domenica 29 gennaio 2012

DOMENICA LONTANO DA CATALINA

concierge.com


La domenica è passata lenta lenta, con quelle che da un po' di tempo a questa parte sono le mie solite occupazione.
Lentezza provvidenziale e silenzio rigenerante.

Sì, ci sono stati incontri piacevoli e verbosità: sorella, nipoti, telefonate, vicini con drammi da digitale terrestre che non si accende, hanno fatto sì che i contatti e le parole infine ci fossero.

Parole, incontri, riparazioni. Ci aggiungo anche le parole dei pod cast durante la passeggiata/marcia del pomeriggio.
Eppure è così che mi è parsa la domenica. La lentezza che ispirano vetrine chiuse nei festivi, scelleratamente ancora per poco, un premio a chi sa passeggiare trovando strade non percorse dalle folle.
Mancano i giovani perché a letto a smaltire la sbornia del rincoglionimento del sabato notte. E' un mondo di vecchi la domenica mattina. Vestiti a festa, con le commissioni da messa o da pasticceria. E se si escludono le loro macchine tanto arroganti quanto quelle dei giovani, di rumore, chiacchiericcio ce n'è di meno.


Alla fine della giornata scopro della morte di Oscar Luigi Scalfaro, Presidente emerito e gran bacchettone moraleggiante. Ma anche simpatico e colto antiberlusconiano, difensore strenuo della Carta Costituzionale, che ha contribuito a scrivere, dalle azzardate modifiche populistiche.

Certo non mi colpisce come invece lo ha fatto, ieri, l'arrivo di una mail che mi comunica la scomparsa di una cara persona, un'amica, incontrata una sola volta dall'altra parte del mondo, con la quale ero rimasto in rado contatto epistolar/elettronico.
Mary. Vitale signora, amante dell'Italia che aveva anche sposato, sorprendente tifosa di football; le figlie, i nipoti, i parenti e gli amici la ricorderanno riunendosi per vedere insieme il Superball.
La conubbi durante un giorno di sosta a Los Angeles. Presi un aliscafo e andai a Catalina Island. Lavorava in un negozio di souvenirs: ci mettemmo a parlare per un po'.
Mi è sembrato particolarmente strano, doloroso ricevere la notizia per e.mail. Un tempo dev'essere stato così anche con i telegrammi. Senza il conforto della voce, delle parole, i toni, gli accenti.
Ma tant'è. Non potendo essere dall'altra parte del mondo, brinderò a lei e alla nostra conoscenza il 5 p.v.

sabato 21 gennaio 2012

SBATTERE A COLAZIONE



usente.it.rooar.com

Sbatte. Sbatte con violenza, producendo il suono di un martello che martella su un'asse di Azobè un chiodo riottoso, sbatte il pezzo della macchina del caffè che contiene la polvere usata - braccio del gruppo.

Lo sbatte con metodo, con ritmo, come un bimbo aggressivo sbatte i bastoncini di legno contro il tamburino di latta comperato al mercato.

Poi sbatte il bricco di metallo del latte sul banco di metallo, una, due, tre volte ad ogni riempimento di tazza di cappuccino; una, due, tre volte ogni riempimento di tazza di caffè macchiato. Non c'è che dire: un ritmo lento ma preciso. Un metronomo umano.

Sbatte e intanto urla buongiorno a chi entra e arrivederci a chi esce. Urla, perché i tre metri deserti tra lei e la porta possono essere superati solo da qualche eccessivo centinaio di decibel...

Ok. Ero entrato solo per un cappuccino ed una brioche. Non ci entro più.


venerdì 20 gennaio 2012

FUNGHI D'ORO


fungo d'oro
miafattadame


Mentre altri blogger che seguo raccontano la loro preoccupazione per la svolta politica del movimento di sciopero/protesta che sta avvenendo in Sicilia, le mie fonti dirette fanno sapere che al paesello che mi ospita quando scendo nell'Isola Grande, i negozi di frutta e verdura sono chiusi probabilmente per mancanza di merce, mentre i supermercati espongono intere scaffalature vuote.
Più che la carenza di rifornimenti poté la paura di restare senza rifornimenti.

In un momento in cui il "MOSTRO" è stato individuato, sbandierato, svergognato e assunto ad eroe/esempio negativo per tutto il giorno televisivo, per tanti altri giorni ancora, quello che accade in Sicilia poco interessa il mondo nazionale. I morti della Costa Concordia coprono qualunque altra notizia.

Anche per questo incidente ci vorrà un po' di tempo per capire meglio. Si dovranno prima di tutto calmare gli animi. Si dovranno zittire i legali, gli esperti, i parolai, gli intrattenitori col plastico. Non difendo nessuno, tanto meno gli indifendibili, ma il mostro sbattuto in prima pagina mi fa sempre sospettare.

Perché così si sa poco anche della protesta dei tassisti, che impavidi e un po' retrò insistono a non volere le liberalizzazioni che li riguardano. Non dirò una parola sul fatto che per anni, buona parte di loro ha appoggiato e sostenuto con veemenza, i Governi che ci hanno portato a questo Governo che vuole disintegrare le loro licenze...
E anche qui copio un concetto del blogger precedente.

