Fin dal parcheggio, da dove il mare non si vede, c'è la certezza della sua presenza per l'aria che cambia. Diventa frizzante anche nei giorni di afa. In fondo la "frizzantezza" è un odore. Allora sbatto il bagagliaio dell'auto colto da repentina fretta che mi fa trangugiare anche il caffè, non riuscendo a capire perché debba ancora aspettare prima di incontrarlo.
È l'odore dei giorni in cui si arrivava all'alba di fronte alla casa che avremmo occupato anche per un mese intero di vacanza. Seppur rigorosamente lontano dalla spiaggia per spendere di meno, l'alloggio non riusciva a camuffare la presenza dell'imponente massa d'acqua in attesa e in movimento. In attesa e in movimento.
Poi mi colpisce il rumore. Meglio se c'è vento. Ogni altro suono viene spazzato via per lasciar posto al richiamo delle spume, dei gorghi, delle paure che mi spingono a sedermi ed ammirarlo, come se quella massa potesse finirmi tutta quanta addosso.
Resta passeggiando, invece, lo scricchiolio delle conchiglie a tappeto sotto le scarpe. Il vento che passa tra un tirante di una vela. E quello che immagini si intrufoli tra i pali delle piattaforme di estrazione al largo.
Infine la solitudine che il mare m'ispira. Possono esserci persone, amici, amori al mio fianco. Ma prima di tutto c'è lui con me.
Io mi lascio catturare. Certo che non ne soffrirò, anzi continuerò a chiedermi perché non mi trasferisco qui.
Se ricordo mia madre serena è qui, lontana dalla catastrofica convivenza giornaliera cittadina.
E proprio qui vivevo più libero che altrove. Libero dalle aspettative altrui, di essere un po' più come volevo, di osare esprimere quello che mi piaceva.
Di questa magia è fatto il mio mare.
Inviato da iPhone di Melinda
11 commenti:
Bello Meli, molto vero. Poi siccome sono curiosa come una bertuccia ti chiederò dove è questo "tuo" mare, ma quando ci vediamo.
da non confondersi con Rio Mare...
dai un po' di dissacrante ironia in opposizione alla poesia del tuo post. Meli, you outdid yourdself ovvero ti sei davvero superata.
E mi hai dato una risposta risvegliando il ricordo.
Stavo pensando di cancellare il viaggio di Martedì a Firenze e poi Castiglione Della Pescaia, ospite di Sonia fino a Giovedi, perchè ho troppo da fare in oliveta, a casa, salterei la pittura, lascerai Rog solo, insomma un sacco di schifezze che mi impediscono di fare qualcosa di cui godere alla fine.
E tu con questo tuo pezzo bellissimo hai risvegliato la senzazione di mare che era sopita in me e hai dato senso al viaggio, ne hai fatto un bisogno fisico, tattile. Grazie!
E poi, grande cosa l'Iphone dove puoi postare vivo-live dalla spiaggia eh? mi pareva impossibile che tu potessi ricordare con tanta nitidezza certi momenti, mi parevano troppo poco diluiti dal viaggio di ritorno in macchina..
fraym
no quello te lo chiedo io, dov'è questo tuo mare? - sfacciata come sempre.
e a confermare quanto sopra, la parola conferma è ballsz!
Dunque.
Igno fai quello che credi per la tua gita al mare ma... Non darmi tutte quelle responsabilità (pittura, oliveta, MARITO!).
Sì, l'iPhone ha pure questo vantaggio e ormai dico di averlo ben compreso, visto che ne ho fatte di pubblicazioni da lì. Un po' scomodo da scrivere, ma per cose brevi ed immediate va bene.
Titina e Igno: Il MIO mare è l'Adriatico, quello della zona che va da Cervia a Cesenatico, spingendosi fino a Fano, ma quello fa parte di memoria così lontana da parer rettilea.
E' diverso dal Tirreno, che pure amo in quanto mare, ma che non sento mio come l'altro. Perché? Non lo so. Sarà quell'odore un po' stagnate e di umido che vi provo o tutto il resto scritto, ma QUELLO è indubbiamente il mio mare.
O forse mi va bene la qualunque, basta sia mare: ricordo ancora quando in Australia, a fianco di Ros, vidi per la prima volta il Pacifico e mi commossi come un bambino... Anche lui lo ricorda.
Certo, il mare è il mare, può essere adriatico, tirreno, oc pacifico o oc indiano (su quest'ultimo ci ho passato l'adolescenza). Ma quando dici "mio" e tutt'altro discorso: è l'insieme di luce, odori, voci, pensieri che ti legano a un posto speciale, e ti legano perchè lì è successo qualcosa di determinante per la tua vita, qualcosa che in qualche modo ti ha segnato, un passaggio importante, una scoperta. Il "mio" mare non è l'indiano, dove pure ho passato tanto tempo, ma non capivo niente. Il mio mare è quello del cilento, dove sono arrivata più che adulta ma dove finalmente mi è sembrato di capire delle cose, di affrontarle e farle mie, nel bene e nel male. Ma qui il discorso si fa più complicato e poi basta con queste pubbliche confessioni.
cfr. La mer, Charles Trenet
Allargando il concetto di MIO, senza collocarlo in un posto, tratto, bacino specifico, mi ricollego a qualcosa che hai scritto tu Titina: il mare qualunque diventa TUO quando in quel posto succede qualcosa, si ha un qualche rito di passaggio.
Ecco perché sento MIO ogni mare, ogni costa, ogni granello di sabbia. Perché, sempre, al mare, ho come affrontato qualcosa di nuovo, ho fatto quello scatto in più, compiuto un'evoluzione che senza quel panorama non avrei fatto.
Le sensazioni che provo in quei luoghi sono quelle che passano dal cuore ma arrivano inevitabilmente alla pancia.
E quindi trasformano.
Non fosse altro per l'intensità delle emozioni, galvanizzate dalla risacca.
Non voglio scendere troppo nel personale neppure io. Ma il mare resta l'officina della mia trasformazione.
Che sia quello che mi ha specchiato crescendo o quello di fronte a cui mi siedo dovunque nel mondo.
ecco perchè sei una persona speciale
(ma mo' non ti montare la testa!)
Garantito!
stranamente il commento lungo di titina delle 10.41 di oggi non mi è arrivato in copia sul pc, per cui è solo dopo la risposta di Meli che lo leggo, ma volevo reiterare che sei una persona speciale (non come le olimpiadi però) con una sensibilità che ...avessene un po' più sparsa nel mondo!
E mi scuso quindi per il mio perdermi in reminiscenze personali a volte troppo lunghe e tediose per chi ascolta e grazie della gentilezza con cui mi riporti al punto che stavamo discutendo (ricordo recente in merito ai cambiamenti di chi sai tu)- che noto anche se dopo aver parlato a vanvera per ore...:-)
focomi
Bimbe!
Ora basta!
Comunque grazie!
'o nanni...
a chi ttu ddai di bimbe? (va letto in calcato fiorentino...)
See you tomorrow!
love
disoll
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