Dopo aver sorvolato sulla bagarre sollevata dal presidente del consiglio - notare le minuscole!-, ne ho sentite troppe e tutte troppo offensive, arrivo ad una delle spettacolari gallerie fotografiche che il blog contiene a fianco di informazioni utili o meno per le persone glbt. Dal titolo: "Una gallery di uomini bagnati". Bagnati nel senso... sotto la doccia. Eccola qui: http://www.queerblog.it/galleria/una-gallery-di-uomini-bagnati
Noto, ahimé, che per farsi la doccia prima di tutto bisogna essere meticolosamente depilati. Altresì indispensabile avere un fisico da urlo, altrimenti ti meriti la vasca, forse sperando che sia caricata con l'acido e ti sciolga all'istante, oppure sia stata riempita di acque del Rio delle Amazzoni, senza ripulirle dai simpatici pirana. Il problema del fisico mediamente normale va eliminato alla radice, altro che tergiversare.
Stabilito che sei un bonazzo puoi accedere a questo tipo di termae. Da qui tutto può succedere. Per esempio: se dopo una dura giornata di lavoro sei colto dall'irrefrenabile voglia di farti la doccia con le mutande, (che so?... Hai scoperto che il porta sapone liquido Alessi "Mr Cold" è un guardone, o meglio il riflesso del te stesso statuario sul vetro imperlato di goccioline ti provoca reazioni orgasmiche multiple e prolungate, o più semplicemente hai solo voglia di lavare le mutande contemporaneamente alle chiappe), insomma, se ti lavi con gli slip, minimo questi devono essere "Calvin Klein"; se sei proprio pezzente puoi scendere fino a "Dolce & Gabbana" (che di riconoscimenti civili ai gay non vogliono sentir parlare, ma per vendergli le mutande son sempre in prima fila...), oppure utilizzare la calzamaglia con cui hai fatto yoga o lo slip Speedo con cui hai nuotato.
Poi, assolutamente indispensabile mentre fai la doccia, ogni tanto devi prenderti un momento di pausa ed appoggiarti con fare languido al vetro della cabina; guardare fuori con aria sognante-allusiva, le labbra socchiuse, un rivolo di acqua che scende dal labbro inferiore... Oppure appoggiarti con le mani aperte alla parete mattonellata, chinare la testa in avanti e piegare una delle due gambe, in modo che il fotografo che sta lì a immortalarti, possa evitare con facilità "l'imbarazzo", che altrimenti diverrebbe visibile. Anche il sederti per terra ha un suo perché, ma bisogna fare attenzione che qualcuno non pensi che sei scivolato e ti sia rotto un femore.
Ripresoti dal momento di meditazione devi sfregarti con vigore con un'enorme spugna, in modo da togliere tutti i residui di terra o olio di cui, nella quotidianità, ti aspergi a tutte le ore: perché per essere davvero sexy devi fare il meccanico, il giocatore di qualche sport duro o il muratore. Bando al cassiere melenso! L'olio più del cemento risulta comodo perché se sei unto, pare, puoi permetterti anche un po' di naturale peluria e quindi evitare una seduta dall'estetista. E ti ritrovi idratato e ricco.
Le sedute di doccia in branco non vanno tanto per la maggiore: troppi corpi da controllare tutti insieme per i voyers e l'assoluta impossibilità di poter creare "l'occasione" infilandosi a sorpresa sotto il getto di un uomo solo, per i partecipativi, ne fanno immagini poco richieste.
Ed ora passiamo agli accessori. Perché solo le persone banali come me vanno a lavarsi interamente nude e senza portarsi dietro, che so... un libro, un paio d'occhiali per leggerlo... insomma un 'qualcosa' da compagnia.
Ho già descritto e dimostrato l'indispensabilità delle mutande firmate e della spugna colorata venduta a pancali. Ma come non indossare una catena con piastrina di riconoscimento militare prima di varcare la porta a vetri; come non portarsi dietro un pallone da rugby che con noi ha condiviso le botte ed i calci della partita appena finita; come rinunziare ad un paio di stivali in gomma bianchi - a casa mia detti sciantillì -, per non bagnarsi i piedi? Come, mi domando? Come non fare un salto dal parrucchiere prima di infilarsi sotto lo scroscio, che ti acconci con un gel resistente all'acqua così da mantenere immutato l'aspetto birichino anche sotto le cascate?
Bene, tutte queste chiacchiere inutili mi hanno fatto venire voglia di aprire un negozio specializzato in articoli pre-mentre-dopo-doccia, che venda dalla paperella all'asciugamano, dall'olio per massaggi, alla macchina fotografica con autoscatto, alla mutanda firmata. Per rendere, insomma, quel fatidico momento della giornata non solo un mero momento d'igiene personale, ma anche e soprattutto, un momento per ritrovare il "figo" che è in te.
Ottima alternativa alla CIGS.