venerdì 27 maggio 2011

LUSSO

Da bambino concederci un lusso significava poter immergere le labbra nel fresco cremoso di un cremino gelato. Entravano i denti per primi a rompere il cioccolato scrocchiarello, poi la panna che già un po' sciolta, addolciva e assetava la lingua. E poi cominciava la corsa affinché lo sciogliersi incontrollato dell'interno non colasse sulla maglietta, o meglio ancora sull'ombelico.
E questo me lo potevo permettere.

Poi, più grande, il lusso sarebbe stato quello di poter andare con gli amici a rinnovare il guardaroba ad ogni stagione all'Emoprio Armani; o meglio farsi regalare una piccola Mercedes, o Volvo come prima macchina.
E questo NON me lo potevo permettere.

Adesso è questo tempo il lusso più sofisticato che posso permettermi. Questo spazio arioso e soleggiato.
Questo rumore ritmico delle onde sulla sabbia del bagnasciuga. Le estensioni di conchiglie abbandonatesi per essere raccolte. Il vicino più vicino a destra a 50 passi, mentre a sinistra a 35. Il mare a 25 e niente in mezzo tra me e lui se non sabbia e conchiglie.
Il vento che porta dalla pineta alle spalle i profumi della macchia mediterranea. E questa tendina aperta su tre lati, montata in un attimo che porge rifugio.

Lo so, lo so. Esiste di meglio. Ma mi consola che comunque esiste sempre di meglio. E che alla fine io sto bene qui.

A respirare.

A guardare.

A ringraziare la forza che non mi ha fatto essere a Roma adesso.

È di questi momenti che si riempie la vita.

Inviato da iPhone di Melinda

giovedì 19 maggio 2011

COPPIE

Lui: alto almeno due metri, anche un po' sgraziato nei movimenti, s'incammina appoggiando il casco sulla testa. Ora è almeno 205 cm.

Lei: non arriva ai 160 cm. E per stare unita a lui nel passeggio, lì dove altri si terrebbero per mano, lei infila la mano nella tasca posteriore dei jeans di lui.

Se ne vanno così dalla piazza disseminata di tavolini per aperitivi.

Lei rigorosamente indossando un paio di ballerine.


Inviato da iPhone di Melinda

sabato 14 maggio 2011

RIPIEGO







Che poi il post di ieri mi è scappato di mano. Volevo solo fare una piccola introduzione parlando di cose che cambiano, volevo portare un esempio fotografico, poi la necessità del cambiamento che non ci sarà mai nel mondo politico, mi ha preso la mano.
Il cambiamento l'ho visto in tante cose ultimamente, soprattutto in me. Ma anche in giro per la campagna.

Su di me noto che ormai i peli delle sopracciglia hanno raggiunto lunghezze da pelliccia versione grande-soirée che vanno rastrellati e strappati come le erbaccie. Mi dicono dalla regia che è uno degli effetti dell'invecchiamento in noi maschietti. E non siamo ancora riusciti a farli diventare di moda.

Fuori invece noto che dalle rulle di foraggio siamo tornati ai mattoncini lego. Enormi ma mattonati. Niente più rulle da fotografare nella provincia di Siena, ma mattoni per costruire pareti pagliose, fragili ed instabili al calore.
Forse hanno scoperto che si impilano meglio le cose cubiche che quelle rotonde. L.O.L.
O forse la macchina per impacchettare il foraggio in torroni costa meno di quella per girelle.
Tutto può essere.

Ma come dicevo prima se i pelacci maledetti cambiano la geografia del mio viso, le cubicità di certe vedute cambia la fotografia en plein air nuovamente. Ci saranno tonnellate di cartoline da rifotografare e ridistribuire e quelle vecchie le mostreremo ai nostri nipoti dicendo: "Vedi? Un tempo il foraggio si rullava, non s'impacchettava".

Fino a che un altro scoprirà l'acqua calda della convenienza della rulla sul mattone e tutto ripartirà.

Ma anche allora son certo che pelacci sopracciliari e otorinici non saranno diventati di moda.
Sia benedetta la depilzero.




