venerdì 14 ottobre 2011

CARTOLINE



Come mi sarà venuto in mente di voler spedire cartoline non lo so. 
Ma è accaduto e non poteva andare altrimenti.
Non tante, non più di due, ma siccome qui avevo visto materiale orribile da far collezionare da chi fa collezione di cartoline orribili, e anche se non le colleziona le apprezza, ho pensato: "Bene, diamoci da fare".  
In tabaccheria compro le cartoline che avevo individuato tempo addietro. Son davvero brutte e squallide in maniera sovietica. Altrettanto democraticamente non ammettono scelta: c'è una sola veduta di tutta la cittadina e bisogna farcela bastare. Una foto della chiesa madre dedicata a Santa Maria della neve prima del restauro di tre o quattro anni addietro, con aria particolarmente muffita e vecchia. I colori del cielo irreali. La Fiat Brava blu e la Renault Clio bianca parcheggiate davanti alla scalinata non datano lo scatto; lo espandono invece ad un periodo così vasto che rende impossibile individuare un anno preciso. 
Il dietro: non c'è un anno di produzione. A lato, sotto lo spazio destinato all'indirizzo una scritta avverte che la riproduzione è vietata... Secondo me possono tranquillizzarsi, far rientrare l'allerta e dormire sogni tranquilli. I loro e quelli dei loro avvocati. Senza offesa.
Non c'è scelta, voglio e prendo questa. Ma l'acquisto da questo negoziante perché questo è uno dei pochi tabaccai locali, l'unico incontrato da me, che ha sempre avuto in vendita i francobolli e non mi costringe a fare anche la coda alla posta.
Non " ha sempre avuto". Aveva. I francobolli intendo. Ora non li ha fino alla settimana prossima. Ed essendo giovedì... Delusione. 
Mi incammino quindi verso la posta pensando a quando mio padre, tabaccaio anche lui, di quelli seri però, mi diceva che nel contratto firmato col Monopolio di Stato per avere la licenza, era specificato che la vendita di valori bollati e POSTALI non era un optional ma un obbligo legato al mantenimento della licenza stessa. Ma me lo ricordo solo io. 
Mi consolo constatando che ho solo due persone davanti a me, in attesa del proprio turno allo sportello postale.  Faccio la coda, chiedo i francobolli quando è il mio turno e mi dicono che loro possono affrancare solo le cartoline con quegli orrendi francobolli stampati lì per lì dalla macchinetta. E quelli non li vendono per essere portati via, possono essere attaccati solo dai dipendenti postali e spediti da loro stessi. Quelli in vendita da portarsi a casa, da leccare o incollare, sono già in cassaforte... Ma se l'ufficio chiude alle 13:30 e non sono neppure le 12:00, che ci fanno i francobolli in cassaforte?! Sono alla posta o alla Coop? Ho chiesto un francobollo o un pollo disossato? Ma che discorsi sono?! 
Sto per esplodere. Ma non lo faccio. E faccio bene. Perché dopo un po' d'attesa, vista la mia faccia l'impiegato allo sportello torna con un bel foglio di francobolli con raffigurati dei reperti archeologici e me ne stacca due. Che porto a casa.   
L'incredibile è che le cartoline saranno spedite grazie alla buona volontà di un impiegato che ha scovato la propria buona volontà nel fare appieno il proprio DOVERE. Altrimenti, oltre all'incazzatura, mi toccava un'altra coda alla posta. O cestinare le cartoline.
Cestinate.

3 commenti:

ignominia ha detto...

come sarebbe a dire cestinate? Dopo tutta quella fatica - e come ti vedo, chiaro come se fossi davanti a me, con quel tuo sguardo blando di quello che non capisce le assurdità che ti vengono dette dal postaiolo siculo di turno - ma insomma i francobolli li porti a casa ma le cartoline le cestini? visto che spero che una sia per me (se non lo è NON rifare le file per favore, puoi mandarmi quell'unica cartolina degna di spedizione la prossima volta, mica scappa!) capisci bene che mi preoccupo... ;-) Adoro ricevere posta, e bisognerebbe che tornassi a spedire quella manuale perchè è più bella da ricevere -salvo che detesto con tutto o' core poste postini e prodotti postali che non siano i bei francobolli di una volta, e la condizione di Poste SPA è sicuro deterrente al cartaceo. ora basta ho ciarlato anche troppo - bel post Melina, si sente la tua voce, quella migliore.
rameloy

titina ha detto...

Mandaci una cartolina e una ridente foto di te mentre prendi il sole sulla spiaggia (Carmen Consoli, che si addice anche per il luogo dove sei)
Mandare cartoline è una cosa carina, fossero anche un po' vecchie e con i colori messi dopo. Il pensiero era bello, ti sei lasciato travolgere dai disservizi postali.A proposito, i reperti archeologici erano veri reperti o magari qualcosa tipo il Gronchi rosa, che sarebbe archeologico ma valeva un sacco?

Melinda ha detto...

Eh sì, ricevere posta, che non sia pubblicità o bollette, è davvero eccitante.
In fondo è per quello che mi ero imbarcato nell'avventura dello spedire questi desueti rettangolini colorati, sperando di far piacere a chi riceve e credendo, in qualche modo, di rimettere i moto un meccanismo che pare inceppato: quello della posta cartacea. Ne abbiamo parlato e letto un po' di tempo fa.
Che poi la Posta non faccia più la Posta ma il mediatore finanziario, disincentivando tutti quanti ad usare i servizi postali, è un fatto. Se a questo aggiungi le e-mail e il resto, è chiaro che non ti viene voglia. Ma una parolina buona per le Poste devo dirla per le notizie positive che cerca Igno: è un po' di tempo che le cartoline arrivano davvero velocemente, quasi tutte il giorno dopo come promesso dalla posta celere, ed i pacchi postali spediti in Italia con il sistema che prevede la consegna in 3 gg, arrivano in 3 gg anche nelle isole, dove invece i gg previsti possono arrivare fino a 5. Quindi parecchio funziona.
Quanto ai reperti erano veri reperti archeologici STAMPATI (ahimé), tipo archi romani in Puglia o cose del genere.

E per finire... Dovrò rifare la coda alla posta visto l'entusiasmo per le cartoline ma non posso garantire per i francobolli "archeologici"...

PS: di qualcuno che abita in Campania mica ce l'ho l'indirizzo!