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Oggi lezione di odori.
A stimolare le narici la passeggiata fatta nel boschetto che circonda l'eremo di Santa Rosalia a Quisquina - AG -.
Il prologo la mattina tra i banchi di frutta del mercato: spezie e aromi all over.
Eravamo in realtà non alla ricerca di odori, ma di un albero di quercia che dicevano gigantesco, molto probabilmente collegato al culto della Santa Sinibaldi e che non abbiamo trovato. Forse perché invece di arrivare in fondo al sentiero, ad un certo punto ci siamo arresi visto che non accennava mai a scendere. Ma continuava a salire, salire, salire.
Ora non voglio dire che una salita mi spaventi, ma visto che il mio signore e padrone già rantolava per la fatica, lui continua a fumare, abbiamo deciso di volgere gli occhi all'alto e decidere che la quercia gigantesca che scorgevamo, quella esattamente sopra di noi, era quella che cercavamo. E fine dei discorsi.
Nel percorso un mare di asparagi selvatici, ciclamini, pungitopo ancora con le bacche rosse, e l'odore pieno, vivo ed oleoso di tante altre piccole orchidee che non so nominare. L'ignoranza botanica impera.
Poi il muschio, l'odore che saliva dalle foglie marcescenti, la terra umida, l'erba fresca e un po' bagnata nelle radure.
Un mare di odori che stimolavano anche i ricordi, ma con gli odori si sa bene che è così.
A fare da complice l'ora tarda nel pomeriggio, quando il sole non batteva più e la terra comincia ad emanare aromi che altrimenti sarebbero stati annientati dal caldo. Lo stimolo ad annusare più intensamente veniva dall'affermazione del mio signore e padrone che diceva che quello che arrivava era odore di sterco...
Come sempre aveva torto, fatto confermato da Titina presente alla passeggiata. Ma non avevo dubbi: quello che sentivo non poteva essere deretano di pecora!
Inebriato. Questo è come mi sono sentito. E contento di essere lì con la possibilità di sentire tutti quegli impulsi.
Ho pure pensato che quell'altalena olfattiva mi stava accadendo in un momento in cui mi pare di avvertire poco i sapori della tavola. Quindi mi pareva un po' strana perché in qualche modo la capacità olfattiva dovrebbe essere collegata al senso del gusto.
Invece mi stava accadendo veramente: viaggiavo in questa nuvola avanti e indietro nel bosco, con la leggerezza di un hovercraft. Non avevo neppure troppa voglia di parlare pur non essendo solo, per non perdermi nulla di quella strana passeggiata.
Bella. Quando è finita e siamo risaliti in macchina il dubbio che riguardava olfatto e gusto mi ha nuovamente raggiunto da un angoletto lontano della coscienza. Per dissiparlo mi sono riproposto di catafiondarmi su un cono gelato di sicura qualità non appena arrivato a casa: dovevo in qualche modo fare un controllo alla mia capacità di percepire sapori.
Naturalmente sono stato più che contento di mettermi alla prova: l'ho fatto ed ho trovato il pistacchio sublime!
1 commento:
bello! io gli odori li sento poco, il mio senso più ativo è quello visivo.
Ma 1qq l'avete visto? non dimenticatelo per favore con Titina c'è solo domani!
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