venerdì 3 agosto 2012

PAURE



fotomiafattadame

Quando sei solo in casa ogni rumore assume una forza, una valenza diversa da quella che avrebbe se avessi qualcuno accanto che condivide lo stesso spazio con te.
Perfino il segnatempo del forno che scatta ed emette un suono metallico può sembrare uno scassinatore che col grimaldello armeggia sulla porta.
E la porta dell'appartamento vicino che sbatte, in pieno giorno, rimbomba come quella della camera a fianco alla mia, che naturalmente so disabitata.
Una vibrazione del pavimento dovuta alla qualunque sembra il terremoto di Messina del 1908. E quando batte davvero il terremoto... Muoio da vivo!

Insomma siamo animali che hanno bisogno di compagnia. Io per primo. Godo come un matto per i giorni di solitudine che riesco a ricavarmi, poi, all'improvviso, senza avvisare, questa sensazione di libertà si tramuta in una paura strisciante dell'ignoto. E io non la voglio questa cosa appiccicosa che mi si attacca addosso senza essere invitata. La sento un limite alla mia libertà.
Però siccome spesso arriva, e io lo so, ho imparato ad accettarla.

Io mangio per consolarmi di questo che potrei definire un assalto alla diligenza. Dolci soprattutto. E la notte se mi sveglio con un incubo tengo accesa una lampadina con la forma di Hello Kitty che in origine avevo preso per regalarla a qualcuno, da uno di quei venditori ambulanti sordomuti che t'importunano al ristorante. Ora serve a me. E poche storie.

Manco le olimpiadi mi distraggono e la vittoria della Vezzali non mi riempie di giubilo. Brava atleta, certo la Vale - come ci ricorda di chiamarla in una pubblicità, quando sta a casa sua e mangia il Kinder - ma non riesco a distaccarla dalla figura negletta che fece ad un "Porta a Porta" in cui si lanciò verso l'allora Presidente del Consiglio - indovinate chi era - e in puro stile da Massaia Fascista dichiarò che da Cotanto Premier si sarebbe pure fatta toccare. Con l'arma da combattimento? E se sì, quale?
Ecco, io per una stupida così non riesco a gioire.
La prova di quanto ho affermato è qui

Mi appresto ad andare a letto mentre Londra riposa, sperando che pure domani il medagliere Nazionale si arricchisca, soprattutto di medaglie in quegli sport che restano fuori dalla pubblicità televisiva, di quegli sportivi che non vanno in tutte le trasmissioni e non incassano milioni dall'Enel Energia.
Sono quelli che mi stanno più simpatici. E son certo che se pure loro la notte fanno incubi, da eroi veri quali sono, accendono la luce e dormono abbracciando il cuscino.
Avere fifa eleva.


6 commenti:

UnoQualunque ha detto...

Hai descritto alla perfezione quello che sto vivendo in questi giorni (e che vivrò fino al 13 p.v.), anche se io forse ho un rapporto più cordialmente duraturo con la solitudine (domestica, intendo). Ma le paure ci sono tutte. E, se posso aggiungere a quelli elencati da te un altro tremendo segno di presenze omicide in casa: non dimentichiamo certi sguardi spiritati e certi, repentini, movimenti d'orecchie dei gatti accanto a te. Loro sanno, loro vedono tutto: aiuto.
Grazie, di non nascondere le paure. O, meglio, di non nascondere il fatto che possano aversene. Sempre.

titina ha detto...

Avere fifa eleva: una delle più belle frasi che io abbia mai sentito, e non scherzo. Tutto vero, confermo, compreso il desiderio impellente di stare un po' da soli, salvo poi sentire ingigantiti strani scricchiolii, tonfi improvvisi, l'impressione di un sussurro..
Per non dire, 1qq (ciao!) di quando Titina (non io, quella più pelosa) mi segnalò con un solo rapido movimento delle orecchie la presenza di una blatta che si aggirava per la camera...
aaaaargh!

titina ha detto...

p.s. ho dimenticato di commentare la Vezzali nella sua performance con S.B. Uff, a me stava simpatica. Che dire? Niente, velo pietoso.

ignominia ha detto...

Ah, la paura. Mi è relativamente estranea; quando ero bambina andavo in giro al buio con un lanternino tranquillamente, al contrario di mia sorella che era ed è timorosa di tutto. Questo mi ha permesso di andare nel mondo ignorando i possibili pericoli che potevo incontrare specie nell'ignoto estero.Mi sono sempre detta perchè devono volere male a me? L'incontro con la paura per me accade con i fenomeni naturali. Il terremoto, che ho vissuto forte e mi ha traumatizzato, e gli incendi che temo da che ero piccola e si vedevano i bagliori rossi degli incendi sulle colline la notte, quando ero dalle suore d'estate. Degli umani diffido sempre, ma poi rifiuto di farmi intimidire dal timore concreto. Faccio finta di nulla e razionalizzo, come sull'aereo quando si balla, e mi dico di essere in treno che mi rilassa. Del paranormale ho invece un terrore profondo, per via delle storie raccontate da mio zio che era medium e del film L'Esorcista di cui vidi una minima parte che bastò per terrorizzarmi per mesi. :-)

Melinda ha detto...

Con Pallino lontano, purtroppo, non mi è sovvenuto questo quotidiano riferire di presenze estranee ed impalpabili.
Ma è vero che ogni tanto si fissa a guardare un punto e ti domandi: "Ma che, chi vede?". E ti rispondi per non farti prendere da un coccolone: "Segue il filo dei suoi pensieri".

Io al contrario di Igno la paura l'ho sempre avuta al fianco: da bambino all'angolo, da giovane introverso, da adulto sbalottato qua e là. La conosco e ci convivo, ma non posso negarla come compagna di vita.

titina ha detto...

Alla fine penso che nella paura che si prova o che si può provare ci sia anche una buona percentuale di irrazionalità. Comunque a scanso di equivoci io già da parecchio tempo ho scelto di non vedere più film "de paura" perchè so che su di me hanno un effetto deleterio e duraturo. Shining (che peraltro è un grande film) ancora me lo ricordo, anche se lo "vidi" con le mani incrociate sugli occhi cercando di limitare il danno.