domenica 12 febbraio 2023

SANREMO IN COMPAGNIA 2

 

fotomiafattadame

È fatta, finita, da riporre armi e attenzione fino all'anno prossimo. Posso rimettermi a guardare la TV senza quel particolare rigore che le ho riservato all'ultima settimana.

Che poi non è che ci sono state così tante cose da tenerci svegli, se si eliminano un paio di baci in bocca (uno spudoratamente con la lingua), un po' di vasi devastati da furia chimica, qualche ritorno che poteva stare dove stava, ma per il resto è stato un Festival prevedibile. Del resto quando quello che è il favorito vince la qualunque, di adrenalina ce n'è pochina. Bravo Mengoni, ma come hanno scritto sul Corriere, perfetto e prevedibile come la bella copia di un programma televisivo in HD: senza sbavature. Un professionista che ha fatto bene il suo dovere. Stop. Preferivate un cialtrone? E poi, come mi hanno domandato in privato: quale altra canzone poteva vincere? La sua era perfetta.

Però, forse, non abbastanza maledetto da farci vincere anche l'Eurosong Contest, dove gli piacciono maledetti, qualunque accezione va bene basta che siano maledetti. E quei completini di pelle ecologica mi sa che mica bastano. Servono calze smagliate, petti nudi e tatuati, urla scoordinate. Potremmo organizzare un flash mob discinto per rinforzare la caratura del nostro.

E poi che c'è stato? Paola e Chiara deliziose, anche quando hanno sbagliato a prendere più di una nota, impalate nei balletti, deliziate dalle tre date annunciate del loro nuovo tour estivo (coraggiose e volenterose), dal successone che il brano sta avendo in radio e dalle pancerine metalliche della prima apparizione. Ma si sa che con loro io perdo obiettività. C'è stata Ornella Vanoni priva di freni inibitori, ma glielo perdoniamo. Poi c'è stata Giorgia, l'altra data per certa per la vittoria che non si è piazzata neppure tra i primi tre... che con a disposizione uno strumento vocale da paura, si è presentata con una canzone non all'altezza. Certo nel duetto con Elisa ha fatto venire i brividi, ma neppure quello le hanno riconosciuto. Infatti l'ultima sera si è spesa pure il jolly del santino col volto di Amadeus. Che non è servito. E poi c'è stata Oxa, che piuttosto che fare il duetto con una persona vera, l'ha fatto con un violoncello, su una sua canzone.

Che poi anche questa nuova moda di cantare le proprie canzoni nella serata dei duetti, mica mi pare così sana. Fa così tanto autopromozione; fa: vi ricordate di chi sono? So' tanto bravo eppure ancora qua sto.

E comunque è finita. E fino all'anno prossimo non se ne riparla, com'è giusto che sia. È solo Sanremo. Fatto benissimo ma solo Sanremo.

Un'ultima curiosità: ma tutti quei tatuaggi che ci sono stati mostrati li fanno un tanto al chilo? Oppure servono per il riconoscimento nella salma nel mucchio? Perché a volte mi sono sembrati un po' invasivi, ecco.

Vabbè, sono vecchio. Infatti sono andato a letto che ancora mancavano otto cantanti alla fine e i risultati li ho cercati su Instagram stamani alle 4:00 quando mi sono svegliato. Da bravo vecchietto.


PS: eravamo in due anche ieri sera ma il Festival l'ho visto da solo. Che si sia trattato di un caso di autoprotezione? Glielo chiederò.




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