sabato 31 dicembre 2011
ULTIMO POST DELL'ANNO
venerdì 30 dicembre 2011
CARLO ALBERTO
Dal dentista in sala d'attesa mi sorbisco le chiacchiere di saggezza basica della receptionist. La giovane cliente - idiota - dice che per una telefonata ricevuta dallo stesso studio dentistico durante un compito di mat., ha avuto una nota dal professore. Mannaggia... Tutti al bancone risultano concordi nel condannare chi ha fatto la chiamata in un momento inadeguato.
E non l'idiota che non aveva spento il cellulare in classe.
Sempre dalla receptionist alcuni consigli per superare la crisi, che è mondiale e quindi poco imputabile alla conduzione dell'amministrazione pubblica fin qui.
Non pagare le tasse.
Poi sono passato dalla banca che non da mutui a chi ne ha bisogno e da quella che te li da solo dopo averti fatto fare un discreto scoperto di conto di pari importo...
Insomma, mi ripeto: ma in che mondo vivo?
Meno male che tra un po' finisce.
lunedì 26 dicembre 2011
RICHIESTA VATICINI
sabato 24 dicembre 2011
MI PIACCIO COSI' COME SONO
giovedì 22 dicembre 2011
AVULSIONE
mercoledì 21 dicembre 2011
GIUDIZIOSO DENTE
venerdì 16 dicembre 2011
RIFLESSIONI AL VETRO
Forse è colpa delle urla di questi bimbi in questa sala d'imbarco di un aeroporto deserto che mi hanno costretto ad accendere la musica.
O forse è questione di stimoli elettrici, aree sensibili nella calotta cranica.
Perché essere iper accessibili da alcune onde sonore, luminose può indubbiamente mettere in imbarazzo.
Ascolto il tema principale e dei titoli di coda della colonna sonora del film "Piccolo Buddha" e l'emozione è così forte che devo chiudere il libro che mi fa trascorrere il tempo in attesa di un aereo che tarda ad arrivare.
Se vedo le immagini che formano un'intera pellicola e mi lascio catturare da una qualche tenerezza che m'ispirano, m'impegno poi a rivederle per altre due sere di seguito. Naturale che così rimando tutte le telefonate al mittente ed i pochi impegni che l'amministrazione della casa m'impone.
Una voce in particolare qualche giorno fa cantava così tanto per me da bloccarmi nell'atto di versare il caffè per i miei ospiti.
Se poi m'impedisse per distrazione indotta di arrivare a bordo dell'aereo per l'Isola Grande sarebbe il colmo.
Ecco perché gli efficienti capitani d'industria, quelli che incassano in Italia e pagano le tasse in Svizzera per intenderci, non mostrano sentimenti. Non che non li abbiamo... Almeno credo. Li hanno solo relegati altrove per evitar loro una qualsiasi interferenza con quelle vite lavorative improbabili.
Perché una cosa è distrarsi da Jane Austen, un'altra ledere all'efficienza isterica del mercato odierno.
Ma la domanda iniziale resta non risposta: nell'arroganza umana che spinge a domandare piuttosto che accettare, non ho ancora una volta colto l'occasione di lasciar da parte i perché e di godere appieno di questa musica, poi del suono che nasce dalle parole di questo libro.
Decido ora che mi metto d'impegno per godere entrambi appieno.
Solo dopo aver fatto una strage di bimbi galoppanti e nitrenti in sala d'imbarco.
Inviato da iPhone di Melinda
sabato 10 dicembre 2011
SABATO
mercoledì 7 dicembre 2011
martedì 6 dicembre 2011
NO GRAZIE, DIGIUNO
venerdì 2 dicembre 2011
CAPITA
giovedì 1 dicembre 2011
BOLLE DI SAPONE
venerdì 25 novembre 2011
LISTA REGALI 1
giovedì 24 novembre 2011
HAPPY THANKSGIVING
QUESTO NON E' UN BLOG DI CUCINA
(ma la prima celebrazione del Thanksgiving va ricordata).
Purea di patate, cavoletti di Brusselles, tacchino e ripieno.
Le salse per le patate (gravy) e la cramberry sauce erano già sul tavolo ma non ancora sul piatto...
Grazie Igno.
TUTTO IN PUBBLICO
Niente in privato. Siamo un popolo stregato da tutto quello che di personale si riesce a sbattere in faccia agli altri.
Però anche simpatici.
lunedì 21 novembre 2011
INOLTRO
Grrrrrraaaaaannnnndiiiiii!!!!
che anche un cesso può diventare entusiasmante, la Signora che era fuori ha aggiunto la terza battuta: "Allora anche io ho speranza!".
Guardate cosa riescono ancora a fare le canzoni dei Beatles.
lunedì 14 novembre 2011
ROMA
mercoledì 2 novembre 2011
UN PAIO A NOVEMBRE
domenica 30 ottobre 2011
mercoledì 26 ottobre 2011
BUIO MAYA
sabato 22 ottobre 2011
ANSIA DA SABATO MATTINA
lunedì 17 ottobre 2011
ADIEU
Ci ha lasciati ieri mattina in silenzio, senza neppure disturbare le infermiere al piano.
