domenica 25 aprile 2010

FILMS & BLOGS


Appena finito di vedere un film e mentre ancora la musica dei titoli di coda scorre nelle mie orecchie, eccomi qua a buttare giù un po' di righe.
Dovete vedere "Julie & Julia". E' incredibile.
Potrei fare una lista dei motivi per i quali va visto? Potrei ma non la faccio.
Certo è che per chi frequenta i blogs sarebbe quasi dovuto, in quanto il film prende spunto da un libro scritto da una giovane donna che porta avanti un blog nel quale oltre a raccontare di sé, racconta della fantastica esperienza nella quale si è trasformata la sua vita cucinando tutte le ricette descritte in un vecchio libro di cucina, la cui autrice, Julia Child, dicono abbia rivoluzionato le abitudini in cucina delle casalinghe americane. Quindi di una "bloggara" si tratta. Solidarietà tra internauti.
Ma più che per la vita on line di un'impiegata americana, il film è un capolavoro d'interpretazione da parte di Maryl Streep e di Stanley Tucci, che nel film sono i signori Paul Child; lui diplomatico non di luminosa carriera, lei la moglie che trasforma amore per la cucina, amore per Parigi, indefessa fiducia nel mondo in un libro che, ci fanno sapere i titoli di coda, è adesso, nella realtà, alla 49' edizione. E per godervelo al meglio bisognerebbe fare lo sforzo di vederlo in lingua originale, perché non c'è doppiaggio che possa tenere le sfumature di tono, le arrotature di lingua, le urla sfrenate che la Streep regala al personaggio.
Un capolavoro di virtuosismo non stucchevole.
Quel genio di attrice che non ha bisogno né di giustificazioni, né di commenti recita sui trampoli tutto il tempo dovendo interpretare un donnone dall'altezza esagerata. Infatti, a lei che le cronache non ci dicono altissima, i piedi le vengono inquadrati il minimo indispensabile, e mi sono spesso domandato come abbia fatto a mantenere la concentrazione in quello che dev'essere stato, un equilibrio precario.
Insomma, guardatela, ascoltatela mentre interpreta e non gigioneggia, e divertitevi come mi sono divertito io.
Ecco, uno di quei film in cui gli interpreti, soprattutto i due nominati, riescono a dare il colore e lo spessore che altrimenti non si sarebbe affatto visto. E l'operazione sarebbe risultata molto più deludente.
Grazie.

Per quello che mi riguarda ho affinato la ricetta della crema di ricotta che ho visto fare a mia cognata in Sicilia. Il trucco è il minipimer... O il frullatore se preferite (io amo il minipimer!).
La cosa si svolge così: questa crema che può essere usata per riempire senza cottura bigné o altri dolci, deve in qualche modo essere affinata in quanto la ricotta di per se rimane abbastanza intera se non la setacci, passi al passa verdure (oppure frulli). Il risultato, senza questa operazione, potrebbe essere una crema pesante e poco... cremosa. Così infatti era venuta a chi me l'ha fatta assaggiare la prima volta. Buona ma un tosta. Al suggerimento di una manovra meccanicamente più drastica di disfacimento dell'elemento principale, era insorta adducendo violazioni alla tradizione che lì per lì non mi hanno affatto convinto. Anzi mi hanno fatto pensare che l'elasticità mentale si è un po' imporrita. Ma se invece di attaccarsi a idee preconcette che hanno sicuramente un loro perché, si prova a sperimentare, e la passi al minipimer, oltre a frullarla alla perfezione con quel poco di zucchero che necessita la ricotta di mucca per essere addolcita, con quel poco di scorza d'arancia che ci va per dargli un tono, e se sei particolarmente goloso con quel minimo di cioccolato fondente, la ricotta si monta e diventa vellutata e soffice come una VERA crema. Più frulli e più monta, ma già dopo un due/tre minuti è perfetta.
A chi l'ho offerta è piaciuta, e la maggior parte del tempo della preparazione lo si passa a riempire i dolcetti.
Meglio se si lasciano riposare qualche ora prima di servire, per fare in modo che la pasta si beva un po' di liquido.
E buon appetito.

3 commenti:

ignominia ha detto...

wow, post culinario il tuo. Sono contenta ti sia piaciuto il film, la performace della Streep è ancora più notevole se uno è familiare su come parlava la Child, con un tono di voce alto, improbabile è un po' buffo in una donnona di quasi 2 metri. La Streep ha reso perfettamente la voce, che doppiato perderebbe completamente di nuance.
Evviva i film in lingua originale!
Noi abbiamo ri-visto la Stanza di Marvin, con un DiCaprio adolescente molto bravo, la Streep e una Diane Keaton che ha rubato il film - se ci puoi credere- alla Streep. una performance eccezionale. Altro film che ti passerò è LOVE AND DEATH ON LONG ISLAND che sono sicura ti piacerà. Leggi di che si tratta su IMDB, è un po' un Morte a Venezia di Mann, con humor e verve (John Hurt è fantastico).

Melinda ha detto...

Aspetto con piacere. poi dovrò richiederti up in the air che non riesco a vedere.
Che ne pensi di Yogi Barra sulla sinistra del blog?

ignominia ha detto...

noooooo e dove l'hai trovato Yogi Berra???!!! Fantastico mo lo metto anch'io.
grazie