Adesso aspettiamo in piazza notai, farmacisti, benzinai, negozianti e tutte le altre categorie per le quali si prospettano cambiamenti epocali. Faremo un gran mercato del sabato e non ci saranno più gli studi con le poltrone in pelle, ma le bancarelle.

Nel frattempo noto sempre di più l'isteria che mi circonda che porta l'uomo a credere di essere essere nato per vivere in modalità multitasking. Specialmente se c'è di mezzo la guida che pare diventato un gaio intermezzo di noia da occupare con qualcosa di pregnante.

Sempre più spesso incontro conducenti di auto che contemporaneamente guidano - forse - mangiano una fetta di schiacciata, mentre con la mano libera - MA QUALE?????? - rispondono al telefono.
Oppure: parlano al telefono attraversando la strada mentre trascinano il figlio, appena ritirato dall'asilo, verso l'auto.
Ancora: guidano mentre programmano il Tom Tom e guardano la bellezza procace in piedi sul marciapiede.

Ora, in questo pieno di azioni da coordinare è molto probabile che una di queste non venga fatta nel migliore dei modi: speriamo che si tratti della programmazione del computer di bordo......

Perché attenzione, c'è sempre uno scoglio non segnalato, un malcontento non registrato e alla fine la vecchia che si incaponisce a voler attraversare la strada sulle strisce, c'è sempre!

Siamo tipi insolenti. Pronti a stressarci con le nostre mani.


domenica 15 gennaio 2012

PIROSCAFI





S'incaglia, strappa, crolla una nave sugli scogli imprevisti: feriti, dispersi, vittime. Corsa contro il tempo per individuare sopravvissuti nella nave appoggiata di lato. Si fanno paragoni con il Titanic dimenticando il film "L'Avventura Del Poseidon".


Che si tratti di incuria o fatalità... o tutt'e due si saprà tra poco. Che ce lo dicano è un altro discorso.


Però: questi scogli che si ostinano a stare vicino a riva potrebbero davvero farsi un po' più da parte, no?!


Comunque non è questo il punto: i fatti, anche quelli più tragici, purtroppo accadono. Come li si commentano è un'altra cosa.


Evito i quotidiano se non in versione on line per la gioia di leggere solo i titoli e non gli articoli. La TV mi appassiona solo se, come oggi, impasto la pizza per la sera: la marea di cazzate che parte dal piccolo schermo aiuta la lievitazione della pasta.


Quello che un tempo era il TG più autorevole d'Italia non può esimersi da un servizio sullo "sculo del piroscafo" in questione, jella evidenziata già dal fatto che la bottiglia di champagne del varo non si ruppe contro lo scafo. Il giornalista ne fa una questione di destino, karma, fato ineluttabile.... Doveva finire così. O se non "doveva" certo c'era da aspettarselo...

Si rimarcano soccorsi allo sbando, interviste alla qualunque.


L'altro TG, quello che adesso viene considerato tra i più autorevoli - trovategli voi un nome preciso, io da bravo vigliacco non ne faccio - non parla di sculo ma racconta la vicenda rimarcando come un disco rotto l'efficienza e la rapidità dei soccorsi.


Anche nelle disgrazie c'è un punto di vista...


Intanto la pizza lievita. In culo ai TG. E un abbraccio a chi sta male.


giovedì 12 gennaio 2012

ELENCO


miafattadame


Lo so bene.
Gli elenchi sono un po' così... Mezzi per consentire di dire qualcosa a chi non sa che dire.
E forse è per questo che ne voglio far uno d'inizio anno.
Lo chiamerò: "Elenco delle Certezze Inamovibili", quelle che ci trasciniamo dietro di tempo in tempo e ci danno la misura della nostra stabilità.
O della nostra banalità. Ma senza le quali la voglia di viaggiare per l'universo-mondo ci passerebbe velocemente, minata dalle insicurezze che attanagliano ogni passo da mettere in fila. Come tanti piccoli pezzetti di pane lasciati a segnare il sentiero, queste piccole cose ci danno la certezza di percorrere una strada che sia la nostra.

Ecco - anche - perché, ho deciso di non farne a meno. Quindi:


ELENCO banale delle CERTEZZE INAMOVIBILI con le quali affronto l'anno.


1- A Cortina d'Ampezzo NON ci sono evasori fiscali. Lo dice il Sindaco eletto e tutto il coretto degli amichetti suoi. È vero. L'aumento di emissione di scontrini fiscali mentre la Guardia Di Finanza faceva accertamenti è solo un caso di aumento d'introiti dovuto all'aumento di presenze di turisti. La presenza di SUV di dimensioni ciclopiche di proprietà di possessori di 730 da bidelli, è SOLO una mania da ostentazione. Uno dei suddetti amichetti dice che le tasse sono il "pizzo di Stato". Peccato si tratti di un parlamentare pagato con i soldi del "pizzo di Stato".