La donna che con la sorella aveva sviluppato e testato con successo un metodo d'interrogatorio degno del Mossad, e che conoscevo da un briciolo di mesi in meno di cinquant'anni, ha deciso di non tornare a casa.
Lo aveva detto quando era dovuta partire per il ricovero in ospedale. Sono io invece che rientro a casa anzitempo per salutarla, lasciando l'isola grande mentre questa cambia i profili, rinfrescati finalmente dalle prime piogge che seguono un'estate pesante.
Mi mancherà il suo vigoroso sbattere di scopa sui... battiscopa dalle 07,45 alle 08:10 di tutti i giorni dell'anno, festivi compresi. E il suo lavare la macchinetta del caffè ogni mattina alle 07,30 in ogni condizione meteo. Ed il suo alzare il volume dell'apparecchio televisivo così che io potessi risparmiare elettricità ascoltando il suo invece che il mio.
Mi mancherà. Davvero. Così come mancano tutte le cose che hanno composto il puzzle della propria crescita, evidenziato le proprie abitudini, scavato il solco delle ovvietà di una vita intera. Come qualcuno di cui hai visto alfine le fragilità.
Sarà una mancanza in più da accudire nella memoria. Un altro lavoro extra che avrei voluto evitare.
Buon viaggio Lalla.
Inviato da iPhone di Giampiero
venerdì 14 ottobre 2011
CARTOLINE
Come mi sarà venuto in mente di voler spedire cartoline non lo so.
Ma è accaduto e non poteva andare altrimenti.
Non tante, non più di due, ma siccome qui avevo visto materiale orribile da far collezionare da chi fa collezione di cartoline orribili, e anche se non le colleziona le apprezza, ho pensato: "Bene, diamoci da fare".
In tabaccheria compro le cartoline che avevo individuato tempo addietro. Son davvero brutte e squallide in maniera sovietica. Altrettanto democraticamente non ammettono scelta: c'è una sola veduta di tutta la cittadina e bisogna farcela bastare. Una foto della chiesa madre dedicata a Santa Maria della neve prima del restauro di tre o quattro anni addietro, con aria particolarmente muffita e vecchia. I colori del cielo irreali. La Fiat Brava blu e la Renault Clio bianca parcheggiate davanti alla scalinata non datano lo scatto; lo espandono invece ad un periodo così vasto che rende impossibile individuare un anno preciso.
Il dietro: non c'è un anno di produzione. A lato, sotto lo spazio destinato all'indirizzo una scritta avverte che la riproduzione è vietata... Secondo me possono tranquillizzarsi, far rientrare l'allerta e dormire sogni tranquilli. I loro e quelli dei loro avvocati. Senza offesa.
Non c'è scelta, voglio e prendo questa. Ma l'acquisto da questo negoziante perché questo è uno dei pochi tabaccai locali, l'unico incontrato da me, che ha sempre avuto in vendita i francobolli e non mi costringe a fare anche la coda alla posta.
Non " ha sempre avuto". Aveva. I francobolli intendo. Ora non li ha fino alla settimana prossima. Ed essendo giovedì... Delusione.
Mi incammino quindi verso la posta pensando a quando mio padre, tabaccaio anche lui, di quelli seri però, mi diceva che nel contratto firmato col Monopolio di Stato per avere la licenza, era specificato che la vendita di valori bollati e POSTALI non era un optional ma un obbligo legato al mantenimento della licenza stessa. Ma me lo ricordo solo io.
Mi consolo constatando che ho solo due persone davanti a me, in attesa del proprio turno allo sportello postale. Faccio la coda, chiedo i francobolli quando è il mio turno e mi dicono che loro possono affrancare solo le cartoline con quegli orrendi francobolli stampati lì per lì dalla macchinetta. E quelli non li vendono per essere portati via, possono essere attaccati solo dai dipendenti postali e spediti da loro stessi. Quelli in vendita da portarsi a casa, da leccare o incollare, sono già in cassaforte... Ma se l'ufficio chiude alle 13:30 e non sono neppure le 12:00, che ci fanno i francobolli in cassaforte?! Sono alla posta o alla Coop? Ho chiesto un francobollo o un pollo disossato? Ma che discorsi sono?!
Sto per esplodere. Ma non lo faccio. E faccio bene. Perché dopo un po' d'attesa, vista la mia faccia l'impiegato allo sportello torna con un bel foglio di francobolli con raffigurati dei reperti archeologici e me ne stacca due. Che porto a casa.
L'incredibile è che le cartoline saranno spedite grazie alla buona volontà di un impiegato che ha scovato la propria buona volontà nel fare appieno il proprio DOVERE. Altrimenti, oltre all'incazzatura, mi toccava un'altra coda alla posta. O cestinare le cartoline.
