domenica 13 giugno 2010

DA QUI


Siamo arrivati a Teheran ieri notte consolati, rassicurati da un bollettino del Ministero degli Esteri italiano che invitava gli stranieri a rimanere serrati in camera senza mettere il naso fuori dalla zona dell'albergo riservata agli stranieri.

Motivo le manifestazioni di piazza, che poi si sono rivelate anche violente, durante il primo anniversario delle conteste elezioni dell'attuale Presidente del Paese. La paura era che la folla se la prendesse con gli stranieri per la ferma condanna da parte dell'occidente alla politica di espansione nucleare di questa amministrazione.

Risultato non ci siamo mossi dalla sezione dell'ottavo piano a noi riservata, facendo room service a prezzi strepitosi e annoiandoci a morte, a parte le felici conversazioni tra di noi. La TV non è mai stata il mio passatempo preferito, quindi ho letto parecchio. C'è proprio una porta che divide il piano dell'hotel in due zone separate e su quella che porta c'è un cartello che la riserva a noi e ne vieta l'ingresso ad altri... Abbiamo altresì coperto che la piscina c'è ma non è utilizzabile in quanto svuotata e la palestra è riservata due giorni alla settimana alle donne e cinque agli uomini. Naturalmente con un orario ridotto per le donne che devono andare a casa prima che faccia buio.

Oggi invece, esasperati dalla noia, abbiamo scafandrato la collega con una sciarpa sulla testa ed un cappottino che ne coprisse le forme e ci siamo gettati all'avventura. Il che significa che ci siamo fatti una passeggiata fino ad un bazar che ci era stato consigliato con una temperatura che sfiorava i trenta gradi. Poveretta, non so come ha fatto a resistere a tutta quell'impalcatura che doveva trascinarsi dietro. Per gli uomini, come sempre, è più facile.

La regola, se l'ho capita bene, consiste nel coprire la testa e coprire le forme del corpo. La cosa più semplice da indossare sarebbe un sacco, ma l'ostinazione e la vitalità della popolazione femminile di questa capitale ha fatto i suoi adattamenti. Tutte indistintamente, tutte le donne coprono il capo e la maggior parte usa un foulard. Per allontanare il più possibile dalla faccia il tessuto, costruiscono delle enormi crocchie sul dietro della nuca, sulle quali fanno scivolare il fazzoletto che piano piano arretra fino a coprire solo la crocchia. La testa è coperta ma nello stesso tempo è scoperta.

Per il corpo indossano tutte indistintamente un grembiule nero che non arriva a coprire le ginocchia e che a forza di cunei e cuciture mostra senza mostrare, la linea dei fianchi e della vita. Quindi sono insaccate ma non lo sono nella realtà. Il nero aiuta a dissimulare, ecco perché non si vedono in giro altri colori per questi soprabiti, ed i pochi bianchi, gialli, beige che circolano sono realmente dei sacchi lunghi quasi alle caviglie. Ma da lì escono strepitosi tacchi a spillo.

Le gambe sono rigorosamente coperte da pantaloni più o meno attillati, le scarpe hanno tacchi e le unghie che sporgono sono laccate.

Di necessità virtù. Non potendo esporre la mercanzia, queste ragazze puntano sul volto e sugli occhi. Quindi non ci sono sopracciglia che non abbiano subito un qualche ritocco da pinzetta o dal tatooatore. I nasi sono spesso rimodellati ed il trucco ed i profumi onnipresenti. Le unghie, se visibile, perché tra le varie versioni di occultameto c'è pure quella dei guanti in cotone bianco, curatissime.

Insomma un popolo femminile in qualche modo non domato dal regime e che fa bene al cuore vedere così vitale. Certo qui ancora una donna può ancora uscire di casa senza essere accompagnata da un familiare maschio come invece succede in Afganistan, ma la voglia di vedere quante di loro si abbiglierebbero in tal modo se non costrette stimola la curiosità.


Gli uomini invece son sempre uguali. Indifferenti a tutto, allo straniero di sicuro, alle straniere un po' meno, tanto che ho visto numerose occhiate scivolare sulla micro scollatura della collega quando si è aperta il soprabito per poter resistere al caldo. Alcuni belli, certo meno numerosi delle bellissime donne, molti un po' caprigni.

Tutti però, indistintamente GENTILI.

Vediamo domani se facciamo ancora un giro.


