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Sfoglio un quotidiano on line di prima mattina.
La stupidità mi lascia sempre senza fiato.
O basito.
Di certo un minimo incavolato.
Ma come sono educato stamani....
Fino a poco tempo fa parlare di riscaldamento globale e dei pericoli ad esso correlato, per certe correnti di pensiero anche politiche, era come propinare al mondo notizie generate degli ospiti di un asilo nido. Si veniva sbeffeggiati, minimizzati, insomma trattati da cretini creduloni.
Sempre secondo questi, che pur dovevano avere dei figli a cui lasciare questo pianeta, chi proclamava l'urgenza di un intervento a frenare le emissioni era vittima di una credulonità che rasentava la stupidità: "i cicli della natura erano questi, anzi erano positivi di per sé e, soprattutto, l'uomo non c'entrava nulla in questo meccanismo".
Così, tra un grido di allarme ed una smentita, tra una denuncia ed un premio Nobel si è passati dal battibecco querulo a quella che pare l'accettazione dell'inevitabilità del fenomeno che ci potrebbe portare vicini all'estinzione, precipitati in un nanosecondo nell'assurdo limbo in cui "LA" notizia dello scioglimento dei ghiacciai non fa neppure più notizia.
Neppure quella dello scioglimento dei ghiacciai del massiccio dell'Everest.
Hanno vinto loro, i non allarmisti: nulla o poco è cambiato nella mentalità delle persone. Il poco che è stato fatto per ridurre le emissioni non basta di certo, ed è stato realizzato solo per rispondere alla sempreverde esigenza di far soldi. E DI GRAZIA che almeno questo nobile afflato ha smosso qualcosa!
Peccato, perché per me questa è mera stupidità.
Coloro che hanno figli gli lasciano un pianeta ed uno stile di vita a dir poco schizofrenico.
Io penso che non vedrò la fine di questo macello, pur avendo impegnato molto del mio nel fare di tutto a ridurre 'sta merda che mandiamo in giro.
Peccato.
Ma se neppure la notizia del poco innevamento dell'Everest, con i suoi sottintesi drammatici, finisce in prima pagina, vuol dire che siamo proprio arrivati alla frutta.