sabato 19 giugno 2010

REALI


Sono ad Alghero, il tempo non è da andare in spiaggia e poi son così stanco che rimanere sul letto è una incedibile figata.

Nel televisore dell'hotel scorrono le immagini satellitari di un matrimonio di una qualche principessa nord europea, non so chi sia, ma è bella, con un bel moro occhialuto che alla fine si commuove. Ma si sa, lei è di sangue reale, lui di lacrima facile, no. Lei ha qualcosa come quattro nomi tra cui Victoria Ingrid Alice Désirée, che lui non sa neppure pronunciare bene... E va bene, ma un piccolo sforzo per andare sul satellite lo poteva fare, no?

In internet scopro che si tratta della Principessa ereditaria Vittoria di Svezia, figlia di Carlo XVI Gustavo di Svezia e di Daniel Westling, proprietario di palestra e suo personal trainer...

Celebrano in quattro: tre uomini ed una donna. Il Santo Papa avrà appena avuto un travaso di bile. La chiesa è piccola, niente di villano ed enorme, lo sfarzo sta nelle musiche orchestrali e nell'impeccabile esecuzione del coro.

Ai lati degli sposi fiori e teste coronate del Nord Europa ed uno sfavillio di pietre preziose da impressionare Cartier. Ammesso che da Cartier esista qualcosa che riesca ancora ad impressionarli. Riconosco la Regina di Danimarca, inconfondibile in verde, lungo e con chilometri di stoffa, la Regina Beatrice d'Olanda - stamani ero in transito a Amsterdam - senza marito, il Re e la Regina del Belgio, la Regina di Spagna senza marito, Alberto di Monaco con a fianco una cosa secca che spero non sia la sua fidanzata e poi mi perdo. Ce n'è una di teste così coronata che la bella signora che ne sta sotto pare la statua della Libertà a Liberty Island.

Insomma tutte quelle Monarchie semplici che andando in bicicletta e conducendo uno stile sobrio e vicino al popolo pare riescano a sopravvivere nel cuore dei loro sudditi senza troppi traumi dovuti all'incauto arrivo dei tempi moderni, più qualcuno che semplice non è e che ce la fa comunque, altri che arrancano un po'.

Fuori dalla chiesa, che da su una stradina stretta stretta e non su una piazza chilometrica come quelle generalmente usate dai regnanti in vena si sfarzo, una galleria di spade dell'esercito aspetta gli sposi. Qualcuno degli spadaccini ride.

Il popolo sta più lontano, dove c'è spazio e segue la cerimonia sui grandi schermi.

Ecco che all'esterno della chiesa arriva la carrozza per caricare gli sposi: scendono le scale, lo strascico dell'abito di lei sollevato dai paggetti, sale prima lui, poi lei con tutte le sue stoffe.

Giro turistico in carrozza comprensivo di viaggetto in barca solo per gli sposini, a presentarsi ai sudditi, tra ali di gente in attesa e esercito schierato. Ho pietà per gli agenti dei servizi che seguono la carrozza correndole a fianco.

Lui saluta sbracciandosi un po' troppo, lei con un garbato sventolio di mano teso a nascondere un qualunque cedimento della pelle del braccio. Hanno bei denti, son molto belli mentre sorridono.

Scendono dalla carrozza e salgono su un barcone blù, bianco e dorato, bellissimo, degno delle navi di Sua Maestà il re di Thailandia. Con tanto di rematori all'opera.

Poi a mangiare. Ammessi che ce la facciano a mangiare con quei pochi millimetri di "comporto" che stanno tra pelle e vestiti cuciti addosso.

Un'inquadratura presa verso un balcone reale mostra le teste coronate che già bevono e mangiano in piedi in un bel salone. Con la bocca piena, ma con tanta, tanta eleganza...

Intanto lungo il percorso di presentazione degli sposi belle pizze di sterco dei cavalli sul selciato, ricordano che le bestie se c'è da sollevare la coda per liberarsi, non guardano in faccia a nessuno, neppure ai regnanti. Presenti o futuri.