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Finisce la campagna elettorale per le comunali e i due volti nuovi - ????? - di queste tornate, Vendola e Grillo, sono quelli che creano più entusiasmo intorno a loro.
Forti del nuovo - ?????? - che avanza raccolgono ovazioni, riempiono locali e piazze e la gente vuole nuovamente toccarli, complimentarsi, stringere loro le mani. Senza sentire la necessità di andare a lavarsele subito dopo, pare.

Ad Arezzo per entrambi un trionfo personale.

Non ho visto Vendola per principio, mi sta antipatico, non sopporto la cantilena delle sue parole e non posso più capire la posizione di chi omosessuale, si dichiara cattolico; come quel signore che andava volontariamente a farsi prendere a calci in culo e poi si lamentava delle macchie di suola sul fondoschiena. Ci sono altre confessioni che si richiamano ai Vangeli eppure non chiudono la porta in faccia a nessuno, oppure la aprono "a patto che", quindi è più dignitosa la trasmigrazione che la mendicità: "Per favore, voleteci bene! In fondo non siamo tanto cattivi!".

Dicevo, Vendola non pervenuto ma Grillo sì.

A guardare i candidati di Grillo mentre scendevo verso casa, mi sembravano vecchi tutti quelli che apparivano nei manifesti elettorali "altri". Tutti tutti. Anche quelli più giovani, e quest'anno qualcuno c'è.
Anche il mio Sindaco, 64 anni, bel piglio, che pure ha fatto per la città e secondo me ha fatto bene, e che pare vincerà di nuovo a mani basse, pareva da rottamare senza incentivi.

Che poi alla fine non lo so chi voterò. Certo questi due sono tra le mie preferenze. Ce n'era pure un altro, poi ho visto che ha candidato un mio ex amico e allora ho capito che le liste le fanno a cazzo. Quindi niente da fare.
Deciderò lì per lì. Ed essendo l'amministrazione locale mi prenderò il lusso di scegliere per la città.

Il tempo passa e le cose cambiano.

Non cambiano altre stupidità, come quella di spostare ad altra data i referendum per farli fallire, tanto paga Pantalone. Noi.

Con le famiglie che faticano ad arrivare a fine mese, con la scuola che tra un po' imploderà, con la polizia che non può lavorare perché non ha soldi per straordinari e benzina per i mezzi, noi buttiamo via milioni di Euro per le manie personali di un gruppo di autoreferenti, che ormai si votano da soli l'un l'altro.

Colpa anche di chi non va a votare perché "vuole dare un segnale". Ma che segnale vuoi dare!? Sono elezioni, mica referendum! Se non si raggiunge il 50% degli aventi diritto mica si annullano le elezioni, mica se ne vanno a casa! Questi restano e governano lo stesso.
Cazzo, ci sono persone neppure lontane da noi, che magari hanno anche un posto nel ricordo della nostra famiglia che hanno pagato con sacrifici, lotte, notti in montagna e mesi di carcere e a volte la vita per farci scegliere e noi nn scegliamo "Per dare un segnale"...
Che tristezza.

domenica 8 maggio 2011

ECCO QUI


Dove c'erano le piante grasse ho aperto un locale.


LEVATACCIA





BOTTINO AL MERCATINO:

1- Una Cornice come da foto: il cane lo tolgo, la cornice la amo. 10€
2- Due Ken vestiti da principe, uno arcobaleno pronto per il PRIDE dell'11 giugno. 6€
3- Quattro Action Man con vari abiti, già sistemati nella mia sauna personale. 14€
4- Stefano Benni "La Tribù Di Moro Seduto", prima edizione (e forse unica) 1977. 1€
5- Andrea Camilleri, "Il Corso Delle Cose". 2€
6- DVD "La Stangata" con P. Newman e R. Redford. 2€
7- Quattro libri Stella d'Oro, due rossi e due blu, tre li avevo. Ma più nuovi dei miei. 4€ (meno del costo di uno solo su eBay...).

TOTALE : 37€
RIMPIANTI: 6€ dei due insipidi, inutili Ken: hanno la faccia da fessi, non gli si piegano le ginocchia, non possono stare in piedi e non parliamo di metterli in "azione" nella mia Sauna per Pupazzi/Pupattoli

Questo il bottino.



