venerdì 6 novembre 2009

301 PER ORA





Pronto, sono pronto per alzarmi dal computer e abbandonarmi alla schiavitù ossea dello yoga.
Devo staccarmi dallo schermo ma... che fatica!

Grazie ad Igno ho scoperto http://www.anobii.com e mi sono creato un altro lavoro, quello del catalogatore di libri: i miei. Caspiterina, sono a quota 301 ed ancora non ho finito.
Oggi sono riuscito a inserire "Vita di Pi", che stava nel terzo gruppo degli stranieri e che proprio Igno mi aveva regalato, e sempre lei mi faceva notare che ancora non c'era sullo scaffale elettronico. Fatto! Adesso se apri, i libri sono posizionati nella biblioteca in noce virtuale dall'ultimo finito, lo vedi lì.
Prendo la cosa con disincanto e come la possibilità di crearmi un catalogo completo delle cose che ho, da trasferire magari in Exel... Così che non mi compro due volte lo stesso libro, come oggi ho fatto oggi con un DVD, ma quella è un'altra storia. Comunque un paio di moccoli li ho tirati...

E poi c'è la possibilità di spolverare i volumi che giacciono non toccati dall'anno scorso. Con D. che mi fa le pulizie avevamo deciso che questo era il momento di farlo, chiuse le finestre, passata l'estate. Ma le basterà aspettare ancora un po' e il lavoro sarà fatto da me. Con più amore. Estraggo il libro dallo scaffale, inserisco il codice nella macchina, spolvero il tomo in attesa che appaia la copertina, cerco date di riferimento nella prima pagina - un tempo mi divertivo a segnare dove e quando lo avevo preso - chi me lo ha regalato, se si tratta di un regalo, aggiungo un commento e vai al prossimo. Non prima di aver dato una seconda passata di straccio ed aver controllato le condizioni di conservazione del volume.
Inutile dire che i ricordi scorrono a fiumi, perché per me i libri sono anche questo. Più delle fotografie. Rivedo, a volte, addirittura il momento in cui li ho acquistati, rivedo le persone con cui ero. Oppure i volti ansiosi di chi porgeva il pacco dono e aspettava una reazione positiva.
piccoli flash, istanti congelati. Anche nell'affetto. In alcuni ritrovo con sorpresa foto di me usate come segnalibro. Evito il confronto, ma il libro oltre alle sue fa scaturire altre immagini. C'è una foto di me a Parigi, alle spalle un cantiere per strada, ancora più indietro Montmartre. Indosso un cappello da marinaio, è la mia prima visita all'estero da solo. oppure una campagna toscana un po' sfocata, ma d'autunno e bella. Il fatto che le foto un tempo avessero la data, aiuta nella catalogazione.

Ma il lavoro è lavoro. Prendo seriamente anche questo. Insomma mi trasformo in...? Un certosino? Un amanuense? Un investigatore privato?
Un bibliotecario di casa propria.
Ho pure trovato varianti inaccettabili tra le vecchie cose: romanzi di Judit Krantz, Colleen Mc. Cullough, Tracy Quan... Stavo per non metterli. poi mi son detto che se non volevo fare lo splendido, dovevo cacciar fuori anche quelli e confessare i peccati di gioventù. Sarà una biblioteca sincera questa mia on line. Se volete farvi qualche risata, non avete che da sfogliare. Ho tutta la roba di Richard Bach in un bel numero. Ne do giudizi basandomi sui ricordi, quanto il libro mi abbia emozionato, quante volte lo abbia riletto. Oppure cose che non ricordavo neppure di avere e tanto meno aver letto. Che fare? O li si rileggono o li si potrebbe addirittura regalare o cestinare. Ma evito questa forma di selezione nazista per amore delle pagine stampate. Dell'odore della carta che invecchia, della polvere.
Tanta. Troppa.
Ciao, devo assolutamente andare.

5 commenti:

ignominia ha detto...

hooo che bel post, pieno di nostalgia e amore. Un'amore che corrispondo, i libri sono una gran bella cosa sia come oggetti che come contenitori di idee e emozioni, ricordi e concetti. Sarà ma in questi giorni mentre tu usi i libri per rivedere il passato (mi piace l'idea delle foto nei libri, e anche quella di scriverci sopra le cose, magari anche quando si inizia a leggere o si finisce il libro) io invece ho usato le foto, trovandone di vecchie e dimenticate e scansionandole per poi metterle sul FB, perchè se non si condividono con gli altri questi ricordi, che senso ha? Però tu hai veramente dell'Amanuense per come li tratti 'sti libri, e mi fa ricordare che con Skip e altri amici abbiamo la biblioteca di Boyd da catalogare e stivare sulle 10 Librerie Billy dell'IKEA che sono state comprate di recente e vanno montate, senza parlare dei nostri di libri che non abbiamo mai catalogato. E sono d'accordo che devono essere inseriti tutti, i libri, belli e brutti perchè non c'è niente di male a leggere roba brutta, bisogna provare per sapere se qualcosa vale la pena o no..

ignominia ha detto...

dimenticavo, la foto: interessante, strana, suggestiva.

lulù ha detto...

come vedi sono qui, finalmente posso lasciare un commento riconoscibile. Mi conosci vero? Si, bel lavoro. Riconosco il nostro carattere da certosino, io lo chiamo da cinese. Certi lavori tolgono la polvere dei ricordi più che dagli scaffali. Non succede solo con la carta stampata. A me. per esempio, succede anche con gli oggetti dei mobili che apri di rado come quelli del salotto. L'importante è avere tempo per lasciarsi trasportare.

Melinda ha detto...

Lulù aspettiamo la "FOTINA" per rendere completo il profilo. E grazie di leggere.
Igno: la foto viene da Shanghai, è parte del tetto e della recinzione di una villa aperta al pubblico, uno dei pochi pezzi non distrutti dalla furia cinese di far soldi.

ignominia ha detto...

o dalla Rivoluzione culturale di Mao... è interessante perchè sembra la schiena di un drago, ma nel modo in cui l'hai inquadrata la parte ondulata diventa secondaria al tronco dell'albero il che rende la foto diversa, imperfetta ma interessante...