Domanda: i due sposini avranno arredato l'alcova - Palazzo Haga, costruito nel 1802, nella periferia si Stoccolma con mobili Ikea, oppure quelle cose ce le spediscono solo a noi che abbocchiamo a tutto, soprattutto da quando i nostri mobilieri ci fanno prezzi inarrivabili per qualunque pezzo di compensato verniciato?

Spero per loro di sì. Sono così carini che se li meritano.


Un dubbio m'assale: ma la mia pronipote che si chiama Victoria Alice, ha avuto il nome in suo onore? Mi viene da svenire all'idea.



Provo a spiegare la questione della crocchia del post precedente dall'Iran.

Dunque: immaginate di farvi crescere i capelli molto lunghi e con questi costruirvi un'impalcatura/crocchia che prolunghi il cranio nella sua parte posteriore, e che con questo accrocco la vostra testa vista di profilo assomigli ad un triangolo appoggiato su un angolo, che punti verso il dietro. Ora appoggiate il foulard d'ordinanza sull'attacco della crocchia così da avere la testa scoperta, ma il foulard in capo. Tutto qua. Non so se sono stato chiaro, ma le ragazzine girano tutte così.

Alla fine del volo di rientro si è ripetuto il miracolo dell'apparizione delle teste: la maggior parte delle signore, salite a bordo a testa coperta, sono sbarcate con le chiome al vento. Bellissime, come sempre.


L'ultima sera siamo stati a mangiare ad un fast food locale, una specie di KFC. Era in corso una festa di compleanno. La festeggiata una ragazza, le invitate solo ragazze. Ad un paio di tavoli di distanza un paio di ragazzi della stessa età che assistevano ammirati, come se facessero parte del gruppo ma non potessero unirsi. Che le feste pubbliche non possano essere miste ma mono-genere?

Quelle tristesse!


2 commenti:

ignominia ha detto...

splendido post cara Melinda. Hai trovato un tono sottilmente ironico ma gentile, che ti sarebbe utilissimo se nella prossima incarnazione lavorativa, tu volessi fare il giornalista e lavorassi per uno di quei cenci che si occupano di pettegolezzi e di questo o quel matrimonio reale che, inevitabilmente, accade di tanto in tanto. .Non ho visto un'immagine in merito ma è come se fossi stata lì (sai com'è mi è arrivato l'invito ma avevo altro da fare che andare in quel di Svezia questo weekend). Ora che hai dato a tutti quelli di sangue reale di rettili privi di sentimenti (è quella maledetta etichetta che non glie lo permette), passiamo al chiarimento dei tre uomini e una donna? che vor dì? Come diceva quello in un film, "spiegamelo come se fossi un bambino di 3 anni." No ho capito, invece di un prete ce ne sono 4 di cui una donna - aaha!
Se non altro, contrariamente ai reali Inglesi che cercano disperatamente di mantenere una certa dose di inbreeding-caused mental retardation fra i loro ranghi, gli Svedesi hanno capito che insieme ai diademi e ai broccati, bisogna rinfrescare anche il sangue di tanto in tanto, e quindi va bene anche il personal trainer se è un bel pezzo di carne, il qualce, più che commosso penso fosse semplicemente terrorizzato all'idea della gabbia in cui si stave chiudendo con le proprie mani.

Sei in splendida forma Meli, e grazie della spiegazione del velo - ho capito che è un paranco di capelli che permette di avere il velo, ma non direttamente in testa. Vedi che come tutti i popoli oppressi, l'Iraniano come quello Italiano una volta, sta sviluppando la capacità di circumnavigare le regole, di opporsi semza incorrere a sanzioni, di obbedire ribellandosi. _di fare fesso il gendarme insomma. Non gli auguro però di ritrovarsi fra qualche secolo con il poco senso di unità nazionale che ci ritroviamo noi ora.
(la parola di verifica è Ovesse, non è che ci mette lo zampino qualche commenda del nord in questo blogger per fare pubblicità subliminale?)

Melinda ha detto...

No, la mia è cough....
Comincio a preoccuparmi con 'ste parole di verifica.
Se arriviamo a standa, rinascente, auchan è fatta.
Grazie per i complimenti.