12 commenti:

ignominia ha detto...

ti pensavo proprio due minuti fa prima di sedermi al pc e trovare il tuo Report..mi manchi e sono contenta che siete usciti dal compound... quella della crocchia me la devi spiegare meglio però è ovvio che spingono i limiti delle leggi quanto possono, cercando di sgattaiolare nella sottile linea di grigio che c'è fra il nero e il bianco.
Parlando di un'altra cosa completamente ho appena finito di vedere I love you Philip Morris dove Jim Carrey è un truffatore gay. Devi andare a vederlo, è diverso. Oh e poi ho visto A single man e dobbiamo parlarne. un bacio, spero a presto

ignominia ha detto...

...oppure è meglio dire un gay, truffatore? boh per fortuna lo sai come la penso...

Ros ha detto...

Invidia, invidia, invidia!!
Mi piacerebbe fare un giro a Teheran, purtroppo siamo nelle vicinanze ma non proprio li.
Quella delle acconciature non l'ho capita nemmeno io...

A proposito di film a tematica gay, è uscito "Il Compleanno", con Alessandro Gassman e Massimo Poggio, e sembra sia bellissimo.
Qui nelle terre teutoniche è praticamente impossibile reperirlo (devo ancora vedere l'ultimo di Ozpetek...), ma confido in qualche anima pia.

Fatti sentire, mi manchi!

ignominia ha detto...

@ Ros
se parli del Bagno Turco a me è piaciuto poco, e di gay c'è solo una scena ma della serie: orrore orrore mi tradisce CON UN UOMO! il che, voglio dire, è un po' clichè. Però io sono parziale nei confronti del nuovo cinema Italiano (da distinguere da quello dei Fellini, Rossellini etc) che mi piace poco visto look e recitazione "da soap opera" ma sono una snob culturale, è risaputo..;-)

Ros ha detto...

No Ignominia, parlavo di "Mine Vaganti". Comunque ho saputo che uscirà qui a luglio col titolo "Männer al Dente" (Männer significa uomini).
A me il Bagno Turco è piaciuto, credo che sia la reazione di qualsiasi persona...

Hai ragione, molti dei nuovi film italiani ricordano il "Pedro vuoi bere qualcosa" del Trio! Anche i doppiaggi sono molto scaduti, purtroppo.

ignominia ha detto...

ciao Ros, penso che siamo gli unici rimasti a frequentare questo blog! Sembra essere d'Agosto in città...
Mi consola constatare che anche in Germania non scherzano a dare titoli ridicoli ai film stranieri, ricordo che The Hunger fu tradotto in Italia con Miriam si Sveglia a Mezzanotte. ;-)

Melinda ha detto...

Per il film di Carey aspetto di avere una versione americana perché quella circolata in Italia è stata vergognosamente tagliata e censurata, a partire dal manifesto. Del resto anche la versione italiana di Bruno è diversa, più casta, di quella vista in Germania con te Ros.
A me Mine Vaganti è piaciuto perché anche se le tematiche son sempre quelle, il ritmo della commedia è un capolavoro assoluto. Gli attori bravissimi e Ilaria Occhini da Oscar.
Un bacio a tutt'e due: MI MANCATE!!!!!

Ros ha detto...

Anche tu ci manchi, Mely (parlo anche per Ignominia!). Fatti sentire ogni tanto, ti ho mandato qualche sms che ancora attende risposta. E giovedi sono a Roma "senza e' te" (che sceneggiata!).

Ignominia, se sapessi che titolacci anche qui! Mi ricordo di "Miriam...", che cavolata!
Pensa che, ad esempio, "Ruthless People" con Bette Midler qui era uscito col titolo "Die unglaubliche Entführung der verrückten Mrs. Stone" (L'Incredibile Rapimento della pazza Mrs. Stone), mentre in Italia l'avevano intitolato "Per Favore Ammazzatemi Mia Moglie"!

Ma si, meglio pochi ma buoni!!

ignominia ha detto...

evviva, dai e dai abbiamo stanato Melinda! Il film di Carey ce l'ho in versione originale per cui chi la vuole basta che chieda... posso anche provare e piazzarla sui file Jumbo di Libero per chi la volesse scaricare da lì! Questo vale anche per Ros ovviamente.
Si Ros ha fatto bene ad includere anche me, confermo che CI MANCHI!!!

Melinda ha detto...

Carissimi, sono a milano fino a domani e ai messaggi sms di Ros ho risposto, ma a quanto pare non sono arrivati...
Da roma andrà meglio

titina ha detto...

Ciao Mely, la tua cronaca da teheran è molto interessante e coincide con tutto quello che si legge di solito, e anche con quello che mi ha raccontato un'amica che c'è stata l'anno scorso. Questo per dire che sei un attentissimo osservatore, date le scarse possibilità di andare in giro. Baci, buon lavoro.

Melinda ha detto...

Grazie Titina, come state tutti?