2-Di certo la grande manovra economica per non farci fallire come Stato sovrano, per ora ha toccato i soliti noti: età pensionabile e redditi da lavoro dipendente. Questo ad ora.
Per tutti gli altri c'è solo la promessa di interventi futuri. La speranza, direi, ma per ora nessuna certezza.
Mentre già non si parla più di taglio di compensi ai politici: la stampa rinfodera le armi e non tiene il fiato sul collo all'opinione pubblica, affinché chi paghiamo con le nostre tasse faccia un atto di dignità e incassi compensi più vicini alla realtà del mondo che amministra.

3-Immaginavamo già dove si dovessero introdurre le supposte. Lo abbiamo fatto per decenni e a nessuno era venuto il dubbio di sbagliare. Ma ultimamente un dubbio deve essere sorto a livello popolare, della base, e deve aver fatto così rumore da arrivare alle orecchie di un qualche pubblicitario. E' sorta quindi l'esigenza di una pubblicità chiarificatrice: grazie al disegno che chiude lo spot Tv ora sappiamo che le supposte vanno... lì.
Non ci hanno ancora detto CON COSA sia meglio introdurle. Ma noi contiamo di averlo sperimento con successo da soli.

4- Se pensavate di essere persone pacate e silenziose, persone da invitare a cena con la certezza di non aver poi la casa devastata come dopo il passaggio di un'orda di Barbari, fatevi passare questa certezza: basta che vi mettiate a frequentare un gruppo di amici chiassosi e pure voi, senza colpo ferire, sarete invitati a lasciare il ristorante dove chi è con voi, ha fatto un pandemonio: tipo urla, balli sui tavoli, ubriacature con cadute... Voi magari sarete stati zitti e frastornati dal casino degli altri, ma comunque finirete per essere invitati a defluire dalla stanza, guardati di traverso dai padroni.
Avrete speso anni a costruire una figura dignitosa e autorevole, in un secondo sarete degradati al livello di quelli che odiate mentre urlano e strepitano per strada all'uscita dei locali. UGUALI.

Ergo, le certezze non esistono tranne che nelle liste.


E allora? Come uscirne? Come non soccombere ad un elenco pedissequo di banalità?

Che la scelta di tapparsi in casa e non uscire più all'esterno sia la scelta vincente?
Restare in casa e non aver più contatti col mondo di fuori come misura igienica contro l'incancrenimento della rabbia e della stupidità diffusa, della moralità bassa, del lamento contestualizzato, delle certezze noiose come di quelle variabili?
Può questa scelta essere ritenuta accettabile? Socialmente sostenibile?

A dire il vero a me la cosa sembra impraticabile ma ad ogni giorno che passa, appare sempre più LA soluzione.
Ma sarebbe una fuga.
L'anno nuovo va invece affrontato con ardimento, "evitando le buche più dure", ma senza soccombere.

Quindi ora esco.

mercoledì 11 gennaio 2012

HIROSHIMA



miafattadame


"En me promenant dans les rues de cette ville de province, je pensai que la dignité japonaise trouvait ici son illustration la plus frappante. Rien, absolument rien, ne suggérait une ville martyre. Il me sembla que, dans n'importe quelle autre pays, une monstruosité de cette ampleur eût été exploitée jusqu'à la lie. Le capital de victimisation, trésor national de tant de peuples, n'existe pas à Hiroshima."

A. Nothomb
"Ni d'Eve Ni d'Adam"
Le Livre De Poche

lunedì 9 gennaio 2012

SOTTOFONDO


mia fatta da me


La natura è di per sé silenziosa.

Sono gli uomini ad aver creato il rumore.

Me ne accorgo in questo giardino, vedendo tutta la vita attiva che mi si muove attorno senza emettere alcun rumore invadente.
Parlo di uccelli al lavoro sul terreno arato, cani al pascolo, vento a scorrere che se io non ci buttassi l'occhio non mi accorgerei del loro passaggio, del loro esserci. E non mi distrarrebbero minimamente dalla lettura del ponderoso volume di autoanalisi che mi sto 'sussando'. Volume che non approvo e godo completamente, ma di cui capisco la necessità della catarsi dello scriverlo.

Il rumore invece viene dall'uomo che richiama il cane, che si lamenta del vento, che conversa con tono alto e strozzato anche quando corre e si allena. "Arf arf... Ti dicevo... Arf arf". Dalle auto lontane con i loro male/benedetti motori, dagli aerei e dai treni che trasportano.

E finisce lo pace.

Anzi, si crea una pace diversa. Nella quale per non far troppo il cacacazzi, faccio rientrare pure il rumore emesso/prodotto da quest'insieme di sensazioni che è l'essere umano prevaricatore, che mai si adatta, ma pretende di adattare.

E per chi avesse da obiettare che pure i vulcani che eruttano fanno rumore, come le cascate cadendo o i fulmini toccando terra, bene a costoro ricordo che i fenomeni testé elencati son fenomeni saltuari e rari rispetto alla grandezza del mondo.

E a dimostrazione di questo li invito a tacere, porsi in ascolto e solo dopo descrivere ad alta voce che tipo di rumori percepiscano. Ben pochi saranno rumori naturali, la maggior parte son rotture di... timpani umane.