sabato 21 gennaio 2012

SBATTERE A COLAZIONE



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Sbatte. Sbatte con violenza, producendo il suono di un martello che martella su un'asse di Azobè un chiodo riottoso, sbatte il pezzo della macchina del caffè che contiene la polvere usata - braccio del gruppo.

Lo sbatte con metodo, con ritmo, come un bimbo aggressivo sbatte i bastoncini di legno contro il tamburino di latta comperato al mercato.

Poi sbatte il bricco di metallo del latte sul banco di metallo, una, due, tre volte ad ogni riempimento di tazza di cappuccino; una, due, tre volte ogni riempimento di tazza di caffè macchiato. Non c'è che dire: un ritmo lento ma preciso. Un metronomo umano.

Sbatte e intanto urla buongiorno a chi entra e arrivederci a chi esce. Urla, perché i tre metri deserti tra lei e la porta possono essere superati solo da qualche eccessivo centinaio di decibel...

Ok. Ero entrato solo per un cappuccino ed una brioche. Non ci entro più.


15 commenti:

ignominia ha detto...

incubo.credo che ci sia gente che ha paura del silenzio come della morte.
noi impavidi ci facciamo le beffe di entrambi.
anders (il nome di un amico)

titina ha detto...

Potrebbe essere una scena di Tempi moderni di Chaplin, voglio dire la ripetività di gesti meccanici e alla fine rabbiosi, l'anticamera dell'alienazione.
Come che sia, anche a lei direi: non stai bene, non stai per niente bene.

Melinda ha detto...

Sì, il male dilaga....
Un tripudio di scoppiati di cui, forse, io sono l'osservatore portabandiera.
Ma possibile che la cacofonia non l'avvertano? Più che negazione del silenzio è: "che sia rumore, comunque!". Mi stupisce la capacità di NON sentire il rumore, di non avvertirlo come fastidioso.
Una specie di alienazione che porta alla sordità.
Peccato: in quel bar d'inverno, i migliori mini-bomboloni della città...

UnoQualunque ha detto...

E però a me piacciono e non poco i movimenti esperti e così certi, specie quelli dei baristi. Tant'è che leggendone la descrizione nel post me l'immaginavo con la stessa devozione con cui, ogni volta, mi imbambolo a contemplarli dal vivo.
Certo, non si può negare il riferimento di Titina a Tempi moderni e certamente c'è molto meno da contemplare, quando si accompagnano grida totalmente inutili e fastidiose. Nevrosi regna, nessuno sembra esserne esente. Ma credo sia molto bello accorgersene, su di sé e sugli altri...

titina ha detto...

Ciao 1qq, sui movimenti esperti sono d'accordo, hanno una loro bellezza, come c'è bellezza nel cogliere gesti e dettagli come fai tu. Peccato che non se ne renda proprio conto il principale protagonista e attore, e ne faccia scempio.
Non dimenticare che noi ti aspettiamo...
Buona giornata a tutti

Melinda ha detto...

Buona giornata anche a te.

In quella signora che martellava non trovavo poesia, tale era la mia nevrosi da rifiuto.

Ma non c'era comunque poesia anche se l'avessi accolta. L'atteggiamento era lasso, spalmato sulla tristezza della quotidianità, nella fatica. La ritmicità era d'odio e non la briosità di chi, anche facendo un caffè fa un gesto d'amore.

Ecco, forse prima del rumore insopportabile, lo era già da prima lo "sfavamento" percepito.

titina ha detto...

Si, eppure il tuo post ci ha colpiti tutti (oltre che per la consueta alta capacità descrittiva), qualcosa c'era, oltre lo "sfavamento".
Comunque prego comunicare indirizzo bar, magari una sola volta ci andrei per verificare qualità bomboloni.

Melinda ha detto...

Ricevo e COPINCOLLO:


Grande Donna!!! Tanto la vita è un gran casino, le percussioni ne
rispecchiano in parte gli sconvolgimenti. La Signora è sicuramente una
discendente di "Sordello da Goito", mi ci porti a quel bar così mi
sfogo un pò anch'io. Vengo lòì con un martello da Giudice, glielo
picchi sul bancone tre volte e pèoi voglio urlarle: Voglio un
cAPPPUCCCCCCCCIIIIIIIIIIINOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO!!! Poi
vediamo che fà.
Baci.
Liz

titina ha detto...

Ma si! Grande Liz, ci ha battuto tutti con i nostri arzigogoli. Meglio affrontare le cose di petto e per quello che sono, pari pari.
E ho anche imparato chi era Sordello da Goito.
baci

Melinda ha detto...

Io nio, devo ancora googolarlo

ignominia ha detto...

se non l'hai ancora fatto ecco il link it.wikipedia.org/wiki/Sordello_da_Goito

da notare i nomi: Sordello, Rizzardo e Rambertino - che nomi! gli fanno un baffo ai Mario Paolo e Gianni di oggi. Ma ve l'immaginate presentarsi con un nome come Rizzardo? Neanche le cifre di D&G o Versace danno tanto prestigio...
putswa

Melinda ha detto...

" A questo punto, a pochi metri dal portone, il commissario avrebbe bevuto volentieri un caffè. Ma un grande bar allegro, con una bella macchina lunga, una fila di manopole nere in movimento, un barista dai gesti esperti, rassicuranti, qui era perfettamente inutile cercarlo: era il quartiere più lugubre di tutta la città."
Fruttero e Lucentini
Mondadori

UnoQualunque ha detto...

Senza parole.

titina ha detto...

Fruttero e Lucentini sapevano già tutto.
Ma avresti mai detto che questo post avrebbe meritato ben 13 commenti, e con questo 14?

Melinda ha detto...

15: no. Ma chi non è interessato ai bar?