venerdì 1 dicembre 2017

VOLARE 1





Ok,👍🏻, siamo partiti.
Contrariamente alle mie previsioni catastrofiche, coerentemente a quelle di chi il lavoro di traveller lo prende seriamente e mi tranquillizzava al riguardo, siamo partiti da Milano. Destinazione un Emirato Arabo poi l'Oriente.
Nessuna incertezza al check in, nessuna sorpresa a bordo, tutte le sensazioni disturbanti avvertite nei viaggi precedenti lasciate a casa. Unico punto da segnalare: la goduria nel provare l'imbarazzante gentilezza da parte delle colleghe del volo.

È pur vero che la gentilezza l'ho scatenata io arrivando a bordo con un panettone perché l'equipaggio che mi ospitava potesse avere un momento di relax con qualcosa di dolce e di buono e magari italiano, ma davvero le coccole a cui siamo stati sottoposti sono tante e tutte speciali. Forse bisogna essere dell'ambiente per capire la preziosità di uno spazzolino da denti usa e getta inaspettato, o di un a mascherina da riposo durante un volo di lungo raggio, lì dove normalmente non vengono distribuiti; ed altro ancora. Ma è certo che noi le apprezziamo appieno e sappiamo quanto possano fare la differenza durante un volo così lungo.

Tante sono state le attenzioni che alla fine, meglio già all'inizio del volo, abbiamo pensato che valesse la pena programmare un qualche altro volo di lungo raggio per l'anno prossimo.

Perché volare è una predisporsi alla scoperta ed alle sensazioni diverse, positive o negative, qualunque esse siano. Può capitare di tutto: dal posto scomodo a bordo alla più meravigliosa delle cene nel più esotico tramonto della tua vita quando decidi di andare in viaggio.
Ecco perché volare presuppone la capacità acquisita all'adattamento - certo moooolto più facile se al bello. Quindi se vi girano i maroni statevene a casa e non rompete le palle al resto del mondo: la vostra presenza a zonzo non è né richiesta, né tantomeno indispensabile. Godere con amore delle pareti blindate di casa vostra e sfogate, please, il vostro odio per la vita è per il resto del genere umano in una santa solitudine.

Non essendo partito predisposto a questo viaggio a causa dei numerosissimi segni che mi indicavano cortesemente e ripetutamente di restare dove fossi, mi sorprendo per la morbidezza di questo spostamento.
E se questo è possibile, lo è diventato solo grazie alle colleghe che si sono prodigate a far sì che tutto fosse il più comodo possibile.
Non me ne voglia chi, leggendomi, colga del lavoro delle assistenti di volo solo il lato che riguarda la sicurezza del viaggio e resti infastidito dall'aspetto che concerne l'ospitalità: c'è spazio per tutto in questo caleidoscopio di sfumature che è il nostro lavoro e nessuno dei due punti deve inficiare la rilevanza dell'altro.
Ma adesso sto come un Papa a vedere l'aeroplanino che scorre sullo schermo verso sud-est. Poi si vedrà. E mi domando come abbia potuto avere dei dubbi al riguardo.

Tra un po' atterriamo in medio oriente ed io che odio violentemente volare da passeggero, mi sento piacevolmente ben disposto verso questo viaggio.
Il resto più avanti. Si vedrà.


Inviato da iPhone di Melinda

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