Partiamo il giorno in cui c'è la partita.
Gli aeroporti saranno deserti, i pochi visitatori raggruppati sotto gli schermi attaccati alle pareti, i servizi a terra ridotti al lumicino.
Quando gioca l'Italia il moto del Paese si ferma. L'evento è ridondante.
Lo provo nuovamente come ogni due anni e resto deluso da quanto, ancora, le persone riescano ad essere influenzate da un calcio prevalentemente sporco e giocato da un abbondante numero di trogloditi - le poche eccezioni non si affrettino a smentire: sappiamo che, rari, esistono anche loro.
Dire che il calcio è un'altra cosa è inutile, riduttivo, giustificativo e offensivo. Quando lo sento dire provo la sensazione come se a capo di un comitato per la legalità eleggessimo uno dei Casalesi.
Ma non è questo che volevo dire. Anche nel mio equipaggio che ha due sole donne su sei totali, l'attesa del risultato sarà spasmodica: costretti a lavorare mentre di srotolano sul campo quei novanta minuti di foga taurina.
Chi tifa comunque non avverte l'indifferenza al caso di chi, appunto, ne è indifferente. Chiede notizie.
Si tuffa in considerazioni.
Partecipa distratto alle formalità del gruppo.
Vivrà l'attesa col corpo rigido e la mente altrove.
Chi tifa dichiara: "Oggi gioca l'Italia"!
Chi non tifa, serafica la collega, risponde: "A che gioca?"
Risposta esatta.
Inviato da iPhone di Melinda
2 commenti:
La risposta della collega è degna di una battuta della Pam Anne , Pan Amme o come la si voglia chiamare...
Io non sapevo neanche che ci fossero dei campionati, anche se ho visto il verde del campo sulla TV di mio padre, ma amche lui è poco tifoso, gode di più a imprecare per gli errori che fanno che quando vincono. Il calcio è una droga tale e quale all'eroina, la coca, l'azzardo dei gratta e vinci, il poker e l'alcol. Aiuta a pensare ad altro e ad evadere alle nefandezze della vita quotidiana. Mi spiace per chi ne affetto ma non ho troppo rispetto per loro. Buon lavoro
e poi leggiti questo sullo stesso tema...
http://www.ciclofrenia.it/2012/06/11/quattro-buoni-motivi-per-non-guardare-gli-europei-2012/
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