Cestinate.
domenica 9 ottobre 2011
MONA MOUR
giovedì 6 ottobre 2011
LE ORTOLANE
Stanno in nove sotto un cannicciato di tre metri per quattro, tra lettini, sedie, sdraio. Sono arrivate in spiaggia in coppie sgranate ma si salutano con inconfondibili urla di mercato, volumi da impressionare Pavarotti, conversazioni sovrapposte ed inutili da dibattito politico tv.
"Siamo qui, siamo qui!", si gridano per darsi la direzione nella spiaggia affollata.
E quando sono riunite è tutto uno scambiarsi frutta, un commentare cene, un descrivere nottate che è impossibile non ascoltare: i volumi sono quelli da catena di montaggio, dove il rumore impone di strillare. La bonarietà è quella dell'amicizia da mercato ortofrutticolo. L'eleganza è dettata dalla piccola vedetta lombarda che sta più a lungo in piedi sul lettino ad avvistare le prossime in arrivo. E quando le avvista saltella.
Perché è certo che ne arriveranno!
Prima o poi sortiranno una teglia di lasagne da una borsa frigo che non ho ancora individuato... Me lo sento, ce l'hanno nascosta da qualche parte.
Più che un gruppo di lesbiche sembrano un gruppo di ex suore... lesbiche, in libertà dalla vita monastica.
Una vita alle spalle da recuperare. Scontata la pena ci si riprende la gioia e l'euforia.
L'eccitazione dell'acquisto dei pareo le porta ad avvicinarsi senza successo alle nostre amiche. Consigliano, provano, copiano ed infine si aggiudicano dei bei pezzi. Ma capita la mancanza di "trippa per gatti" tra le donne del nostro gruppo, si riallontanano a ricominciare lo scambio delle banane, delle frutta, dei panini.
E le lasagne non sono ancora saltate fuori.
Passa il gelataio. Noi, famelici, prendiamo subito il gelato. Loro chiedono all'ambulante di ripassare verso le 18: è il contrasto tra euforia della libertà e parsimonia genetica nel godersi la vita. Gioire sì, strillare pure, mangiare come lupi la sera ma mai concedersi eccessi di piacere quando non è l'ora giusta.
E strillano tanto. Strillano senza interruzione tutto il giorno, senza preoccuparsi di tutti quelli che stanno vicini: noi riusciamo a dormire comunque per i postumi della notte brava che abbiamo passato in discoteca. Altrimenti sarebbe stata rissa.
Alla fine del pomeriggio il sole comincia a calare impercettibilmente all'orizzonte, qui dove i tramonti si possono godere. Il cambio di costa ha dei vantaggi per chi di solito va in Romagna!
Noi ce ne andiamo prima di loro. Ma non prima di aver aspettato le nostre amiche che partecipavano al micro concorso estemporaneo: "Miss Culetto Spiaggia".
Andiamo via con rammanico: è così accogliente qui se si escludono le ortolane; e gli aperitivi sono così fantastici che mi piazzerei in loco e ci farei un batuffolo di tana.
Chissà loro in quale locale porteranno le loro presenze roboanti stasera, mentre guido la macchina verso casa?
Mi consola la certezza di aver già condiviso troppo in spiaggia x rammanicarmi della loro assenza.
mercoledì 5 ottobre 2011
SVANITA
In fondo se la nave parte alle 17 ed io sono convinto di dovermi imbarcare entro le 20, che sarà mai, dico io.
È solo che Pips non è riuscito a fare il riposino che voleva fare e che avrebbe fatto se fossimo dovuti partire da casa alle 15:30 per raggiungere Civitavecchia. Invece si è dovuto infilare in un vestito da viaggio alla super velocità del vento - sembrava Wonder Woman - mentre io tra un bestemmiome e l'altro caricavo la borsa frigo.
Colpa mia. Ma neanche tanto. Che ne sapevo io che questi qui partono per la Sicilia con 3 ore, manco 1, 3 ore dico 3, di anticipo? Che sono loro, più fighi degli altri? Invece di adeguarsi ad un orario tardo pomeridiano, che i clienti potrebbero affrontare con più calma e una preparazione adeguata, questi vogliono distinguersi.
Pare che insomma faccia fede l'ora stampata sul biglietto e non quella che m'immaginavo io. Chissà mai perché...
Ma tant'è.
Sentendomi nell'ordine:
chiara di capelli,
nei secoli fedele,
Newfie,
ma anche e soprattutto
CRETINA,
abbiamo abbandonato casa alla velocità di un'evacuazione rapida, una volta che Pips ha ricontrollato nel biglietto. Gli ho detto: " guarda un po' che magari possiamo partire una mezz'ora più tardi"... Meno male che l'ho fatto!
Adesso siamo in attesa dell'imbarco. Credo di aver rimediato un paio di foto dai velox, ma abbiamo abbassato di ben 20 minuti il tempo di percorrenza previsto dal TomTom. Che di solito invece...
Augurandomi buon viaggio, vi saluto e ci sentiamo dall'isola grande!!!