lunedì 20 settembre 2010
FOTO-TELEFONO-CASA
mercoledì 15 settembre 2010
ZOPPA-S
Sono senza ruote.
La valigia, stanca di affrontare le scalette di troppi aerei e lo stivaggio in troppe stive, ha deciso di amputarsi una gamba e lasciarsi trascinare, zoppa di una ruota, come un qualunque barbone svenuto. Come un animaletto preso nella trappola, ha deciso di staccarsi a morsi la zampa piuttosto di seguirmi nel peregrinare sempre più eccitato e strambo della mia attività lavorativa.
Devo meditare su questa finta casualità.
Perché il danno si è verificato nel corso di una giornata lavorativa a dir poco infernale, dove le regole e i contratti di lavoro hanno mostralo appieno la loro inesistenza e la vicinanza con la schiavitù si è fatta palpabile. Era lì ad un passo e me la sentivo addosso.
Ritengo che la valigia si sia fatta specchio del mio non voler procedere e si sia fermata. Lei, non io che non ho saputo prenderne spunto.
Perché non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire.
Da anni cerco di affidarmi al mi personale istinto e quando poi questo mi manda segnali più che chiari, io non gli do retta.
Eppure lo so che dovrei farlo. Ma io, cocciuto, tendo a dare più importanza alla ragione, al maledetto cervello sempre in funzione, memore di quando da bambino mi dicevano - per plagiarmi - : "Ma come si intelligente!".
Brutte abitudini da perdere, soprattutto da quando ho avuto riprove che l'istinto mi serve, nel senso di mi da un buon servizio, molto di più e meglio della ragione se voglio sopravvivere con serenità. Perché poi la ragione, spesso, riesce a non rendermi felice con le sue scelte non naturali.
Lo so che l'istinto a volte deve essere frenato... Altrimenti sarei in galera..., ma ogni tanto un piccolo tocco al volume di quella flebile vocina che da dentro riesco appena a percepire e che mi sospira dei NO o dei Sì, dovrei darlo.
Senti qualcosa, solo una vibrazione, che cerca di suggerire una direzione? E che cavolo, ascoltala ogni tanto, no?
Ed invece do più spesso ascolto alle convenzioni e alle belle cose che ci si aspettano da me, così da risentire gli echi di: "Ma come sei intelligente!".
Ma vaffa !!
L'amputazione mi ha lasciato senza fiato. Per il messaggio che ha provato a passare, ma anche perché adesso devo ripartire alla ricerca di un mezzo per trasporto mutande di pari capacità, dimensioni e praticità. Mica facile.
Lei, la bastarda che si è ammutinata, l'avevo trovata negli U.S.A. in uno di quei magnifici negozi dove finisce l'invenduto delle catene commerciali e ci si riesce ad accaparrare tesori di dubbio o indubbio valore, a prezzi scontatissimi. Insomma, i veri saldi. Pagata poco più di 30 euro, credo che se in questo Paese pretendo di pagare la stessa cifra debba rivolgermi ad uno di quei fantastici negozi cinesi che impazzano per le vie. Manco morto. Le valigie cinesi, fatte per i negozi cinesi, sono in genere delle SOLE senza senso: durano il tempo di un viaggio e costano un terzo, un quarto di una valigia che dura un paio d'anni. Quindi il gioco non vale la candela. Lo dico perché ne ho avute, addirittura comperate in Cina: un paio di giri e la rogna che conduceva alla morte si palesava. Senza alcuna pietà per il contribuente.
Ora ho una nuova valigia rossa brillante e prometto di darle ascolto.
Quella zoppa la porto dal dottore, dicono che possono farla camminare di nuovo nel giro di trenta giorni. Se lo merita.