No. Dimenticavo il resto:
1- un tentativo di omicidio commesso a mie spese ogni 5 metri da madri e padri con il passeggino, tanto loro vanno, loro vanno e chissenefrega delle caviglie degli altri.
2- un tentativo di omicidio commesso a loro spese ogni volta che mi salivano sopra con un passeggino. Hanno da morì!
3- svariate migliaia di sbadigli da parte di bimbi trascinati all'alba giù dal letto per prendere il posto per il banchino, seduti sulla sedia di plastica, avvolti in una coperta.
4- un bel nugulo di bei paparini imprenditori per un giorno... Che di solito fanno la guardia dal lato clienti, e allora vedi tanti/e inchinati/e a culo ritto nella VANA speranza di attirare l'attenzione. Vana è la parola esatta.
5- migliaia di immigrati che mentre noi cerchiamo libri, tazze, decori, la bottiglia di cristallo, torte, centrini, cazzi e mazzi, loro contrattano giù duro per scarpe e vestiti... E per tutti quei serviti di bicchieri, tazze e orologi con svolazzi d'oro e pietre che noi non vediamo l'ora che si rompano da soli in un moto di autodistruzione, e con finto sacrificio li regaliamo al CALCIT, loro invece li devono considerare BELLISSIMI.
6- la moglie del candidato leghista che abita qui a fianco, quello col cane abbaiante, che porta a spasso il cane in quel delirio di gente che spinge e non guarda dove va. Secondo me qualche vecchia l'ha fatta cadere col guinzaglio.

mercoledì 4 maggio 2011

MANCA SOLO LA DOMENICA



Mi sono innamorato di quest'immagine, quella domenica, prima di scattarla. Voglio condividerla. Viene dagli "Archi di Pasqua di San Biagio Platani".
Mi ricorda molto il logo di quel bellissimo monologo "Manca solo la domenica" recitato da Licia Maglietta e, guarda caso, firmato da un'autrice siciliana: Silvana Grasso.

martedì 3 maggio 2011

& COMMERCIALE

Noto guardandomi intorno col solito fare curiosetto che da queste parti, ma forse anche altrove, chi può dirlo, si evolve in silenzio, ma strisciantemente con metodo, la moda di dare un doppio nome alle attività commerciali.
Tramonta la moda de: "parrucchiera Giada", "lavanderia Europea" o "alimentari Gino".

Si fruga a vuoto nel vocabolario, magari si cambia ANCHE pagina e si da libero sfogo alla fantasia creatrice di tali titoli. Solo pochissimi esempi: "Cannoli & friends", "Bimbi & birbe", "Cicigne & cavoli" - questo è in Toscana - ," Vizzi & sfizzi" e ancora avanti.

La bistrattata e misconosciuta E commerciale, assume una notorietà ed un quantitativo di utilizzo mai conosciuto fin'ora. Fiumi d'inchiostro a disegnare slalom; caratteri inutilizzati da decenni finalmente consumati sulla tastiera.

Lascio perdere "Bimbi & birbe" che da solo ha scelto di essere totalmente inconsistente: le birbe non meritano regali e vestiti nuovi, quindi in poco tempo fallirà.

"Cannoli & friends" invece, immagino voglia avvolgerci in un mondo fatato di ricotta. Rigorosamente locale, essenzialmente saporita. Nessuna crema a base d'uovo consentita e un'attività prettamente stagionale, avendo la ricotta, come le ostriche, un periodo ancora più breve di eccellenza che va nei primi mesi dell'anno. E per il resto dell'anno? Ci ricrediamo e la crema all'uovo è sufficientemente friends?

Più emblematico e stagionale è "Gazebo & dintorni".
Se la tettoia richiede la bella stagione per essere goduta, i dintorni hanno bisogno di fiori e giardini, onde essere più belli. E se il giardino non ce l'ho, posso avere solo la tettoia senza dintorni?

E di "Estetica & benessere" che cosa pensate? Devono essere per forza godute assieme oppure si può frazionare il servizio? Può un bruttarello accedere al benessere e/o un febbricitante all'estetica? E se non sei un gran tocco di essere umano... "fora da i pall"?

Resto col dubbio che questa "&" non aggiunga, unisca, sommi come in origine credo sia stata pensata, ma anzi frazioni e allontani ancora un po' di più. Che aggiunga un requisito superiore per accedere al servizio. Che rimesti il niente.

Dopo il censo, l'istruzione e l'età ho bisogno di altri criteri di scrematura?


Inviato da iPhone di Melinda