lunedì 28 ottobre 2013

TRAM



fotomiafattadame: Praga

Piove a dirotto. Anzi dirotta. Da ieri.
Nel vedere questi muri d'acqua che precipitano giù mi chiedo come un paese sviluppato in verticale possa mostrare climi così diversi: a Catania facevano 21 gradi. Pieni. Netti. Definitivi a stendere un muro trasversale di divisione barometrica.
Quassù si rasentano i 13.

Mi muovo comunque in questo clima molto più simile al mio di quanto si possa immaginare, sorridendo alle lamentele sul freddo, sospirate dai colleghi che fino a ieri giocavano a tennis nel sole di Roma, abbronzandosi e beandosi della condizione climatica favorevole. L'abbronzatura mi fa solo una lieve invidia...
Lieve? Intensa! Si tratta d'invidia, no?!....

Stamani sul tram, pioveva mentre rientravo a casa, le differenze tra le zone del Paese verticale sono crollate grazie agli studenti che transitano a bordo del vecchio mezzo con le panche lungo le paratie.
Questi ragazzi son tutti uguali. Ovunque.
Forse cambiano un po' le capigliature, più estreme al sud di quanto non lo siano al nord, ma lo sguardo spento e la malavoglia di chi va, deambulando lento, a subire un'evidente ingiustizia che li ha strappati dal comodo delle loro cuccie, è uguale dovunque, compatta, e rassicura il Paese.

Forse da qualche parte la musica che si sparano nelle orecchie arriva dal costoso telefonino. Mentre da altre parti ci si affida ad un MP3 non firmato.

Ed è pur vero che gli accenti delle parole sono a volte invertiti. Ma la gioventù ha un linguaggio comune che filtra e si diffonde attraverso i confini, immaginari eppur presentissimi, che ci inventiamo poi.

Al contrario di quello che blaterano alcuni coglioni siamo un popolo molto più simile e vicino di quanto vorremmo. E se ci sono coste dove gli estranei sbarcano ed altre dove cittadini giacciono beati sotto i raggi del sole, non è detto che questo avvenga per indolenza e malavoglia e diversità.
Se per diversità non si tien conto della sola latitudine.

Siamo uguali, lo dimostrano i ragazzi se gli è consentito di fare e vivere da ragazzi.

Le differenze ce le cuciamo addosso dopo.


Inviato da iPhone di Melinda

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