Ieri sera è stata fatta una visita, con Pippo, a piazza Marina. Vista la lunga permanenza in loco Pippo è sceso qui e insieme ci siamo concessi una cena all'aperto prima del diluvio universale.
La piazza è un grande spazio con al centro un giardino di ficus ENORMI, palazzi nobili simili a castelli arabi, e meno nobili d'abitazione tutt'intorno, che la sera si anima di ristorantini e di gente. La movida gay si svolge non lontano ma non l'abbiamo neppure sfiorata.
Oltre ai ficus, nella piazza di enorme ci sono le portare ai ristoranti, le code per entrarvi e, un tempo, la targa che ricordava come in quel luogo fosse stato ucciso Joe Petrosino, venuto dagli Stati Uniti per cercare di srotolare il bandolo della subdola matassa "mafia", e fatto fuori a pistolettate in mezzo a quel giardino. Ora la targa non l'abbiamo trovata, forse un po' accecati dal buio e dalle luci dei locali, forse divelta dai lavori di sistemazione del giardino. Spero che la rimettano su.
La passeggiata è proseguita poi nei dintorni, tra le magnifiche cancellate in ferro battuto che circondano chiese e palazzi e che la notte acquistano una dignità e una bellezza che di giorno viene offuscata dall'incuria di cui soffrono. La notte, si sa, nasconde i difetti ed esalta le forme dell'anima della materia. Quella del ferro invecchiato mi affascina parecchio: delicato e pesante, elegante e ostruttivo vive le migliaia di forme della sua vita sotto gli occhi indifferenti di chi della materia vede solo l'utilità.
Lunga passeggiata anche al ritorno con tanto di alluvione, lo dicevo, in fase di arrivo. Siamo arrivati in camera zuppi. Ancora ho i pantaloni bagnati e a colazione sono dovuto scendere in corto, che non mi piace mai a meno che l'albergo non sia in riva al mare. Ma prima abbiano sfiorato il porto con le sue enormi navi in attesa del giorno dopo per la partenza e la grandi gru a penzoloni nel vuoto.
Buona giornata a tutti.
1 commento:
se non altro riesci a vedere Pippuzzo a spese di ALè-taglia il che non è male dai. Come un fungo il Peepster è spuntato su Facebook e ora bisogna stare attenti a quello che diciamo... ;-O sai mai che ci legga che parliamo di lui...! Deve aver scoperto che come padre ha diritto d'uso del computer di Giovanni, e vedo che si sta desteggiando bene con il programma. Spero per te che non faccia come la muffa che una volta che prende campo te la trovi dappertutto e se poi decidi di liberartene, hai voglia! :-)
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