giovedì 3 febbraio 2011

BITTER, SPUMA E GASSOSA



Continua la mia perfida ricerca di cartelli improbabili. Forse un giorno farò un post spiegando che sono cresciuto con le etichette scritte con l'italiano improbabile di un famoso negozio di dischi incentro. Quello sopra è l'ultimo incontrato in questi giorni. Purtroppo oggi quando sono passato per scattare una foto migliore di quella che presento, ho scoperto che era stato corretto: "piedicure" era diventato "pedicure". Accontentatevi di questo.


Ho cenato con insalata, pizza surgelata e BITTER SAN BENEDETTO!!!!!

Una libidine fanciullesca. Più stimolante della Coca Cola, il bitter non si beve a litri come la suddetta per cercare inutilmente di dissetarsi; il bitter si gusta a bicchiere, ho versato con gioia bambina la bevanda innaturalmente rosso brillante nel mio bicchiere, convinto che non ci sia nulla di più buono per accompagnare la pizza.

Che gioia!

Ho il novanta per cento di certezza che non faccia proprio bene alla salute e alla linea. Lo so, non sono scemo, ma so anche che non potevo resistere alla vista di tale bevanda sugli scaffali del supermercato.

Ed insieme a quella ho preso anche una bottiglia di... GASSOSA!!!!

Ragazzi: il delirio!

Con quella meditavo di fare una lunga bevuta di panashè - si scriverà così? - un misto di birra e gassosa, appunto, per ricordare i lunghi pranzi a panini al mare all'età di diciassette anni. Quando cioè ci si crede così tanto adulti da non sospettare che non sia ancora il momento di fare certe cazzate e ci si ubriaca col Martini Bianco. O ci si crede così tanto profondi e vissuti da non comprendere certi divieti calati dall'alto dagli adulti.

Poi si cresce e si capisce che spesso avevano ragione loro. Anche quando ci facevano le multe sulla via Aurelia, in Liguria, perché si arrivava dalla Toscana in due su una vesta 125, ma il guidatore aveva solo 17 anni e non poteva portare passeggeri. Cioè il sottoscritto. Non protestavamo, ma li odiavamo! Una volta, tra Arezzo ed Imperia, siamo riuscito a rimediarne tre.


La prossima pizza surgelata sarà invece accompagnata dalla Spuma Bionda. Se devo fare un viaggio a ritroso immergendomi nei gusti dell'età non adulta, il secondo step è quello.

La bottiglia - in vetro - della spuma bionda accompagnava i pomeriggi d'estate al fiume - l'Arno verso Giovi, in Casentino - con noi ragazzi in costume e in acqua e mia madre con Grand Hotel in mano, seduta su una sedia pieghevole, in costume intero a fiori. La spuma bionda veniva immersa chiusa in acqua per non farla riscaldare ai raggi del sole estivo, e quando la si apriva, finalmente per berla, la gestione dalla bottiglia da immergere, senza farne allungare il contenuto dall'acqua del fiume, diventava capitale.

Le tecniche non le ricordo, ma si usciva vittoriosi dalla sfida.


Spesso il babbo non era con noi, ma quando c'era si prendevano i pesci con le mani, sotto le rocce del fiume. Una volta, con amici di famiglia, finimmo per prenderne così tanti, che per colpa del calore provocato dalla frittura che ne seguì, riuscimmo a fondere il lavabo in plastica delle roulotte su cui era appoggiato il fornello da campeggio. Rischiando un bell'incendio.

Ma comunque, al sapore e all'odore dell'acqua di fiume, si univa quello della spuma bionda. Dissetava tra i giochi e dopo le merende.

In effetti da bambino, non ho mai saputo cosa fosse la Coca Cola. Quella scelta dai miei era la vera bevanda gassata di trasgressione: gialla come la pipì, ma più dolce. Se a casa di amici mi veniva offerta l'intruglio americano, pensavo subito che in quella casa si fossero montati la testa...

Chissà com'è adesso il sapore della spuma bionda?


Comunicati veloci.

1- i lavori di coibentazione del sottotetto procedono. Non velocissimi ma procedono. Se non fosse per la fatica, potrei dire che il movimento di regressione non etilico è iniziato contemporaneamente all'inizio dei lavori, nei quali riesco a sporcarmi, impolverarmi, rotolandomi per terra come uno zingaro in un campo nomadi. Solo che loro non credo che dispongano di soffitte fredde. Insomma mi diverto e torno giù nero come uno spazzacamino;

2 - il vicino che per tanti anni mi ha fornito la linea internet a scrocco ha inserito una password... Non commento ma mi ritengo offeso. Mi dovrò fare un contratto flat?


7 commenti:

UnoQualunque ha detto...

Che bel post!
Carattere (grafico) imponente, tra l'altro... :-D
Sembra di berli, quel bitter e quella gassosa.
barlitio (alla faccia della PIEDICURE)

ignominia ha detto...

hai perso gli occhiali in soffitta?
Mi è piaciuto un casino questo post nostalgico, mi hai fatto pensare a cosa mi ricorda l'infanzia. E non lo so. Non certo la birra, mista a gazzosa, questi miscugli non li abbiamo mai fatti. Forse l'Idrolitina, l'acqua gassata fatta con la polverina. Robe dolci ne bevevamo poche, e la Coca l'ho sempre detestata, troppo dolce (ma è la pipì che è più dolce secondo te o la Coca?;-)Una bevanda del tipo che però ho scoperto da poco è la Root Beer americana, che sa di caramello e viene in belle bottiglie marroni con i rilievi che sembra una cosa alcolica e preziosa (chiamata birra) anche se non credo che ci sia un gran chè di estratto di radici dentro. io ricordo che qualche volta siamo andati a fare dei picnic con i miei lungo l'Arno sulla via di Rosano, mai trovando dei bei posti però, probabilmente stufi di guidare e affamati ci si fermava dove si poteva parcheggiare e trovare un posto il più lontano da essa ma non in acqua. I miei non erano gran picniccari. Quella dei piedi è un'insegna fantastica, ti aiuterò nella collezione quando posso.
Se ti va di sporcarti e razzolare nell'erba, presto avrò bisogno di una mano nei campi....appena mi tolgo il male di faccia dico.
euken

ignominia ha detto...

... dimenticavo: il vicino si è ammascato allora, peccato. Prova ad appoggiare il bicchiere alla parete e vedere se la pronuncia a voce alta la parola magica... ma come l'hai postato questo allora?
ratho (delle Sabhine)

titina ha detto...

Questo non è un semplice post, è poesia.
Fatti un contratto flat, non puoi farci perdere queste perle (sempre che al vicino non sfugga la magica parola, in tal caso stai pronto col bicchiere)

Melinda ha detto...

Grazie a tutti.
Questo è stato postato con la chiavetta che usavo a MILANO, che in questo momento ha il contratto in scadenza, Vedremo che fare con l'arrivo della prossima bolletta teleconitalialadri. Quando incontrerò il vicino per strada non lo saluterò stavolta. Cosa che invece facevo sempre.
Per ora va bene così, del resto il contratto consumo ce l'ho, quindi in attesa del "piatto" continuerò a collegarmi ed a scollegarmi di continuo.
Per i lavori nei campi, appena finito di razzolare in soffitta, sono a disposizione. Lo sai.

Melinda ha detto...

PS: per me è sicuramente più dolce la Coca. E non chiedetemi come faccio a saperlo!

Melinda ha detto...

Lo so, sono monotono, ma non ho resistito a dare un paio d'occhiate al lemure...