fotomiafattadame
Di bellezza ne è stata fabbricata così tanta, tra mano dell'uomo e natura che a volte, trovandosela davanti, la si sorvola con snobistica superficialità.
O forse non si trova il coraggio necessario di riconoscerla al volo.
Me ne accorgo davanti ad una teca d'oro, pietre preziose e smalti esposta nella, forse, più bella chiesa di Bruxelles: gli occhi la individuano, la studiano, il cervello la cataloga, ma poi scorre via, quasi dimenticandola. Infilandola nell'archivio riservato alle cose belle, bellissime, ma non ai capolavori.
Il non raggiungere l'eccellenza la rende di per sé una memoria caduca. Una bellezza volatile.
Siamo fortunati: è tutto questo bello a renderci fortunati, ed è così tanto che a volte non lo sappiamo ben comprendere. Lo vedo nelle facce di chi come me, passa, guarda, va via.
Se abbiamo la possibilità di poter NON archiviare in memoria oggetti di tale bellezza perché lo spazio a disposizione è occupato da tante, troppe altre cose/immagini/luoghi/sensazioni sublimi, dove finiranno mai tutte le altre carine/belle/bellissime, ma che non raggiungono l'eccellenza?
Saranno dimenticate formalmente per lasciare spazio ad un volto di Van Dyck, un'inaspettata statua di Michelangelo nelle Fiandre, una beffarda interpretazione umanoide di Bosch.
Consola che lasceranno comunque un'invisibile traccia. Quella che, per esempio, mi fa sentire adesso molto fortunato.
Inviato da iPhone di Melinda
2 commenti:
Vedere cose belle (che siamo opere d'arte ma anche natura) affina la mente e conforta il cuore. Non posso aggiungere nulla al tuo post tranne un ideale "mi piace"
C'era un ottima mostra di arte contemporanea recentemente alla Strozzina di Firenze che esaminava proprio il concetto di Bellezza. Per me alla fine il bello non è necessariamente ciò che è ovviamente bello (oro, pietre preziose, lineamenti regolari) ma ciò che mi smuove qualcosa dentro e dà piacere. Bosch non è naturalmente bello ma può fare quell'effetto intellettualmente, un osso più essere bello o la foto di un pomodoro marcio, se vogliamo. Ma va ricordato che un tempo c'era poco di naturalmente bello intorno alla persona media, le strade piene di storpi, di sporcizia, di caos e violenza, e quindi stava ai signori ordinare opere d'arte che offrivano bellezza come un qualcosa di inusuale che solo i potentati e la chiesa si potevano permettere di sponsorizzare. Quindi si siamo fortunati oggi.
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