che lo definiva "scomparso improvvisamente". 'Na cretina!

ignominia ha detto...

Certo era complicato perchè un genio raramente è banale. Jobs è stato il nostro Edison, il nostro Tesla, il nostro Gutenbergh. Oltre oltre a Mac, iTunes, iPod, iTouch, iPhone e Pad ci ha dato la Pixar e quello che l'animazione digitale ci regala oggi. E stato lui a riconoscere l'importanza del mouse quando la Xerox lo considerava uno scherzetto da ragazzi. In poco più di 30 anni ha cambiato il mondo rendendolo più dinamico, partecipativo, veloce. Se questo sia un bene o un male lascia il tempo che trova, non si puà tornare indietro. Il vero significato del suo lavoro sulla nostra cultura lo potremo vedere anni da ora. Però sono felice di essere stata sua coetanea e di aver vissuto questa rivoluzione in prima persona. Sono stati tempi d'oro.
tyots

titina ha detto...

Uso questo spazio per associarmi, non alle Ortolane, ma al dispiacere per S.Jobs. In particolare il discoerso di Stanford (che già conoscevo) con l'esortazione finale stay hungry stay foolish lo trovo molto bello. Persone così comunicano energia e positività.
Meli scusa se tralascio le ortolane, mi premeva dire questo.

Melinda ha detto...

Non vedo perché scusarsi...
A dire il vero non credevo che con la morte di Jobs, così tanto preannunciata, si scatenasse un tale senso di bisogno di commiato, ma essendo io un sostenitore convinto della genialità del marchio non posso che associarmi.
Ricordo con orrore il mio primo computer con cui non riuscivo a fare nulla: non era un Mac...
Ora, con questo cosetto bellissimo, bianco e elegantissimo, posso addirittura tenere un blog. Non posso non ringraziare ancora quel primo ufficiale che durate un avvicendamento di quattro giorni che prevedeva una sosta a Varsavia, insistette per farmi provare la differenza che un Mac può fare su un imbranato, rispetto ad un sistema Windows. Se non fosse stato per lui ancora userei il computer solo per scaricare la posta. Sperando che il sistema non s'impalli...
Quindi per me l'idea di Jobs ha funzionato. Quindi la mia gratitudine.