venerdì 31 dicembre 2010

TUTTO GIU' DALLA FINESTRA


Gentile Sig. Anno Nuovo
via 1 gennaio-31 dicembre, 365
00599 OVUNQUE IT

Carissimo Anno Nuovo,
non essendo tu Babbo Natale ma quasi, indirizzo a te le mie richieste di doni e i miei buoni propositi per il tuo srotolamento lungo il corso di tutto l'anno prossimo.

Non so quante e che tipo di richieste ti vengono inoltrate e non so neppure alla fine di questo post che cosa ti avrò richiesto io, ma se posso osare porre le mie condizioni, vorrei dirti due o tre cose. Le mie cose.
Tu arrivi regolare-regolare ad ogni anno nuovo, ma quello che di solito mi intontisce non è tanto l'alcool mandato giù nella festa obbligatoria che ti si fa tra botti e petardi, tacchini e capponi, lenticchie e scoregge. E neppure il cappellini di carta con l'elastico che finisco per indossare come un demente per tutta la sera, mentre l'elastico i ferma l'afflusso sanguigno al cervello. E neppure il concerto di Capodanno da Vienna che se quest'anno lo trasmettono, me lo guardo di nuovo, non fosse altro che per dare un'occhiata alle toilettes delle signore in sala e sentire l'ennesima, quanto amata versione della Marcia di Radetzky...

Ecco, quello che sento è che ogni anno nuovo scivola via senza novità. Che nessun anno nuovo ha mai portato un taglio netto con il passato. E trascinarsi questo passato vecchio, nell'anno nuovo, non ha molto senso.
Si potrebbe quindi, ad ogni tuo arrivo, resettare tutto quanto e ripartire solo da un paio, forse tre, punti fermi che abbiamo stabilito in precedenza?
Per esempio: io non voglio che all'arrivo dell'anno nuovo mi sparisca il gatto o gli amici cari o il fidanza, per ripartire da zero. Qualcun altro potrebbe invece volere conservare i canarini, e buttare i vicini, tenere l'apparecchio televisivo e far sparire la suocera, indossare ancora le sue ciabatte comode e fare a meno del microonde. Altri ancora si destreggeranno tra la borsa di Prada, i genitori, il metano per il riscaldamento, l'auto appena pagata e l'ultimo libro di Federico Moccia.
E siccome tutti noi non vorremmo salvare la stessa cosa, non si correrebbe il rischio estinzione delle varietà della specie e dell'ingegno: uno salva gli spinaci, un altro i trenini elettrici. E siamo apposto.
Quindi dopo ogni notte dell'ultimo dell'anno non si dovrebbe ricorrere a nuove creazioni o invenzioni di cose già una volta create o inventate. Il dispendio d'energia sarebbe minimo...

Ma io credo che la gente sarebbe più felice con meno bagaglio con cui ripartire. Meno preoccupata, ecco.
Si potrebbe quindi predefinire un questionario per la scelta delle cose da portare dietro di anno in anno, modificabile ogni 6 mesi, e conservato da un notaio o da apposito ufficio comunale. E a quello far riferimento per far esplodere, brillare, carbonizzare nella pubblica piazza, tutte le cose rifiutate, così che ne rimanga memoria ma non conseguenze. Un lodo Alfano anche per noi comuni mortali, ecco.
Certo, al contrario dello suddetto, io escluderei dal reset tutti i reati di qualunque natura essa siano, e se qualcuno cerca di fare il furbo inserendo di soppiatto nella lista cose illegali, raddoppierei la quantità a suo carico degli stessi, e gli impedirei l'accesso alla purga annuale per almeno un paio d'anni.

O se questo diventa troppo complicato, si sa bene che i Comuni sono in crisi da sempre, ora senza l'I.C.I. di più, allora stabiliamo il peso massimo della valigia da traghettare nell'anno nuovo, come si fa quando si fonda una compagnia aerea. Un allowance medio calcolato tra: il reggiseno sintetico senza spalline che ti consentono di spedire in stiva le low cost, e il mammut che si possono portare dietro i passeggeri di prima-super-strafiga class.
Così ad ogni nuova partenza, ognuno con la sua valigina si mette in fila e transita dal cancello del primo gennaio. Leggero, arzillo, volitivo.
Pronto alle nuove avventure che sono davvero nuove, non infangate o più semplicemente ingrigite, da tutto il carico del passato che siamo soliti trascinarci dietro.

Chiedo troppo?
Mi si oppone che non tutto quello che abbiamo vissuto nel passato in qualche modo ha un senso e va mantenuto?
E poi regolare questo traffico per legge è complicato? La Corte Costituzionale, lei dice che si mette di traverso?
E neppure un referendum si può fare perché tanto dopo un po' le consultazioni referendarie scadono? Ecco, io la scadenza dei referendum la vorrei VERAMENTE lasciare indietro da qualche parte. Anche perché non ho capito da dove sia saltata fuori.

Ma insomma, possibile che non ci sia neppure una cosa, mica mille, ma una SOLA SINGOLAcosa di cui ognuno di noi non voglia liberarsi?

Allora facciano così: io faccio da solo. Non vado nel penale e non mi libero di nessuno in particolare. Ma per almeno provarci, quest'anno sceglierò qualcosa, uno o più oggetti, a cui attribuirò simbolicamente tutto il peso che non voglio portarmi dietro e li toglierò di casa così vediamo se alla fine dell'anno prossimo il mio viaggio è stato più leggero.

Dica lei signor Anno Nuovo: ma non si faceva già così anni addietro, e in qualche posto lo si continua a fare, gettando fuori dalla finestra, neppure tanto simbolicamente, oggetti vecchi e inutili?
Io questo chiedevo, niente di assolutamente nuovo. Solo applicato a situazioni che non si possono materialmente gettare dal quarto piano. E soprattutto volevo venire incontro a quelli che stanno al primo piano.

Insomma, da quello che capisco non mi vuole venire incontro. Quindi la saluto e le auguro di godersela per tutto l'anno nuovo. Anche lei se lo merita.
Le faccio solo notare che lei si chiama "Anno Nuovo", e qui di nuovo, a parte i calendari, non vedo nulla.

Cari saluti, almeno ci ho provato.
Suo Mel.

PS: il mio oroscopo di quest'anno fa scintille! Questo almeno è cambiato...

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