sabato 17 ottobre 2009

CHE LUSSO...


Serata a teatro a Roma.
Che chic mon cheri!
In un minuscolo teatro vicino al Teatro Marcello, dopo una fetta di pizza in quello che un tempo era il Ghetto, ci avviamo verso la serata prenotata mesi prima per esser certi di avere i posti.
In scena: "Oddio, mamma!", atto unico a due voci epistolari, mamma e figlio, con Franca Valeri e Urbano Barberini.
Ci riuniamo, io e Ros, alla mia amica Elena in un bar prima di entrare in teatro.
Dopo aver lottato col cameriere cingalese che voleva servirle amica un bitter bianco anche se era stato chiesto rosso, perché lui lo aveva già versato, prendiamo posto in sala.
Si spengono le luci e si accendono le mie risate. Il testo è fulminante, crudele. La veridicità della poca azione scenica è pacchiana e esasperata, ma vera fino al dolore. Dolori di frasi, giudizi che chiunque ha sentito da uno dei propri genitori. Loro le dicevano senza pensarci, noi ci facciamo i conti anche dopo trent'anni.
Finisce tra gli applausi e ci precipitiamo in camerino. Io e Ros ci siamo forniti di un supporto particolare per farci fare l'autografo dalla signora Valeri, mega icona di quello snobbismo crudele che mi fa tanto ridere: ci siamo quindi procurati dal giorno prima due copie del DVD "Piccola Posta", un film di Steno del 1955 che ci fa morire del ridere. Lei ne è la protagonista insieme a Sordi.
Ci mettiamo in coda davanti alla porta della signora Valeri e dopo una breve attesa siamo introdotti.
Complimenti di rito, strette di mano, richiesta di Ros di poter fare una foto con la protagonista femminile: "Come a Luordes...", dice per acconsentire.
Ros afferma di essere venuto giù dalla Germania per vedere lo spettacolo, ed è vero. Ma non provoca reazioni.
Richiesta di autografi sul supporto Versatile: "Che lusso...", spara inforcano la penna.

Colpiti e affondati dall'ironia che siamo andati a cercare.

1 commento:

ignominia ha detto...

Bentornato! Sei ad Arezzo? Sono contenta che ci hai fatto partecipi della tua serata, di successo direi!
Poi ne parliamo, ho in mente un dolce... per te. Vediamo se riusciamo a vederci anche con Titina prima che torni giù.