domenica 9 agosto 2009

ONORATO

Ieri sera sono stato insignito del titolo di cittadino, non abitante, di un borgo tra i più belli della Toscana.
Non c'è stata nessuna cerimonia, non c'erano le autorità, neppure la banda, ma con il dono sconsiderato di una polo che riportava stampato il nome della città, il simbolo della città e le semplici parole di una mia amica: "Ormai sei sempre qui, sei diventato di qui, ti meriti la maglietta che abbiamo fatto fare per noi...", la magia dell'adozione è avvenuta con un semplice cambio d'abito. Ignudo, la trippa di fuori, ho battuto la vergogna di quel cambio di maglia estemporaneo fatto in piena vista all'interno di un negozio, con la gioia di ricevere quel dono. Imprimatur concesso da chi certo non aveva autorità politica o amministrativa per insignirmi della cittadinanza. Ma da chi vedendomi tutte le volte che passavo da lì, non ha potuto non riconoscere che la mia frequentazione di quelle mura non poteva che essere un sinonimo d'affetto per lei stessa e il paese.

Venivo da un pomeriggio di gita con due amici romani iniziato da Cortona. Le piazze, le stradine medievali, la salita spezza-fiato su fino alla Basilica che contiene le spoglie di Santa Margherita - pensavo di rimanerci secco ma il cuore ha retto... - e un diluvio universale che mi ha infradiciato da capo a piedi e mi ha fatto correre al piano senza darmi il tempo di vedere la Santa Salma. Infine un aperitivo in piazza.
Poi con la macchina ho attraversato la pianura per una cena nelle strade del borgo di cui sopra. Non parlo della cucina che non ha bisogno di difese: dico solo che i due romani si sono leccati le dita e non hanno potuto non ammirare l'armonia delle costruzioni, il silenzio tranquillo impensabile nelle metropoli. Sì cari, in Toscana si può ancora vivere così.

Orgoglioso per la riuscita della cena ho raggiunto il negozio della mia amica che oltre a vendere le sue mercanzie, è in qualche modo il punto di ritrovo per alcuni selezionati - da lei - abitanti, centro per l'informazione turistica non autorizzato, ufficio di promozione e relazioni internazionali ancora meno autorizzato; ma efficace e laborioso. Nonché luogo di goliardici aperitivi aperto ai passanti-amici. Tutte le sere.
Uno requisito? Un amore sviscerato verso quelle pietre millenarie che costituiscono il nucleo cittadino, il rispetto per i suoi abitanti e le sue abitudini. Tutti benvenuti, ma che si sappiano comportare. 
Mentre stavo uscendo dall'attività per recarmi ad un concerto che si teneva nella parte alta del Paese mi son sentito richiamare e voilà, ecco il premio ambito e inaspettato.

Ho già detto che non ci sono stati squilli di chiarine, chiacchiere e discorsi in tricolore. Nessuna banda con le majorettes, nessuna ufficialità; ma vestire l'ignudo con quella polo ha assunto un tono vicino al regale riconoscimento. Vicino ad un cavalierato... Un titolo nobiliare... Tanto che stavo quasi per mettermi in ginocchio e non mi sarei sorpreso di sentire la spada della "regina imprenditrice" calare sulle mie spalle. Lo so, ho visto troppi films, ma che ci posso fare? Naturalmente non è accaduto, del resto mancava anche il trono dove farle appoggiare le regali terga, ma appena sono riuscito vestito del candido mantello, l'ho mostrato con orgoglio ai miei amici. Le loro facce erano un po' perplesse. Li capisco, loro vestono solo capi di grandi firme. Questa limitazione del gusto gli impediva di capire tutta la mia gioia e il mio orgoglio. O forse, molto più semplicemente, la polo con tutte quelle scritte non risultava di loro gusto. Ma chi se ne frega?

Per darmi manforte anche la mia amica "regina della città" ha indossato la sua propria polo e con quelle siamo andati al concerto. Una sovrana, un tronfio baronetto e due romani sconcertati.


2 commenti:

ignominia ha detto...

che post carino, per un secondo ho pensato: ma quando gliel'abbiamo data la maglietta? Eh sì, mi hai sviato con "borgo fra i più belli Toscani" perché anche Poppi, dove eri qualche sera prima, si è aggiudicato quel titolo. Ma mi sa che è inflazionato oppure la qualifica è tua personale. Però caro Giamps, se ci dici anche a noi il nome del borgo ci facciamo un salto pure noi... Ed è vero che l'incoronamento con maglietta è una "cerimonia" nuova ma più che "chi se ne frega" direi, ben venga se il sentimento che vuole esprimere è quello di inclusione e partecipazione! E a chi giudica senza capire digli : merde de poule!
rempac

Melinda ha detto...

Lo stesso che conosce Titina