sabato 5 settembre 2009

LUCCHETTI


Come si può vedere da queste due foto, la mania lanciata dallo scrittore italiano Federico Moccia nel libro "Ho voglia di te", quella cioè di attaccare romantici lucchetti ad un qualunque ponte e gettarne le chiavi nel fiume, a simboleggiare l'eternità di un amore appena dichiarato, o appena raggiunto dalla moda del momento, vive anche nella teutonica Colonia. Lì, dove tira un'aria ben diversa riguardo a matrimoni e unioni omosessuali, si possono trovare con facilità lucchetti come quello sopra, e altri, forse un po' più complicati da capire... Come questo qui sotto, dove i nomi apposti sono 4 e le fedi aggiunte 3...


Pur trovandola un'idea divertente e che forse un giorno mi piacerebbe condividere, credo che ci sia un limite alla qualità del ponte a cui si attaccano i lucchetti. Quindi, reazionario che non sono altro, non sono stato affatto dispiaciuto dalla decisione dei commercianti di far rimuovere a proprie spese quelli da Ponte Vecchio - a. d. 1345 - posti nella cancellata al monumento al Cellini, definiti in un comunicato del Verdi: "ferraglia". Posto romantico per antonomasia, ma se la memoria non m'inganna, anche uno dei punti focali della bellezza fiorentina. Ed i lucchetti di per se non sono poi così belli. E' belli il gesto, l'intenzione, la promessa, non l'oggetto in se. C'era stata anche a proposta di costruire un "albero dell'amore" nei pressi per consentire a chi volesse farlo comunque, di attaccare il simbolo del proprio amore e poter gettare le chiavi sul fiume, ma non so se l'iniziativa ha avuto un seguito dopo la proposta.
Sì, lo ammetto: penso che ci siano ponti di serie A e di serie B. E naturalmente Ponte Vecchio lo eleggo da solo nella serie A. Tutti i ponti uniscono, quindi tutti i ponti nascono da un'idea meravigliosa, così bella che sono finiti nella carta moneta dei nostri amati Euri. Ma visto che quello in oggetto sta su da quasi 700 anni, e sicuramente durerà più a lungo di quello fantasma sullo stretto di Messina... non appesantiamolo troppo, grazie.
Quasi derisorio il tempo che passa, poi rende giustizia da solo anche a questi costumi: correggetemi se sbaglio, ma lì dove la moda è nata, a Ponte Milvio uno dei lampioni di più carico di lucchetti, ingrassato come un hot dog da catene e catene, non è crollato sotto il peso degli anni, dell'incuria e dello stesso catename aggiunti?
C'è da dire che il Sig. Moccia non può che essere contento del seguito di cui godono i suoi scritti. Così famoso e ascoltato spero si prodighi anche in campagne di sensibilizzazione sociale.

Comunque io parlo, parlo, parlo, ma un giorno un lucchetto voglio chiuderlo anche io, e voglio gettare le chiavi nel letto del fiume. Non importa che sia Arno, Tevere, Po o Danubio. Ma voglio farlo. Anche scrivendoci solo il mio nome, come Carrie Bradshow che per riavere le sue Manolo rubate, annuncia il matrimonio con se stessa e apre la lista di nozze alla boutique Blahnik.
La senilità riavvicina all'adolescenza, la senescenza all'infanzia. In che fase sono?

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