martedì 15 ottobre 2013

BOING



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Restare troppo a lungo al palo affievolisce la capacità di rimonta.
Senza un costante allenamento anche la scrittura si fa più fiacca.
Ma capita. Oh se capita!

Nella valanga di pensieri che possono sovrastare un cervello nell'arco di una trentina di giorni, a volte non si trova il capo della matassa che va fatta a gomitolo.
E allora avanti col valtzer fino ad una nuova meta. Fino a che la meta te la lasceranno raggiungere.

Non ho mai creduto che le menti tormentate producessero scritti migliori: forse lo possono fare le menti meticolose, le menti ossessivamente attente, quelle che sembrano tormentate ma seguono soltanto il fine delle perfezione. Ma se hai una tromba d'aria di pensieri in testa, con tanto di rane spaventate trascinate nel gorgo, come puoi esprimere un pensiero lineare e comprensibile agli altri?

Ecco, avendo le rane in circolo uno sta fermo e buono, non va a smatassare i gomitoli altrui senza pretendere che vi siano conseguenze.
Ora che pare che debba entrare alle poste e gridare "Buongiorno colleghi!", con il dovuto, falso entusiasmo;
ora che la mia permanenza in provincia è ormai agli sgoccioli, stan tutti molto bene, per fortuna, e non sentono la mia mancanza... Anzi!!!;
ora che il casino è lo stesso ma alla fine ho imparato a nuotarci;
ora che ho deciso che quest'anno la scorta di pallet non la farò, tanto passerò l'inverno a Milano e lì la stufa di Arezzo non mi serve;
ora che la macchina non la lavo tanto in autostrada mi si concia allo stesso modo in cui è adesso;
ora che è arrivato il momento di mettersi davvero sotto e riprendere il corso di tedesco, altrimenti in quella lingua non riesco a dire neppure buongiorno e la mia amica, che lo porta avanti con me, sarà arrivata al capitolo 150 mentre io poltrisco;
ora che ancora non si sa se B. decade, non decade, la democrazia è stata ferita a morte o gode dopo anni di ottima salute;
ora che è arrivata l'odiosa nebbia che rompe da sempre le balle a tutto il mondo, ma è autunno, non lo dimentichiamo e l'autunno non è noto per le spiagge affollate e la gente che gira in pantaloni corti;
Ora che è ora di non saltare neppure un appuntamento con la corsa, altrimenti l'inverno sarà implacabile;
ora che tutto questo, ecco che ho ripreso in computer in mano.

Vediamo quando lo mollo di nuovo ;-) .

1 commento:

titina ha detto...

Non lo lasciare il computer, o se lo lasci, per favore fallo solo lo stretto indispensabile. Perchè leggere di rane spaventate e trombe d'aria ci fa bene, fa bene a noi tutti che abbiamo lo stesso ingorgo metereologico e faunistico, e come sempre sapere di condividere fa bene e aiuta. Un po', ma aiuta.