mercoledì 12 marzo 2014

GIRA LA RUOTA!



fotomiafattadame

Vai a vedere un film, neppure troppo bello, e ti innamori di un polittico. Ho scritto bene: un polittico, non un politico.
IL POLITTICO DELL'AGNELLO MISTICO di Jan van Eyck.

Allora decidi che vuoi andarlo a vedere: in giornata, da Milano, il Belgio si può raggiungere con facilità. Ti alzi presto, corri in aeroporto e voli verso Bruxelles. Dall'aeroporto alla città di Gand son 50 minuti di treno, come dalla mia città a Firenze. Fai i biglietti, vedi i voli, ti regalano una guida turistica buona per l'impresa, la stessa ordinata e mai ritirata l'estate scorsa... Ti sei pure tolto la maglietta della salute: lassù son previsti 18 gradi.

Almeno credi. Credi di far tutto ciò fino a che il tuo aereo non dirotta su Amsterdam per nebbia su Bruxelles.

Non m'inquieto neppure. Percepisco la cosa in due modi opposti:
A- è la maledizione di chi non è venuto con me a colpire; sarà il caso di programmare questo itinerario insieme la prossima volta;
B- nella mezza dozzina di volte che son sbarcato nella città degli zoccoli e delle zoccole, non son mai riuscito ad entrare al RijksMuseum. Per inerzia mi spingevo verso altri luoghi, per pigrizia non deviavo la traiettoria. Questa è la volta buona.

Ore dopo mi trascino per i canali con lo sguardo assatanato di una connessione internet wi-fi free.
A casa hanno saputo già del dirottamento e un po' se la ridono, un po' si preoccupano come tutte le volte che i piani vengono cambiati senza preavviso: la sicurezza di immaginarmi camminare un ambienti conosciuti è svanita in un PUFFFF.
Li ho avvisati dall'aeroporto, dove internet è gratis per tutti - provaci in Italia se ci riesci!!! - e rassicurati dal museo, anch'esso tutto coperto dalla rete dati e naturalmente gratis....

Ma non essendomi messo fino ad ora a cercare un volo di rientro è arrivato il momento di darsi da fare. Vogliono sapere quando mi rivedranno... Sciagurati!

Giro e guardo la città che conosco. Ho le gambe a pezzi ma la luce è fenomenale, la città un tripudio di attività, il via vai di persone ininterrotto. I canali con gli alberi in germoglio.
Un delirio di bellezza tutta storta come queste case dal frontone multiuso.
Mi dirigo verso un bar che conosco dove mi siedo a bere un cappuccino. Oltre che avvicinarsi alla connessione urge allontanata dalle svampate di "canna", che pare t'inseguano mentre cammini. Posso dire che la canna ha un odore disgustoso oppure sembra che me la tiri troppo da igienista?
Il che non è male, visto che l'ultima - falsa - igienista nota, ha rischiato di finire in Parlamento.

Scelgo di rientrare su Milano anche se il volo è pieno e rischio di rimanere a terra fino al giorno dopo, rifiuto di fare la cosa logica e passare da Roma per i voli con maggiore disponibilità di posti.
Se questa giornata è iniziata facendo cose mai fatte, accettando il rischio della novità, mi devo imporre di fare qualcosa di diverso davvero.

Ora, in aeroporto aspetto la sentenza: a casa stasera o domani? Nel frattempo guardo due giovani spagnole che siedono con i loro stivali orrendi piantati sul divanetto. L'istinto di prenderle a ceffoni mi riporta all'usuale reazione che mi sale dalla pancia in questi casi.
Per far qualcosa di diverso non dovrei giudicarle.

Ma non chiedetemi troppo. Una cosa nuova per volta.

3 commenti:

Melinda ha detto...

PS: sono tornato

titina ha detto...

Da parte di una che prende un aereo ogni quindici anni: bene così, Bruxelles, Amsterdam, quello che sia, sopratutto finalmente provare a fare ciò che non si è mai fatto!

ignominia ha detto...

bravo, invece di prendere il tram per andare sul Naviglio prendi l'aereo per andare in un'altro paese. E torni per cena. Beato te e perchè no visto che puoi!?