mercoledì 10 agosto 2011

TEATRINI


canefantasma.com


C'è di buono che il pesce riesce sempre a nuotare quando non lo traggono dall'acqua.
Quindi cara signorina Federica Pellegrini, lei che nuota come un pesce nel cloro, per favore si tuffi e lasci tutti a bocca aperta vincendo. Ma soprattutto aperta E senza parole.

Perché a dirla a lei, della sua storia d'amore e non di solo nuoto con il capitano Magnini, nato a Pesaro, fisico statuario, classe 1982, e dei vari comunicati, interviste agli ex, ma soprattutto di succosi articoli di giornali scandalistici, non ci importa più.
Siete belli e giovani. E di successo. E c'è da sperare ricchi, visto che c'informano viaggiate su automobili di un certo valore commerciale.

In più: sono stanco dell'ipocrisia dei quotidiani che sbattono la vostra passione da cronaca rosa nella sezione "SPORT"!!!!
Come se tutti i quotidiani, anche i più prestigiosi non avessero una sezione "ROSA", neppure tanto in coda al giornale...

Godetevela e basta. Probabilmente, come le medaglie vinte, ve la meritate.


Un'altra perla che viene dalla Valdorcia, meraviglia naturalistica assolutamente da conoscere: ieri sera a Monticchiello per l'appuntamento annuale con lo spettacolo del Teatro Povero, ci avviamo fiduciosi verso un bar per mangiare un panino prima dello spettacolo.
Siamo in sei. Entriamo lì ove ci sono tavolini liberi e aspettiamo in piedi di essere sistemati dall'unica persona che vediamo tra i tavoli con un vassoio in mano.
Non ci considera neppure per quanto siamo lunghi.
Sbatte sul tavolo un menù ad un altro cliente che aveva osato chiederlo.
Io ed un amico ci guardiamo interdetti.

Dopo un po' di attesa, quattro o cinque minuti, oso domandare se pensa che si possano unire due tavoli, visto che siamo in sei.
Mi risponde stizzosa che pensa che lo debba fare io che scrivo.
Ribatto che penso che me ne andrò. E lo facciamo.
Finiamo in un altro posto dove non ci trattano proprio bene, ma almeno non ci fanno preparare il tavolo e le vivande ce le servono loro.

Lunga vita a quella meravigliosa espressione popolare che è il Teatro Povero, la fame e la sete invece per chi, commerciante, non apprezza la presenza della gente che paga.

1 commento:

Melinda ha detto...

Pubblico io il commento che altrimenti arriva per e.mail solo a me:

Cara Melinda

Credo che come al solito si trattasse di una dipendente spremuta
allo stremo delle forze per la quale, se ve ne andavate le facevate
solo che un favore perchè non ce la faceva più data la paga da schifo.
In compenso il proprietario assente si fà i soldi alle spalle dei
poveretti che in situazione di stress si riducono in questo stato da
Neardelthal, ecco perchè ti ha accolto con la clava anzichè col menù.
non prendertela, la persona che ti ha accolto male, vive male e
sicuramente non ha tempo per sfogarsi su alcun fisico statuario stile
Magnini.

Liz