lunedì 24 agosto 2009

OGGETTI VOLANTI IDENTIFICATI




"Vespa, novità lesta", diceva sempre mia madre.
Ora, se il detto popolare ha un qualche fondamento qui di novità ne devono arrivare a migliaia. Non scherzo: a migliaia.
Se nel suolo Patrio il problema "insettifero" più comune sono le zanzare, di qualsiasi forma o nomenclatura animale, qui se la lottano ogni giorno con le vespe. Stai fuori in terrazza a berti un bicchiere di vino? Oltre a rischiare di tornare a casa un po' più alcolizzato di prima, dovrai vedertela con gli insistenti animaletti che si infilano dappertutto e se non stai attento si infileranno anche nella tua bocca. Sei seduto su una sedia di legno? Perché i laboriosi volatili non dovrebbero cercare di intrufolarsi tra le tue cosce per cercare di rubare un po' del legno della tua sedia per farci il nido? Sei nel bosco a farti un pranzo tipico con gli amici che qui ti hanno portato con la macchina - e che macchina! - ? Dovrai dichiarare una guerra senza frontiere per cercare di allontanarle da bevande, vivande, pane e caffè.

Oggi, dopo aver assistito alle prime due scene del reality dell'insistenza - perché sono noiose, cocciute, insistenti queste qui! - abbiamo pensato che era arrivato il momento di girare il terzo atto e ci siamo avviati con la troupe verso un bosco a circa mezz'ora di macchina. Non descrivo l'ambiente perché non c'è bisogno che dica che non c'era una carta, un fazzoletto abbandonato, una cicca per tutto il sentiero percorso tra le piante, tutt'al più qualche enorme escremento equino che in alcuni punti faceva procedere come su un campo minato. Parlo invece della tavola apparecchiata nei pressi di un delizioso vecchio mulino che serve piatti tipici nella pace della campagna prospiciente il bosco.
Le portate sono state invase dalle vespe alla velocità della luce: prima le bevande perché sono state portate per prime, poi i piatti di portata. Non aggiungo che mi sono scelto un piatto a base di carne coperta da salsa di mirtillo perché altrimenti mi prendete per scemo.
La lotta è iniziata immediatamente. Riempiti i bicchieri con i tovaglioli accartocciati per evitare di bere le vespe con il succo di mela, abbiamo preso ad allontanarle con i menù. Inutile tornavano. Ho acceso una sigaretta per vedere se il fumo le allontanava... Come no! Poi abbiamo chiesto di farci portare un po' di limone con chiodi di garofano che pare abbia un effetto repellente... Pare solo! Infine siamo passati alle maniere forti: io e R. le bruciavamo con l'accendino - quando e se riuscivamo a intersecare la loro traiettoria a zigzagante -, F. le attirava con un po' di succo sotto un bicchiere capovolto e aumentava ad ogni minuto il numero delle prigioniere.
Per me non è cambiato nulla. Per ogni animaletto arrostito ne arrivavano altri crudi. Per ognuna che veniva imbottigliata, altre venivano a sostituirla. Meno male che non ci hanno punto!

Risultato: ci fossimo goduti il pranzo sarebbe stato un dono del cielo. Infatti non ce lo siamo goduto. Tale era la caccia, la paura di inghiottirne qualcuna, la rabbia di dover mangiare coperti d'insetti come predatori di miele, che quando abbiamo reso i piatti alla cameriera eravamo stravolti e contenti di saldare il conto.

Comunque: la visita alla campagna è andata bene. Ho visto un borgo fortificato al cui interno la gente mangiava salsicciotti e beveva birra, una cattedrale gotica - Alterberger Dom - e due meravigliosi alberghi, per un totale di una quindicina stelle.
PS: domani metto le foto se ritrovo il cavetto. Trovato!

1 commento:

ignominia ha detto...

ti stai proprio divertendo e grazie di condividere le esperienze con noi... sto leggendo la seconda parte dell'articolo sulla Siberia dove pare la stessa storia avviene con le zanzare - nugoli di insetti pinzanti che uno deve portare guanti e cappelli con rete se non tira vento. Con le vespe avrei provato a mettere un barattolino di roba zuccherata più in là in modo da creare un diversivo ma sono certa che qualcuna avrebbe disturbato comunque- male che i proprietari del ristorante non provvedano con tende anti insetti è probabile che sia una cosa stagionale... peccato sembrava un posto idilliaco.
frindish
crubsoma